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Barale's Space Trip
BARALE'S SPACE TRIP - Barale's Space Trip
(2023 - Karma Conspiracy Records)voto:
Scrivo questa recensione di ritorno dalle ferie in riviera e, dopo giorni di incessante, ciclico e coatto ascolto delle hit estive, ho provato un sincero sollievo nel sentire della musica suonata per davvero.
Ikigai
LAB X - Ikigai
(2023 - Autoprodotto)voto:
I bolognesi Lab X nati artisticamente nel 2018, danno alla luce il loro esordio discografico solo quest’anno: “Ikigai”.
Dediti ad un progressive strumentale con influenze rock, fusion e metal confezionano il loro album con cura maniacale e una buona dose di emotività, componente essenziale in un lavoro strumentale di questo genere.
Uomini Di Sabbia
NATHAN - Uomini Di Sabbia
(2022 - AMS Records)voto:
Già Socrate nell'antichità poneva l'accento sul fatto che gli uomini avendo a disposizione questa miserrima e brevissima vita, potevano ammettere come unica fonte di sapienza dalla quale ispirarsi la consapevolezza di sapere di non sapere.
EVEN FLOW
Ciao a tutti,
oggi è con noi Pietro Paolo Lunesu, storico collaboratore di Italia di Metallo nella sua veste di chitarrista, mastermind e fondatore di alcuni progetti tra i più acclamati degli ultimi anni, su tutti gli Even Flow, band che condivide assieme al fratello Giorgio, vero e proprio prodigio dietro le pelli.
S.A.V.E.
MARBLE - S.A.V.E.
(2021 - Sliptrick Records)voto:
Dopo più di 10 anni e una line-up in parte rivoluzionata, i MARBLE pubblicano questo nuovo lavoro, S.A.V.E., per la Sliptrick Records, nel quale la band fonde l'irruenza del melodic death metal e certe atmosfere progressive con la voce sì melodica, ma chiara e potente della nuova singer Eleonora Travaglino.
ATHLANTIS (Steve Vawamas)
Buongiorno Steve, qui Marcello, per Italia Di Metallo. Ho avuto occasione di ascoltare e recensire il nuovo “The Way To Rock And Roll” e avremmo piacere di approfondire la questione con qualche domanda.
Get Lost
WANDERING VAGRANT - Get Lost
(2018 - Autoprodotto )voto:
I Wandering Vagrant si presentano come un quintetto musicale ben navigato: “Un astro nascente della scena Progressive Rock italiana”, con un forte bagaglio musicale sia tecnico che compositivo. Il loro ultimo lavoro è 'Get Lost'. Nel brief giunto in redazione, il progetto viene presentato come molto ambizioso e ragionato: composto nell’arco di due anni, registrato a fine 2016 e uscito a fine Aprile 2018. Viste le tempistiche, le nostre aspettative sono quelle di un lavoro impeccabile ma quantomeno elaborato e ben prodotto.
'Human Being as Me'
Si apre con un intro all’unisono tra voce maschile e femminile che ricorda molto gli irraggiungibili Tool. L’esecuzione non è proprio impeccabile a causa delle leggere stonature sulle parti basse, cantare all’unisono è una delle cose più difficili per i cantanti. Il riff di chitarra è molto compresso, e a volte coperto dalle frequenze dei bassi, riducendo l’impatto sonoro. Il pezzo strumentalmente scorre, ma la parte vocale soffre a causa della scarsa fantasia e interpretazione, che non aiutano mai il pezzo a decollare. Il problema risulta lampante intorno a metà canzone, dal minuto 3 in poi.
'The Hourglass'
Già dalla durata di ben 9 minuti e 20 secondi, ci rendiamo conto che questo è un brano ambizioso. La parte iniziale è scorrevole e ben eseguita, il solo è ragionato e riprende bene le tematiche musicali che si susseguono, tuttavia l’esecuzione non è impeccabile. Si susseguono gli altri strumenti in un bel connubio tra batteria, basso e tastiera. Siamo preparati a un pezzo elaborato e deciso, ma al minuto 4 c’è uno stacco in pulito sulla chitarra che improvvisamente spezza le dinamiche della canzone, catapultandoci su un brano totalmente differente. Intorno al minuto 5.40 abbiamo l’entrata della voce, che oltre a essere poco creativa risulta anche fuori tono in più di una circostanza. I rafforzativi della voce femminile accentuano il problema. Il pezzo da qui in poi, risulta poco elaborato e abbastanza noioso, non certo quello che ci aspettavamo. Al minuto 8.20 abbiamo la chiusura di netto con una particina di piano e tastiere che durano oltre un minuto… erano davvero necessari più di 9 minuti per questa canzone?
'Struggle'
Parte più diretta e incisiva, ricordando più lo stile proposto all’inizio del disco. Il pezzo è in 4/4 mentre la metrica vocale, sembra voler aspirare a qualcosa di più. Il chorus è orecchiabile, ha una bella melodia e soprattutto è in tono sia nelle partiture soliste che i quelle all’unisono; un po’ più di dinamica non avrebbe guastato. Anche qui la scelta stilistica per la chiusura è opinabile.
'Forgotten'
Cambia direzione, inizia con un arpeggio, poi ci propone nuovamente il connubio vocale di Alessandro e Francesca. Quest’ultima trova un po’ più spazio che poi non si risentirà più durante l’arco del disco. La progressione del pezzo risulta più interessante ma mai eclatante. Il basso ha un suono particolarmente deciso, ma le partiture sono un po’ altalenanti non legando appieno col la struttura del pezzo.
'Get Los Part 1 (Fade Away)':
L’intro è molto bello sia per il suono che per il motivo musicale, ripreso in seguito dalla chitarra distorta. Il brano risulta l’apice dell’album, ha un sound integro e particolare, che definisce finalmente la band. Questa infatti non punta a elevare i livelli di tecnicismo ma pensa alla struttura compositiva del pezzo, scelta azzeccata. Quello che non capisco anche qui, è la chiusura che in linea con tutto l’album risulta molto brusca.
'Get Lost Part2 (The Hunger):'
si sposta più verso un prog moderno, in stile più Dream Theater. Suona abbastanza bene, sembra quasi sia stato registrato a parte. L’ascolto è molto facile, nonostante il pezzo sia variegato con una la durata giustamente dosata in 4 minuti. Quello che non sono riuscito a cogliere, è la connessione tra 'Get Lost parte 1 e 2', in quanto sembrano due pezzi totalmente distinti.
'Home':
Brano conclusivo di circa 6 minuti e mezzo, con un altro bell’intro, le sue sonorità sono molto atipiche rispetto al resto dell’album, e personalmente mi ricordano Deus EX: Human Revolution. Il brano scorre, sia dal punto di vista strutturale che sonoro, anche la produzione sembra diversa. Il pezzo è praticamente strumentale, escludendo una parte di parlato, che sembra estratta da un film. I suoni della chitarra pulita sono grintosi e dinamici, studiati e ben eseguiti, ricordano a tratti i Pink Floyd e I Porcupine T. minuto 5.08 per l’esattezza.
Conclusione: 'Get Lost' è un disco altalenante, appare come un lavoro frettoloso e non adeguatamente elaborato: propone momenti di razionalità compositiva alternati da una totale assenza di creatività e ingegno, suoni eccessivamente cupi e poco amalgamati ad altri ariosi e tondeggianti, testi profondi e riflessivi e altre volte banali e poco interpretati. Decisamente non quello che ci aspettavamo dalle premesse, visti i tempi compositivi che probabilmente hanno giocato a sfavore. La band ha delle buone basi, ma questo album è da considerare come un punto di partenza, soprattutto, se ci si vuole proporre come un astro nascente della scena progressive rock italiana, c’è ancora molto da lavorare.
Formazione attuale: Alessandro Rizzuto, Vocals, Guitars
Christian Bastianoni, Guitars, Backing vocals
Francesca Trampolini, Keyboards, Backing vocals
Andrea Paolessi, Basso
Niccolò Franchi, Batteria
Formazione Get Lost (2016):
Alessandro Rizzuto, Vocals, Guitars
Christian Bastianoni, Guitars, Backing vocals
Francesca Trampolini, Keyboards, Backing vocals
Michele Carlini, Basso
Marco Severi, Batteria
Paolo Prosil
Four of a Kind
4 GOBLIN - Four of a Kind
(2015 - BackToTheFudda/Black widow Records)voto:
Dopo vari scioglimenti e riproposizioni di quella storica creatuta chiamata Goblin, nel 2015 riappare la formazione per almeno 4/5 dei membri originali; infatti troviamo Massimo Morante alle chitarre, Fabio Pignatelli al basso, Agostino Marangolo alla batteria e Maurizio Guarini alle tastiere. Tutti tranne Claudio Simonetti impegnato nei Claudio Simonetti's Goblin.
Quid Est Veritas?
MYSTERIA NOCTIS - Quid Est Veritas?
(2017 - Areasonica Records)voto:
Tornano a distanza di due anni i Mysteria Noctis e lo fanno con un album di soli due brani, ma il primo che dà anche il titolo all'opera, dura oltre 13 minuti, in pratica una suite in cui convergono più momenti musicali a partire da una lunga intro parlata per poi confluire in una serie di sonorità che avvicinano i ragazzi di Como a band più blasonate del nuovo movimento prog mondiale, Porcupine Tree su tutte.
La ricerca che è espletata in ogni nota di questo cd e soprattutto di questo brano, pone i Mysteria Noctis come una delle novità maggiormente appetibili per chi ama suoni ricercati, sperimentali e con testi pregevoli.
A Moment, A Place And A Reason
IVORY - A Moment, A Place And A Reason
(2016 - Buil2Kill Records/Nadir Music)voto: 8.5/10
Gli Ivory sono un bellissimo quartetto rock di Torino. Formatisi nel 1998, dopo un percorso impervio giungono alla prima produzione discografica nel 2005, con la pubblicazione del promo 'Atlantis Falls', preludio al debut album 'Time of Revenge' del 2008, sotto Heart Of Steel Records.
Ma facciamo un salto ai giorni nostri con l’ultimo 'A Moment, A Place And A Reason', pubblicato da Buill2Kill Records/Nadir Music, registrato presso i RockLab Studios di Torino.
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