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Danilo Saccotelli
26.01.2009
Batterista, educatore e musicoterapista, questo è il curriculum di Danilo Saccotelli, qualcuno se lo ricorderà dietro le pelli di Zero to None (band mai apprezzata a pieno forse perchè troppo avanti), la cult metal band Torinese Braindamage e poi una fugace collaborazione con gli Extrema. I suoi progetti recenti sono i Solitudo e la cover band Rock Siffredi.
La sua esperienza decennale nel campo del sociale l'ha portato ad usare la musica come metodo terapeutico alternativo di benessere e comunicazione, in tal senso da neanche un anno ha pubblicato un romanzo “Che casino questo silenzio” che spezza fortemente una lancia alla musica rock e paga anche tributo (nell'entusiasmante trama romanzesca) ad una scena metal che fu.
Un romanzo avvincente e per tutti i palati, che sta già diventando un piccolo oggetto di culto nella scena musicale italiana.
In queste righe Danilo ci offre aneddoti interessanti e riflessioni che i profani non attribuirebbero mai ad un “Metallaro”.
Danilo, quanto tempo è passato dalle nostre vecchie chiaccherate metalliche, cominciamo nel ripercorrere le tue esperienze musicali.
Ciao Klaus, dopo un paio di band al liceo formo, nel '93, gli Zero to None e dopo svariati concerti e la pubblicazione del mini CD “Lacrime” il gruppo si scioglie, rimanendo un piccolo culto nel prog/metal italiano (soprannominati “zapping metal” per la miriade di riff e cambi di tempo). Entro poi nei Braindamage durante le registrazioni del secondo full-lenght “Turning point” e dopo anni di concerti/tour (con Voivod, Kreator, D.O.A) e la pubblicazione di “Collapse” esco dal gruppo per viaggiare e fare nuove esperienze musicali. Di lì si sono susseguiti gli Umanoia, Token,Saliva e BassaFrequenza.
Com'è arrivata la musicoterapia in tutto questo?
Nonostante questo girovagare, ho sempre continuato a studiare e lavorare nel mondo del sociale. Sono diventato educatore lavorando in situazioni di grosso disagio e difficoltà, è risultato automatico, ad un certo punto, unire le due passioni. Ho studiato alla scuola per musicoterapisti APIM di Genova con il Dott. Manarolo. Musica come terapia alternativa, come viatico per comunicare, crescere ed elaborare. La musica è stata una cura sopratutto per me! Anche Paul Masvidal dei Cynic è musicoterapista, siamo amici ed in contatto da anni.
E poi il libro “Che casino questo silenzio”...
L'ho scritto con il cuore. Avevo qualcosa da dire, come tanti del resto, ho unito esperienze di vita, creatività e un pizzico di giallo per raccontare storie che conosco bene, in più far ricordare a qualcuno una bella scena musicale che fu, un po' naif ma tanto vera! Il libro è un'estensione del mio lavoro come formatore e come artista in generale. Non sono uno scrittore, ci tengo a precisarlo.
Che cosa ha la musica METAL che le altre non hanno?
La musica metal ti avvinghia, ti ipnotizza e in una frazione di secondo ti racconta mondi sconosciuti, fantastici, ma anche brutalmente reali, mondi dai quali sei stato protetto e ovattato per anni. Il Metal dice “ti amo” urlando, fottendosene delle forme ma centrando la sostanza. Questa musica è per la gente che non vuole frottole, per persone romantiche che credono ancora che il bene sconfigga il male, non solo con la dialettica ma anche con un pugno in faccia.
Il rock ti mette di fronte alla parte oscura che alberga in ognuno di noi, una volta vista va compresa, combattuta ed elaborata, tutto ciò non può che generare un cambiamento positivo! Questo è la marcia in più del metal. Ma non solo.
Spesso viene associata alle bestie di satana o aneddoti oscuri, come mai?
Come direbbe il buon Pino Scotto, Le Bestie di Satana non sono metallari, sono EMERITI STRONZI PSICOPATICI che hanno ucciso delle povere persone, se poi qualcuno vuole fermarsi agli ascolti musicali allora sta sbagliando mestiere. Ho lavorato con carcerati, assassini, spacciatori e malati psichiatrici, la musica metal era l'ultimo dei loro pensieri. Sulla parte oscura, come ti ho detto prima, il rock ne libera la natura, ma non è una parte sbagliata, va solo veicolata in energia positiva. Non ci si può conoscere in fondo se non si esplorano porte che vorremmo vedere chiuse per sempre. Nascondere le cose è sbagliato, prima o poi si esplode! Se non ci si mette in discussione!
Quali sono le tue influenze artistico/musicali e come convivono nel tuo lavoro?
Il rock/metal in tutte le sue forme, i Police, i Rush, il prog anni 70, Fabrizio De Andrè. Letteratura italiana e straniera, H.R. Giger, Ennio Morricone, Totò, T. Burton, D.Linch, Fellini, Paolo Villaggio, Alberto Sordi, e molti altri.
Dialettica, arte, melodia e comunicazione, cuore, ironia e cervello, questo è quello che vedo in chi mi ispira giorno per giorno.
Cosa ricordi del metal in italia tra l'80 e il '90?
Un epoca fantastica, ci si inventava cosa fare ogni giorno prendendo spunto da tutto ciò che arrivava dall'estero. Era fantastico il tape trading e il fatto che per arrivare ad incidere un disco (il vinile questo sconosciuto) bisognava meritarselo e fare una lunga gavetta.
Ricordo case discografiche volenterose ma approssimative. Ricordo grandi gruppi. Bulldozer, Broken Glazz, Vanadium, Necrodeath, Sadist, Incenerator, Nuclear Symphony, Cryng Steel, Strana Officina, Braindamage, Burial Ground, Death Rage, EleKtra Drive, Sabotage, Voodoo, Headcrasher, Negazione, Raw power, Extrema ecc...
Qualche aneddoto sulla piccola esperienza negli Extrema?
Un'audizione tellurica e ottimo feeling, ma dopo poco tempo era chiaro che gli impegni di vita mi avrebbero portato a non avere il tempo necessario da dedicare alla band, con grande rammarico e sacrifici Tommy e gli altri hanno fatto la giusta scelta professionale, ora c'è Paolo che reputo uno dei migliori batteristi metal Italiani.
Cosa stai ascoltando in questo periodo?
Porcupine tree, Rebel Devil, Sadist, Opeth, Cynic, L. Einaudi, Petra Magoni, BrainDead, Linea 77, Old school Metal.
Progetti musicali attuali?
Vorrei suonare di più ma il lavoro mi assorbe, magari quando sarò un po' più libero riuscirò a concentrarmi su un bel progetto di metal pesante, ora suono nella cover band Rock Siffredi (con 4 grandi amici) e il mio progetto Solitudo che al momento è sfortunatamente congelato.
Come vedi il connubio musica/impegno sociale?
E' una gran cosa, se non è solo una mossa propagandistica. Non sono un fan di chi crede di cambiare il mondo con la musica ma è chiaro che è un buon viatico per comunicare, si spera, messaggi positivi. Ho trovato bello il progetto Rezhoponic di Mario Riso, ma sopratutto vedere il mio amico Trevor (cantante dei Sadist) accompagnare ad un concerto un suo amico portatore di Handicap, non servono tanti proclami alle volte!
Conclusioni?
Ti ringrazio tanto per avermi dato spazio fra queste righe e per quello che fai per il metal italiano. Speriamo di vederci presto ai concerti, come musicisti e spettatori.
Contattatemi pure su www.myspace.com/danilosaccotelli.
Come diceva Chuck Shuldiner “support music, not rumors”.
Grazie a te Danilo e in bocca al lupo per il tuo futuro!
Klaus P.