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Danilo Saccotelli
Seconda intervista su queste pagine per Danilo Saccotelli in concomitanza dell’uscita del nuovo libro “Maschere”. Saggio di musicoterapia che annovera anche interventi di importanti personaggi nazionali ed internazionali che gravitano nel mondo del Metal.
Danilo Saccotelli è conosciuto come ex-batterista di Braindamage e Zero to None, una fugace gitarella negli Extrema e attualmente in forza ai Rock Siffredi e al nuovo progetto iper-metal dei KIINO. Tutto questo e ancora di più nell’intervista seguente:
K: Ciao Danilo ben tornato su Italia di Metallo, com’è avvenuta la genesi e la pubblicazione del saggio “Maschere” e perché non un nuovo romanzo visto il successo underground di “Che casino questo silenzio”?
D: Innanzitutto grazie per avermi ri-ospitato su Italia di Metallo, è sempre un onore. Maschere è l’evoluzione della mia tesi di musicoterapia arricchita dalle sostanziali esperienze degli ultimi 5 anni in tale ambito. L’opportunità di realizzare questo ambizioso progetto si è concretizzata con Libero di Scrivere Edizioni di Genova, una piccola ma coriacea casa editrice non nuova a questo tipo di messaggio. Approfitto inoltre per ringraziare Ilario Blanchietti e Antonello Cassan per l’opportunità offertami. Il progetto è ambizioso perché vede portare il messaggio musicoterapico su più livelli sconosciuti in Italia. L’intervento nelle tossicodipendenze e disagio giovanile, con una comparazione e analisi sulla musica Rock/Heavy, a parer mio viatico fondamentale per la catarsi aggressiva e il debellamento di comportamenti ipocriti e mascherati della società moderna. Per quel che riguarda “Che casino…”, penso che abbia ancora molto da dire e vende più ora che appena uscito. Poi non volevo ripetermi, c’è tempo.
K: In Maschere vi sono anche interventi di personaggi del mondo metal a noi cari. Come hai fatto a raggiungerli e a presentare tale progetto?
D: La storia sarebbe un po’ lunga. In effetti con molti ci si conosceva per un motivo o per l’altro. Concerti fatti insieme, stima reciproca ecc. Ma per determinati ospiti c’è stata una specie di magia che ci ha visto scontrarci e condividere in maniera naturale le tracce del mio lavoro e della tesi. Non voglio discriminare nessuno e adoro ogni intervento nel libro che è proprio come un mosaico. Molti sono sentiti, originali e pertinenti, qualcun’ altro ha svolto bene il compitino.
K: Ma perché queste ospitate?
D: Perché sentivo l’esigenza di far uscire , non in maniera giornalistica, la parte vera e sentimentale del metal e delle persone presenti nel saggio che a modo mio sono personaggi veri e fuori dal clichè di sesso droga e rock’n roll. Non in ultimo persone con le quali ci si stima a vicenda e hanno tutte un modo di essere “musicoterapisti” e dispensatori di pensieri e musica elevata. Questo senza cadere nell’intellettualismo fine a se stesso.
K: Paul Masvidal, Paolo dei linea 77, Mario Riso, Tommy Massara, Trevor, Marco Mathieu, Away dei Voivod ecc. e molti altri fra cui firme prestigiose della carta stampata metal nazionale. Qualche aneddoto in particolare?
D: Nulla da svelare ora o necessario ad esaltare ancora di più i fantastici interventi scritti per il saggio. Forse il grande onore di avere la copertina disegnata appositamente da Away dei Voivod. Idolo adolescenziale, ricordo ancora il tornare a casa in autobus con i dischi dei Voivod nella busta, acquistati perché affascinato dalle sue copertine ed in un secondo tempo dalla sua musica. Anni dopo una mini tournè insieme e di il resto è il presente.
K: Perché il metal fa paura?
D: Perché ti dice le cose come stanno, senza fronzoli e non ti prende in giro, senza “maschere”. Questo genere non è esente da schifezze, messaggi contraddittori o errori, ma è molto strumentalizzato e la parte buona va svelata. Era chiaro cosa ascoltassero “le bestie di satana” ( psicopatici assassini e non solo Metallari). Ma nessuno ha mai chiesto alla Franzoni o ai coniugi di Erba cosa ascoltassero nello stereo.
K: Finalmente dopo anni a sbatterti hai incontrato gente che ti supporti nella tua musica e laboratori. Cosa ci puoi dire al riguardo?
D: Ebbene sì, finalmente un po’ di supporto da collaboratori che stimavo da tempo: Ideas for Drummers che produce bacchette durature e artigianali in Torino, Il negozio Verde Professional e non in ultimo una ditta americana in espansione che si chiama Drum Shop USA che mi ha confezionato un rullante signature e altri prodotti validi per i laboratori che svolgo.
K: Come stanno i Rock Siffredi? E soprattutto finalmente torni al metallo pesante con i KIINO
D: I Rock Siffredi sono in splendida salute, e dopo un paio di cambi necessari in formazione sono nella loro forma migliore. Siamo una cover band e suoniamo tutto, da Madonna agli Slayer…
Il progetto KIINO nasce un anno fà dalla mente di Max Saccà cantante degli Enslow che ha chiamato a raccolta me, Deid (Enslow/Denimor) e Alessio (L’alba di morrigan/ My people suicide).
Il progetto è il più spontaneo al quale abbia mai partecipato. L’esperienza degli elementi è nota anche a livello nazionale e la cosa originale è l’essere fortemente metal pur sfuggendo ai clichè del genere e non avendo solo influenze in quell’ambito. Abbiamo già 9 canzoni e stiamo valutando il da farsi.
K: Sei uno stimato batterista nel piccolo circuito metal nazionale, ma pochi ti conoscono e non fai molta pubblicità per esporti come musicista, tranne postare video divertenti dove, ad esempio, ti eserciti con la tua gatta.
D: Risata generale: Ti ringrazio Klaus.
La musica è un gioco, e giocando ho imparato, questo è quello che voglio far passare come messaggio. Questa è la mia musica e musicoterapia. Tutto è sacro e nulla è serio. La musica è nell’aria, bisogna volarci in mezzo per goderla. Grazie per lo stimato batterista ma in Italia di gente poco conosciuta ma validissima nel nostro genere ce ne é tanta. I Migliori per me sono Paolo Crimi degli Extrema, Pinna degli Hormonauts, Mario Riso e Tozzo dei Linea 77. I primi che mi vengono in mente. I giovani Batteristi dovrebbero imparare da questi anziché da buffoni/circensi come Nicholas Barker.
K: In conclusione vuoi aggiungere qualcosa?
D: I miei contatti: facebook per quanto riguarda il mio profilo e per ordinare il libro nelle proprie librerie di fiducia o al link della Libero di Scrivere, infine supportate l’underground Italiano e usate la musica nel migliore dei modi, comprate i miei libri e come dicevano gli Anthrax “Spreading the desease”…Stay Heavy…
Un grazie di cuore all'amico Danilo.
Intervista a cura di: Klaus Petrovic