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Ghostrider
Per il consueto appuntamento con le interviste, questa volta Italia Di Metallo incontra un nome importante del panorama estremo italiano. Sto parlando dei Ghostrider, freschi di pubblicazione dell'album 'The Return Of The Ghost'. Ho parlato ampiamente della storia di questo gruppo nella prefazione alla recensione, dunque preferisco non dilungarmi oltre e lascio la parola a Helvete, Peso e Zarathos.
Ciao ragazzi, vi do il benvenuto sulle pagine “virtuali” di Italia Di Metallo e vi faccio i miei complimenti per il prodotto che avete appena dato alle stampe. Anzitutto, volete presentare ai nostri lettori i Ghostrider del 2011?
HELVETE: Grazie per i complimenti e un saluto ai lettori di Italia di Metallo! Dunque, i Ghostrider sono una band originariamente nata nel 1984 in un epoca in cui in Italia c’erano pochissimi gruppi che suonavano una musica cosiddetta “estrema”. Sempre nel 1984, dopo un anno di vita e dopo aver inciso un demo tape “Mayhemic Destruction” i Ghostrider cambiarono nome in Necrodeath.
Per oltre 25 anni il nome Ghostrider rimane sepolto nelle ceneri e un ricordo di chi in quegli anni era informato sul movimento metal underground italiano.
Nel 2010 la nostra attuale casa discografica, la FOAD records, decise di stampare su vinile il vecchio demo del’84, rivolto ad un mercato di nicchia. Dopo qualche mese, con stupore di tutti ci comunicano che la prima stampa è andata esaurita ed in contemporanea abbiamo ricevuto delle richieste per dei live in Finlandia. Quindi a seguito di queste richieste ed essendo noi cresciuti con il metal old school nel sangue, decidemmo di riformare la band composta dal sottoscritto al basso e voce, Zarathos alla chitarra e Peso alla batteria. In pochissimo tempo abbiamo composto nuovi pezzi e ripreso in mano quelli del demo, dopo qualche prova abbiamo così cominciato a fare i live tra cui quelli in Finlandia che ci hanno così permesso di affiatarci tra di noi. Ora, nel 2011, abbiamo appena finito di registrare il nuovo album “The Return Of The Ghost” che è uscito da qualche giorno per la FOAD.
A quanto mi pare di capire, i Ghostrider non vogliono solo essere il “fantasma” dei Necrodeath, ma qualcosa di diverso, oserei dire a sé stante; impressione, questa, coadiuvata dal fatto che 'The Return Of The Ghost' non contiene solo i brani storici, ma anche dei pezzi inediti. Probabilmente vi avranno già fatto questa domanda migliaia di volte, ma viene lecito chiedersi perché proprio oggi, a distanza di oltre 15 anni, siete tornati a fare vivere questa band, e soprattutto quali sono le vostre intenzioni riguardo il futuro: il progetto Ghostrider avrà un seguito?
HELVETE: Sicuramente non vogliamo essere il clone o “fantasma” dei Necrodeath, anche perché noi partiamo da dove tutto si era fermato nel 1984, mentre i Necrodeath hanno avuto una loro storia che li ha portati a diverse evoluzioni durante la loro carriera.
I motivi di questo ritorno te li ho già in parte descritti nella domanda precedente, aggiungo il fatto che questa nuova line up è composta da amici di lunga data, abbiamo suonato per molti anni insieme in diversi progetti e amiamo quel genere di metal primordiale con il quale siamo cresciuti. Poi su quello che sarà il futuro dei Ghostrider non sappiamo ancora come si evolveranno le cose, intanto ci godiamo il nuovo album e i concerti che abbiamo in programma, poi a fine anno vedremo se sarà il caso di continuale o meno con questa avventura.
Sempre riguardo 'The Return Of The Ghost', avete deciso di inserire anche una cover ('Power From Hell'). Cosa sta alla base della scelta degli Onslaught? E qual'è stato il vostro modo di approcciare questo brano?
PESO: Ho proposto ai ragazzi di includere questo brano perché lo considero uno dei pezzi scuola di quella fu la vecchia scuola thrash degli anni ottanta. Quando vidi a milano gli Onslaught suonare mi piacquero subito e quel pezzo che da il titolo al loro primo album mi rimase in testa per sempre!!!
Peso, mi rivolgo a te in quanto membro storico. Quando i Ghostrider hanno iniziato la loro attività la scena italiana doveva ancora delinearsi, e anche all'estero non esistevano molte bands che suonavano il genere che poi avete fatto vostro (così su due piedi mi possono venire in mente i Venom). Puoi dirci quali sono state le band che maggiormente hanno influenzato nello specifico i Ghostrider, e più in generale il panorama che ha preso forma in quegli anni?
PESO: Hai proprio centrato nel segno…quando Claudio ed io tornammo da quell'incredibile concerto del 4 febbraio 1984 dei Venom con i Metallica come gruppo spalla decidemmo che anche noi dovevamo mettere su una band cosi rumorosa e qualche giorno dopo nacquero appunto i Ghostrider…dopo un anno pero’ cambiammo nome in Necrodeath ,per cui alla storia abbiamo lasciato solo un demo tape con 4 pezzi e su un altro meno ufficiale ne mettemmo altri due…. Tutti i sei brani composti in quell'anno li ho ripresi e insieme ai ragazzi li abbiamo rivisti e corretti cercando di mantenere integro lo spirito di quegli anni….
Altra domanda per Peso: per quale motivo nell'ormai lontano 1985 i Ghostrider cambiarono nome e diventarono i Necrodeath? Questione di maggiore impatto o c'è dell'altro?
PESO: bhe Necrodeath almeno a quei tempi era un moniker pesantissimo…ora non spaventa più nessuno chiaro… ma ti posso assicurare che quando decidemmo di cambiare nome fu un grosso passo oltraggioso verso tante cose…. Ma non solo oltre a cambiare poi il bassista il gruppo volle anche cambiare attitudine e cercare di fare le cose seriamente e essere ancora più violenti e dark se mi permetti il termine… e cosi nell' 85 il nostro nuovo biglietto da visita si chiamò “the shining pentagram” il primo demo tape dei Necrodeath che conteneva la mia amata mater tenebrarum…brano che tutt’oggi coi necro suoniamo dal vivo!!!
Al giorno d'oggi ha preso campo la tendenza ad etichettare minuziosamente, magari anche in maniera piuttosto forzata, la proposta musicale dei vari gruppi. Voi (ed anche i Necrodeath) venite solitamente definiti thrash-black, ma a mio avviso (come ho fatto notare anche all'interno della recensione) ciascuno di questi due termini vi sta un po' stretto. Vi sentite più thrash o più black? O nessuno dei due?
HELVETE: Guarda, io penso che “etichettare” una band sia comunque sbagliato perché è come dare un unico percorso ad una forma d’arte che deve essere il più possibile libera di esprimersi e nel momento in cui ti riconoscono in quel genere musicale questo ti marchia a vita! Io penso che ogni band debba scrivere musica senza pensare di “appartenere” o meno ad un “genere” musicale, questo per evitare condizionamenti esterni alla creatività di un musicista. Se poi dovessi in qualche modo paragonare la nostra musica a qualche genere, direi che può accostarsi al primissimo black metal degli anni 80, ma mi sento già in gabbia!
Domanda un pochino “spinosa”: da sempre il metal, soprattutto in alcuni suoi sottogeneri estremi, fa un ampio uso di titoli e tematiche sataniche. Voi stessi non venite meno a questa tendenza, almeno a leggere la tracklist di 'Return Of The Ghost'. Fermo restando che la cosa che più conta è- ovviamente- la musica, quanto è importante mantenere un certo tipo di immagine?
HELVETE: Si, molti testi trattano temi oscuri ed alcuni legati alle credenze religiose, sono temi che mi hanno da sempre affascinato e che in qualche modo mi hanno aperto gli occhi sulla cruda realtà quotidiana, preciso che non sono credente, ne in dio ne in satana, ma affrontare questi temi e pormi degli interrogativi mi aiuta a sviscerare la parte più oscura e maligna dell’essere umano. Se ti riferisci all’immagine che proponiamo in questa band, ti rispondo che è stata una diretta conseguenza della musica che suoniamo e siamo convinti che l’immagine di una band sia importantissima per far arrivare il tuo messaggio in maniera più diretta, soprattutto di questi tempi in cui la musica viene ascoltata in maniera superficiale senza un approfondimento dei testi e di come siano nate le canzoni ecc… tutto ora è molto più veloce che in passato, ci ritroviamo in casa 100.000 album diversi ma che non abbiamo mai assimilato veramente, quindi vogliamo che il nostro messaggio non rimanga inascoltato e se anche l’immagine può aiutarci in questo ben venga!
Entriamo nell'ambito della scena musicale italiana: vorrei una valutazione a caldo sullo stato di salute del metal nella nostra penisola alla luce del 2011. Siete ottimisti riguardo le attuali potenzialità del panorama nostrano? Vedete qualche nome che a vostro avviso può essere una buona promessa per il futuro o credete che ora come ora la scena si alimenti delle glorie del passato?
ZARATHOS: La situazione è nel complesso buona secondo me, quando sono in giro vedo gran voglia di suonare da parte delle band con cui suoniamo e lo spirito è sempre buono. Un po’ meno rosea è la situazione della musica dal vivo, non è sempre facile trovare posti validi dove fare musica metal dal vivo, ancora meno se è estrema, ce la fanno i gruppi che già hanno un po’ di nome ma chi ancora ha da farsi le ossa trova sicuramente una strada in salita.
Rispetto ai tempi in cui i Ghostrider muovevano i primi passi la musica- com'è lecito che sia- si è evoluta tantissimo, e anche il metal presenta ormai sfaccettature completamente diverse rispetto ai suoi caratteri originari. In questa nuova situazione, quali sono i generi e le band che più vi piacciono e che più influenzano quello che fate oggi?
HELVETE: Sicuramente e per fortuna ogni cosa si evolve! Noi siamo tornati a riscoprire un genere musicale che può suonare “vecchio” ma dal quale si sono poi evolute diverse forme di musica heavy metal. Se devo citare qualche band del passato che ormai fanno parte del nostro dna, posso citarti Venom, Hellahmmer, Bathory, Destruction…insomma, tutto quello che era la scena musicale estrema anni 80, anche se poi ognuno di noi ha i propri gruppi preferiti, nel mio caso è quello della scena metal di fine anni 80 inizio 90, come Slayer, Sepultura, Death….ma torno indietro fino ai padri del metal come Black Sabbath ecc…
Cosa consigliereste a qualcuno, magari un ragazzino, che sogna di mettere in piedi una band? Qual è la cosa più importante per portare avanti correttamente un progetto musicale?
PESO: bhe ci vuole tanta passione! E’ solo quella che fa andare avanti e mantiene lo spirito giovane… ci vuole un grande affiatamento tra i membri del gruppo e non sto parlando solo dal punto di vista musicale… quello che posso dire ora ai ragazzi e ai musicisti delle nuove leve è di non abbattersi se il sistema di internet ha fatto si che i cd non si vendono più … suonate per la vostra passione e per suonare dal vivo!!!
Per concludere, qualche domanda secca a ciascuno di voi: miglior disco italiano del 2010?
ZARATHOS: Dynabyte – 2KX
Miglior disco del 2010 in generale?
ZARATHOS: il nuovo albuym dei Cradle Of Filth mi ha colpito molto!
PESO: io sto aspettando che Tony dei Prime Evil mi mandi in questi giorni il loro nuovo album! Voglio sentire i nuovi riff di Mantas e spero un domani i Ghostrider possano aprire un concerto ai Prime Evil!!!!
La promessa del 2011?
ZARATHOS: i Ghostrider! ;)
Bene, direi che è tutto, se avete qualcosa da aggiungere potete farlo adesso. Vi ringrazio per la disponibilità; un saluto e un in bocca al lupo per il futuro da parte di tutta Italia Di Metallo!
ZARATHOS: Ti ringrazio per lo spazio che ci hai dedicato, volevo ricordare a tutti che in questa prima metà d’anno saremo in giro per l’Italia e quindi vi invito a tenere d’occhio il nostro myspace per essere sempre aggiornati sulle nostre date! www.myspace.com/ghostriderweb!
Saluti a Italia di Metallo!
Intervista a cura di Francesco Salvatori