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Crawler
Dopo l'uscita dell'ottimo "Knight of the World", abbiamo pensato di intervistare la band lombarda Crawler, ecco cosa hanno da dire..
1) Raccontateci qualcosa di voi: chi siete, come vi siete incontrati, come è nata la band...
Eravamo già amici e venivamo ognuno da esperienze musicali differenti ma eravamo accomunati dalla voglia di suonare quello che più ci piaceva, l’Heavy Metal vecchia maniera, che in quegli anni era andato un po’ perso. Così nel 2001 nascono i Crawler.
Abbiamo iniziato le nostre esibizioni live presentando un repertorio di cover classiche del genere e appartenenti alle Band di cui eravamo fans accaniti (Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Manowar, Megadeth etc). Dopo non molto tempo dal nostro debutto live abbiamo sentito l’esigenza di cominciare a scrivere brani originali e di inserirli nelle setlist dei nostri concerti. Notando i riscontri positivi sulle nostre prime canzoni da parte dei fans che ci eravamo guadagnati suonando nei locali della zona, abbiamo deciso di registrare il nostro primo demo “Undeads” (registrato e mixato nella nostra sala prove con un pc e una scheda audio).
Nel 2008, dopo alcuni cambi di line up, vede la luce il nostro EP "Burst" (anche questo demo autoprodotto, registrato e mixato dalla band… ma con un po’ più di esperienza rispetto al primo). Su MySpace “Burst” ha riscosso un grande successo sia in termini di commenti ed apprezzamenti da parte degli altri utenti che in termini di contatti procurati.
Infatti, oltre ai numerosi concerti nel nord Italia, nel settembre del 2008 abbiamo suonato come supporto per gli Haggard al Rolling Stone di Milano, nell’estate del 2009 ci siamo esibiti con Pino Scotto alla Festabikers e a ottobre dello stesso hanno ci hanno invitato a suonare in Belgio per l’Halloween Metal Meeting insieme a bands provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti.
Grazie a questo concerto in Belgio, l’anno successivo, siamo stati chiamati per partecipare come headliner per il Metal for Angels Festival.
Nel frattempo eravamo stati contattati dal famoso produttore americano Beau Hill (Alice Cooper, Europe, Ratt, Twisted Sister, Winger, Warrant, etc.) che, dopo aver apprezzato i brani che facevano parte di “Burst”, ha deciso di collaborare con noi per la produzione del singolo “Knight of the Word”.
La nostra intenzione era quella di far uscire il singolo in modo da attirare l’attenzione di qualche etichetta discografica seria. Tuttavia, in quel periodo, siamo entrati in contatto con alcune etichette discografiche sia italiane che europee. Così abbiamo potuto esaminare e valutare un po’ di proposte e alla fine abbiamo scelto l’SG Records in quanto ci era sembrata quella più seria e attiva.
Una volta firmato il contratto con la label, abbiamo deciso insieme di incidere il nostro debut album e di inserire il singolo prodotto da Beau Hill all’interno del nostro lavoro.
2) Perchè avete scelto come nome Crawler?
Il nome della Band è stato scelto da Claudio (il cantante) ispirandosi naturalmente alla canzone dei Judas Priest “Night Crawler”.
3) Come nasce un vostro brano?
Ognuno di noi porta un’idea e poi su quella lavoriamo insieme in sala prove. A volte magari in sala prove esce il lampo di genio mentre improvvisiamo e quello è un punto di partenza.
4) Quali sono i brani a cui siete più legati?
Ogni brano per noi è molto importante in quanto ha una storia a sè.
5) Musica e testo: 50 e 50? Oppure? Che peso date voi alle due componenti?
Entrambe le componenti sono importanti, anche se molto spesso più che il testo, diventa importante la linea vocale e la sua musicalità. Non sempre quando ascoltiamo una canzone sappiamo di cosa parla, a volte ci informiamo successivamente e ci accorgiamo di quanto poi un testo possa completare una canzone.
6) A quali band storiche vi ispirate? Tra queste c'è qualche nome italiano?
Sicuramente le bands storiche che ti citavamo prima Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Manowar, Megadeth etc. Ma in realtà ognuno di noi ha un’ispirazione propria proveniente anche da altri generi (non necessariamente solo dal metal) portata dallo studio dello strumento o dal proprio ascolto, che fusa con quella degli altri elementi della band, porta sempre idee nuove per la composizione. Indi per cui penso che anche qualche band italiana ci influenzi.
7) Raccontateci qualcosa delle vostre esperienze live: come vivete il palco?
Noi diamo davvero molta importanza all’aspetto live. Per noi ogni singolo concerto è il concerto più importate a prescindere dal palco su cui ci stiamo esibendo o dalla gente presente. Per noi ogni live è come un “Rock in Rio” (quello degli Iron Maiden) e, per questo, ogni volta che saliamo sul palco diamo il massimo e la gente lo percepisce e si diverte con noi. Insomma tutte le volte che ci esibiamo dal vivo di divertiamo tantissimo … e pensiamo che questo sia davvero fondamentale!
8) In proposito avete aneddoti da condividere con i nostri lettori?
Ci sono tantissimi episodi che potremmo raccontarvi accaduti sia sul palco che nei vari backstages e alcuni sono davvero divertenti. Una volta, preso dalla foga del live, uno dei chitarristi correndo sul palco ha quasi tirato giù metà del drumset. Un’altra volta durante uno sketch sul palco in cui il chitarrista sparava con una pistola a salve, Claudio (il cantante) si è trovato sulla traiettoria dello sparo ed ha finito il concerto con metà faccia rossa…mentre il resto della Band se la rideva.
9) Come giudicate la scena metal in Italia?
Si fa sempre più fatica ad inserirsi sia nei locali per la musica dal vivo che a livello discografico.
Questo, inoltre, è stato pesantemente accentuato dalla crisi economica che ha investito tutti i settori lavorativi. Sembrano ormai lontani quegli anni ’80 dove l’etichetta discografica lanciava un perfetto sconosciuto. Ormai nessuno investe più su niente e su nessuno.
Per questa ragione i locali live si orientano sempre di più sulle tribute band accantonando troppe volte chi fa musica originale.
Inoltre, tra il pubblico più commerciale, ci sono ancora molti che pensano che il genere Metal sia sinonimo di frastuono e che sia legato a pratiche violente. Da qui appunto la scelta sul testo della canzone Crawler, come ti dicevo prima.
In questo periodo forse le nuove generazioni stanno cambiando un po’ questa tendenza… Ma… Staremo a vedere!
10) Come è stato accolto dalla critica, e soprattutto dal pubblico il vostro Knight of the Word?
Molto positivamente!!! I riscontri della critica sono fantastici e anche quelli del pubblico!!!
11) Rispetto all'ep di esordio Burst c'è stata un evoluzione nella composizione dei brani?
Rispetto all’ep Burst sicuramente, l’evoluzione più marcata direi che l’abbiamo avuta con l’ingresso del chitarrista Filippo Severgnini, che ha portato nuove e più moderne idee in fase di composizione.
Quando entra un nuovo elemento porta all’interno della band le sue influenze e i suoi gusti.
Altri importanti fattori che hanno contribuito all’evoluzione del nostro sound sono stati: la nostra crescita musicale sia a livello individuale che a livello di Band nel suo complesso e l’affiatamento nella composizione che non è stato affatto facile raggiungere.
12) Internet: lo vivete come un'opportunità o come un ostacolo? Parlateci del vostro rapporto con la rete
Direi che ormai siamo schiavi della rete. Per quanto riguarda la musica è stata un’evoluzione molto positiva, a livello di pubblicità intendo. Abbiamo iniziato al tempo contattando tutte le webzines del mondo cercando di fare scambio banners con loro. Non era sufficientente però. E abbiamo pensato:” Se solo esistesse un modo per poter raggiungere chiunque, in tutto il mondo, sulla propria porta di casa!!!”… e dopo poco nacquero i social network, qualcuno ci ha ascoltati. ahaha
Come ogni cosa naturalmente c’è l’aspetto negativo, i cd si vendono sempre più a fatica, idem le cazoni on-line, ormai sulla rete si può scaricare di tutto.
13) In una scena musicale in cui tutto è già stato detto, scoperto e inventato, la critica più frequente che un gruppo si trova ad affrontare è il classico “manca di originalità”: quale è la vostra ricetta per tentare di allontanare lo spettro della banalità?
Il tempo direi! Non si può pensare di nascere subito con l’idea innovativa. Nei primi album di gruppi famosi quali Iron Maiden, Metallica, Manowar, Judas Priest etc. si sentono molte influenze di gruppi che li hanno preceduti. Penso che sia un percorso naturale.
14) Progetti per il futuro?
Al momento stiamo lavorando per promuovere “Knight of the Word” e stiamo scrivendo le canzoni per il secondo album. Il nostro scopo comunque rimane quello di poter arrivare a vivere della nostra musica anche se sappiamo che non è assolutamente facile. Ma bisogna puntare sempre più in alto!
15) Un consiglio alle band giovani che tentano di proporsi sulla scena?
Tanto sacrificio sia nello studio dello strumento che per la crescita della band… Non tenete decine di progetti musicali finché non avete raggiunto il vostro obiettivo!!! Una band, una sola!!! E… Crederci, crederci, crederci!!!
16) A voi la conclusione: lasciate un messaggio ai lettori di IdM...
Un saluto a tutti i lettori di Italia di Metallo… Up the Metal come sempre!!!
Intervista a cura di: Klaus Petrovic e Luy Cugno