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Profusion
Conclusasi la prima edizione del Next Rock Festival, abbiamo deciso di approfondire la conoscenza dei 5 gruppi finalisti, scambiando con loro quattro chiacchiere.
Partiamo proprio con la band senese dei Profusion, graditissima presenza sul palco della finale live. Abbiamo incontrato il loro batterista, Vladimer Sichinava, che si è prestato con grande simpatia e disponibilità a rivelarci qualcosa in più su questo particolare gruppo rock.
IDM: Ciao Vladimer! Benvenuto su Italia Di Metallo. Siamo curiosi... Raccontaci chi e cosa sono i Profusion.
VS: Ciao Ella! Grazie per l’opportunità che ci date con questa intervista. I Profusion sono nati per gioco, in un garage. Io mi chiamo Vladimer (“Lado” per gli amici) Sichinava (sì, avete letto bene, è il mio cognome; ovviamente lo dovreste leggere come leggeste “Che Guevara”... ). Ho incontrato i futuri Profusion nel 1998 quando ero in vacanza in Italia per fare visita a mia nonna. Io sono di origini Georgiane e all'epoca vivevo ancora là. Un pomeriggio di luglio sentii della musica provenire da un garage e decisi di bussare. Non parlavo una parola di italiano. Dentro il garage c’erano Luca (bassista) e Gionatan (tastierista) che allora suonavano insieme in una rock band chiamata Desta Bramosia. Tra me e Gionatan (“Gionny” per gli amici) nacque subito un feeling che poi si è trasformato in grande amicizia, basata non solo sulla condivisione di gusti musicali, ma anche su di un’intesa umana molto profonda. Ci siamo promessi che un giorno avremmo suonato insieme. Qualche anno dopo, quando tornai in Italia a trovare mia nonna, nacquero i Profusion. All’inizio eravamo noi due e un amico/compagno di liceo di Gionatan, Marco Pieri (al basso), che poi fu sostituito da Luca un paio d’anni dopo. Siamo arrivati alla formazione attuale solo un anno e mezzo fa.
IDM: Il vostro genere è abbastanza composito, uno di quei generi per i quali ogni definizione va sempre un po' stretta. Provate a spiegarci la vostra musica.
VS: La nostra musica viene definita come "Rock Eclettico"... Per questo non esiste un contenitore che ci vada su misura. A noi questa cosa piace molto, perchè ci lascia la libertà di svincolarci da certi canoni musicali. Siamo liberi di sperimentare, scriviamo seguendo solo ed esclusivamente il nostro gusto personale, senza imposizioni di alcuno tipo. Se l’album non viene ascoltate per intero, l’ascoltatore potrebbe etichettarci in modo sbagliato; siamo appunto "eclettici", suoniamo la musica come piace a noi, senza pensare a cosa va di moda al momento, suoniamo per la gente che ama la musica in modo profondo, che la ascolta per il piacere di farlo e che non la usa come un riempitivo di sottofondo alla giornata.
IDM: Parliamo un attimo di “RewoToweɌ”, il vostro secondo ed ultimo lavoro; ha raccolto ovunque ottimi riscontri, con recensioni entusiaste. Già dal titolo “palindromo” si evince che nasce da un progetto ben studiato; provate ad illustrarcelo.
VS: Intanto, "RewoToweR" si legge dal centro, partendo dalla lettera “T” andando a sinistra o destra. Ho visto molte interpretazioni del titolo, tipo “RewoTower”, oppure solamente “Tower” o addirittura “Rewo Tower”. Non male come alternativa; però l’album stilisticamente per me rimane “RewoToweR”, o al limite tutto maiuscolo, “REWOTOWER”. Quest'album è costruito come se fosse una torre, cosa che possono notare molto bene i possessori del cd osservando l’artwork. I brani si susseguono guidando l’ascoltatore di piano in piano, salendo verso l'alto ed offrendo ogni volta un universo emotivo differente, un punto di vista nuovo. Arrivati nel punto più alto, il disco ritorna al tema iniziale, un po’ come se la torre si ripiegasse su se stessa e la salita diventasse una discesa. “RewoToweR” tratta dei percorsi della vita. Salire, scendere, costruire e distruggere, a volte con un risultato finale, a volte senza uno scopo. Proprio come la vita, è un percorso così labirintico che ci si può perdere....
IDM: Come nascono i pezzi dei Profusion? Chi scrive i testi e chi le musiche? Come curate gli arrangiamenti?
VS: La nostra musica è il risultato di un lungo lavoro di scelta e raffinamento delle idee iniziali. Quando scriviamo, infatti, ci ritroviamo sempre in un turbine di sequenze armoniche, riff, particelle ritmiche sconnesse. Elementi che rimangono a lungo isolati e privi di contesto. Per creare una canzone dobbiamo sempre fare appello alla mente raziocinante e organizzativa del gruppo. E soprattutto all’autocritica, ovvero alla capacità di buttar via idee che, seppur valide in sè, non sono utilizzabili nell’economia di una canzone. Un po’ come la scultura in cui è fondamentale saper scegliere bene la massa che si deve togliere. Le musiche le scriviamo noi Profusion, e anche la maggior parte della storia, ma alcuni moduli, a volte i più belli, vengono suggeriti, raffinati o inseriti dall’esterno. E rappresentano la nostra pozione magica, il nostro segreto. Abbiamo molte persone brave e competenti, dotate di magia e di talento, che ci orbitano attorno; sono loro la nostra forza, sono una specie di arma segreta.
IDM: Quali sono le dinamiche interne della vostra band? Che tipo di rapporto c'è tra di voi?
VS: Prima di essere musicisti, siamo amici di lunga data. Star bene a livello umano con le persone è fondamentale. Se l’ambiente non è sereno, le cose non vengono bene... Per questo puntiamo prima di tutto al benessere interno del gruppo, poi le cose positive escono fuori da se.
IDM: Chi dei Profusion è il più pignolo e puntiglioso e chi invece il accomodante?
VS: Ognuno di noi lo è a modo suo. Però tradizionalmente sono io il pignolo e puntiglioso. Più che pignolo comunque... direi che sono spietato ed arrogante se qualcosa non mi piace. E’ un mio grosso difetto, perchè voglio che le cose siano fatte per forza a modo mio... Si vede che vengo da un paese democratico, vero? (Lo dice ridendo, ndr.). E qui entra in gioco Gionny, che mi fa da psicoanalista cercando di farmi ragionare; ovviamente, se invece le mie idee gli piacciono, io mi faccio prendere immediatamente dall'entusiasmo. E’ difficile che le sue proposte siano molto diverse da “come piacerebbe a Lado”; infatti secondo me è il miglior tastierista del mondo dopo John Lord. Così nascono i così detti “nuclei musicali”, che in seguito vengono arricchiti da Thomas, e dai “due Luca”. A volte con la loro bravura e professionalità stravolgono e modificano tutto, quindi non si sa mai come può andare a finire. I nostri brani sono come fluidi, cambiano forma in continuazione.
IDM: Raccontateci il live più bello che avete fatto.
VS: Sono felice di dirti che uno dei più belli è stato proprio il live del Next Rock Festival, così come tutti quelli fatti a Siena. E' praticamente come giocare in casa....e a casa si sta bene! In più ci metto il “Veruno 2 Days + 1 Prog Festival”, secondo noi il miglior festival di musica progressiva a livello nazionale.
IDM: Qual'è la più grossa delusione che avete vissuto nel vostro percorso?
VS: Il panorama musicale Italiano (ma anche mondiale) è una grossa delusione e non solo per noi. Le persone che ascoltano musica sono una specie di ricevitori radio ormai difettosi dal tempo, che non riescono a captare nulla tranne che il rumore bianco. Le persone non sono più capaci di girare la manopola e di ascoltare, ma soprattuto non sono capaci di captare le vere frequenze della musica interessante. La “moda” dell’ascolto di junky-music, ha lobotomizzato intere generazioni che non conoscono più la vera bellezza della musica. Hanno perso la sensibilità; sono appunto come delle radio non più funzionanti.
IDM: E invece la maggiore soddisfazione?
VS: Io personalmente la maggiore soddisfazione l'ho sperimentata proprio durante il Next Rock Festival. Dopo la nostra esibizione andai a lavarmi e cambiarmi nel bagno (quella sera avevo 38 di febbre!). Mentre mi lavavo il viso, vedo entrare un perfetto sconosciuto che si mette di fianco a me per lavarsi le mani. Nel mentre stava fischiettando il ritornello di “Chuta Chani”... Credo che non ci siano abbastanza soldi nel mondo per poter comprare un'emozione così. Direi che sono esattamente le cose di questo genere a dare le soddisfazioni più grandi ad un musicista.
IDM: Avete scelto un'etichetta estera per il vostro "RewoToweR"; come mai questa scelta? Qual'è la “politica” dei Profusion?
VS: Abbiamo scelto un'etichetta straniera perchè le etichette italiane, almeno nel nostro caso, non hanno nemmeno risposto. A noi sarebbe bastato anche un semplice: “Grazie, non ci interessa”. Siamo completamente fermi da questo punto di vista. Mi sembra che manchi proprio la voglia di scoprire novità e talenti. Ascoltate mai la radio durante il giorno? Passano soltanto le solite 4 o 5 canzoni a loop!?!? Ecco, un chiaro esempio di quella lobotomizzazione di cui parlavo prima! Stanno uccidendo la musica.
IDM: Avete da poco vinto un premio prestigioso per il videoclip di “Chuta Chani”, uno dei brani più intensi del vostro ultimo lavoro; parlateci di questo premio e raccontateci come'è nato e come si è sviluppato il videoclip.
VS: Questo video clip è stato proposto, diretto, girato e montato dalla bravissima videomaker Clizia Corti (sunflowerfilms.it). Noi l’abbiamo solamente pubblicato sulla piattaforma di UnoTV e, senza che ci aspettassimo niente, abbiamo vinto il premio speciale PIVI, scelti tra 350 video clip pervenuti quest’anno. Il primo dicembre andremo a Bari a ritirare il premio. Il brano “Chuta Chani” è un omaggio alla cultura Georgiana. Racchiude in sè la forza, la fierezza e la dolcezza di un popolo intero.
IDM: Quali sono le difficoltà maggiori che una band emergente come la vostra incontra nel proprio percorso?
VS: Qui ci sarebbe da maledire il mondo discografico... Lasciamo perdere. Siamo magnanimi (ma anche no!), facciamo il nostro e tiriamo avanti, e soprattuto non fermiamoci mai!!! Magari cosi facendo non si riuscirà ad arrivare al fiume, al mare o all’oceano, ma per lo meno il ruscello non diventerà acqua stagnante!
IDM: Cosa ascoltano i Profusion quando hanno voglia di immergersi nella musica?
VS: Io ascolto molta musica classica e molta musica popolare.. Credo che sia il miglior modo per ispirarsi: ascoltare le origini della musica, andando sempre più indietro nel tempo. Gli altri non hanno gli iPod... Magari ascoltano i rumori della natura!
IDM: Parliamo un attimo del Next Rock Festival, a cui avete di recente partecipato; cosa vi è piaciuto di più di questa manifestazione e cosa vi ha convinto ad iscrivervi?
VS: E' stato organizzato da una persona splendida....Ella May (Ella May ringrazia con un sorriso, ndr). Molti amici ci chiedevano: “Quando suonate in zona?” ed eccoci al Next Rock Festival! Ci è piaciuto perchè non è stato un semplice contest... E' stato una bellissima festa della musica. Ancora complimenti a tutti coloro si sono dati da fare per questa bellissima manifestazione!
IDM: Siete stati selezionati per la finale tra gli oltre 60 gruppi partecipanti; cosa ha significato questo per voi?
VS: E' stato importante perchè ci ha confermato che la band funziona e che le canzoni piacciono. Ma sopratutto è un segnale che ci sono ancora persone di buon gusto! Scherzo dai... Però è vero che senza persone che hanno voglia di scoprire musica nuova la nostra esistenza non avrebbe senso.
IDM: Essendo l'unica band senese arrivata in finale, siete stati gli unici tra i finalisti a “giocare in casa”; quanto è stato emozionante per voi esibirvi nella vostra città?
VS: Continuo a dire che per noi dove c’è casa... c’è Siena, tranquillità, amici e le persone che ci vogliono bene! E poi avete visto come il pubblico era caloroso e sempre di supporto per le altre band? I Rockers della provincia di Siena sono ROCK!
IDM: Avete mai temuto eventuali polemiche, in caso di vittoria al Next Rock Festival?
VS: No, perché? Avremmo dovuto? Eravamo 5 gruppi in finale e di 5 generi completamente diversi, per di più tutti preparatissimi e con un sound maturo e professionale. Alla fine la musica è una cosa personale. C’è a chi piace in uno modo e a chi piace nell'altro. Per noi la più grande vittoria è stata suonare dal vivo davanti agli amici di sempre e a gente nuova spinta dalla curiosità di sentirci. Il resto è contorno.
IDM: In quanto secondi classificati, vi siete aggiudicati la borsa di studio completa offerta da Alessandro Bissa per il Summe-Camp della Quintogrado (www.quintogrado.it), la scuola di musica del famoso batterista facente parte del circuito EMA. Ma avete deciso di devolverla ai vostri giovanissimi compagni finalisti Iraway, compiendo un gesto che vi fa onore. Spiegateci le motivazioni che vi hanno spinto in questa direzione.
VS: Ma dico... li hai sentiti suonare? Sono una forza della natura! Pazzeschi! Poi hanno solamente 17 anni! (cit. Grande Lebowskij). Spero che questo premio possa essere loro d’aiuto, che possano crescere musicalmente e che non mollino mai. Hanno tutte le carte in regola per essere vincenti! Ho ascoltato il loro album: sono senza parole, è eccezionale! (pssss....vi raccomando di comprarlo, sostenete questi giovani artisti.)
IDM: Quali sono i progetti futuri dei Profusion?
VS: Stiamo lavorando al terzo disco... Vi dico solo questo. E da come si stanno mettendo cose... posso garantirvi che dentro ci saranno molta bellezza, grinta e sperimentazione!
IDM: Lasciate un saluto per i lettori di Italia Di Metallo che ospita la vostra intervista e che è stata supporter del Next Rock Festival.
VS: Certo! Vi ringraziamo per averci dato l'opportunità di farci conoscere di più. I Profusion salutano tutto lo staff di Italia di Metallo! Che Dio e il Rock siano con noi e voi!
Intervista a cura di Ella May