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Helreidh
Ecco ospiti su Italia di Metallo gli Helreidh, a cui vanno i miei complimenti per l'album 'Fragmenta' che non ho recensito io ma a quel che vedo sta riscuotendo molti consensi, e anche per il traguardo dei vent'anni di storia che si sta avvicinando.
Yorick: Ciao Francesco, un piacere ed un onore essere qui con te a condividere un po' di Helreidh. Grazie per l'opportunità che Italia di Metallo ci dà di farci sentire.
Oltre dieci anni sono dovuti passare prima di risentire un vostro lavoro. Come mai un periodo di inattività così lungo?
Già... più di 10 anni di sofferenze per me, per i mille sforzi fatti e le mille volte che ho dovuto ricostruire tutto da zero. Sono un musicista romantico, e mi rendo conto di altri tempi, e vedo la band come una famiglia... magari alle volte in maniera un po' ossessiva, ma proprio per questo do il 1000% alla band, spesso a scapito anche di chi mi sta vicino. Questo però implica che alle volte chiedo che chi suoni con me faccia lo stesso... e purtroppo non sempre tutti sono disposti a questo. Mi sono reso conto che 10 anni e più, possono passare anche velocemente... e i progetti rimanere fermi lì ad attendere il momento giusto per vedere la luce. Purtroppo da quando sono partito per gli USA, la band non è mai riuscita a trovare una sua dimensione stabile... una volta era il bassista, una volta il cantante, una volta il tastierista, per motivi personali, musicali, di carattere (tante volte il mio carattere, esigente e difficile) o di altri impegni... abbiamo sempre costruito e poi distrutto. Ma sono cocciuto, e per i progetti in cui credo trovo risorse ed energie... fino a portarli a termine. Solo dal 2008 al 2010 non avevo speranze, perchè gravi problemi fisici ad una mano mi avevano portato a pensare che non avrei più potuto riprendere a suonare... ma per fortuna ora siamo qui. E speriamo per un bel po' di tempo...
Che ne è stato di quel 'Earth Chronicles' che avrebbe dovuto uscire attorno al 2001? Accantonato definitivamente, riusato in altri progetti oppure “ripescato” all'interno di Fragmenta?
Di Earth Chronicles Fragmenta ha Zep Tepi. Song del 1998, che è rimasta di quel progetto. Con il cambiare delle formazioni, gli interessi della band si spostavano di conseguenza, e così non ho trovato più terreno pertile per quel tipo di “epica cosmica”... Dopo 14 anni, non so se mai riprenderò quelle tematiche, ma direi... “Never say never”.
So che avete avuto vari cambi all'interno della line-up: chi sono gli Helreidh di oggi, e quanto sono diversi rispetto a quelli della precedente fatica discografica?
Gli Helreidh di oggi sono 6 persone che ai più potrebbero risultare nuove, ma che hanno alle spalle incredibili esperienze. Di fatto anche Luca, batterista fondatore della band, e con noi fino a poco tempo fa, per suoi problemi personali ha dovuto lasciare la band. Ma colgo l'occasione per finalmente dare degna presentazione ai miei compagni di avventura.
Max Bastasi alla voce è personaggio poliedrico, che spazia dal pop al metal con grande disinvoltura. Lavora anche con i Great Master (prodotti dalla nostra precedente etichetta Underground Symphony), con gli Anarchy X (tributo Queensryche) e un tempo faceva parte di più band che facevano tributo o si ispiravano ai Dream Theater. Frana aka Francesco de Paoli è stato con me bassista già in Helreidh e Raising Fear, e anche lui spazia tra la musica classica di alcuni suoi progetti personali e il rock più indi dei suoi RecAttivo. Aligi Pasqualetto direi che è il nostro fiore all'occhiello, tastierista e arrangiatore talentuoso, collabora con Aldo Tagliapietra (ex Orme) e numerosi altri progetti. Spazia dalle orchestre ai Moog con disinvoltura ed è la nostra fonte di tecnologia più importante. Con lui abbiamo registrato molte delle parti di Fragmenta, e devo dire che il risultato più che ottimo... siamo fieri di averlo con noi, anche se i suoi numerosi impegni rendono talvolta complesso l'incastro dei nostri... E veniamo ai due più nuovi. Enrico Pintonello alla batteria. Drummer di professione ha dato dimostrazione del suo talento con il gruppo prog (direi quasi estremo... in senso di intellettualità di progetto) Apehlion (prodotto se non erro, o mixato da Derek Sherinian), sta apportando alla band un vento di novità e di raffinatezza... molto apprezzato da tutti. Infine Mattia Mariotti, guitar hero di Bolzano che aveva esordito con un gruppo che ho adorato al tempo di nome Crimson Sunset, e che ora oltre a numerosi altri progetti milita nel gruppo Gothic Sinfonico Sin Deadly Sin. Virtuoso e di grande gusto, lo trovo perfetto a collaborare con noi.
Vorrei infine aggiungere Marco Concoreggi (ex Battleroar, ora Dexter Ward), cantante e compositore che tra il 2004 e il 2005 compose tutti i testi e le linee vocali dell'opera rock Orfeo, e che considero comunque il nostro settimo membro a tutti gli effetti.
Come nasce un disco degli Helreidh?
Come nasceva è oramai acqua passata e come nascerà, visto i grandi cambiamenti sia di età che di formazione... ancora non lo so. Questo Fragmenta ha una sua storia a sé. E di fatto, sia titolo che copertina ne rappresentano l'essenza: la frammentarietà nei pezzi, nella costruzione degli stessi, e nel loro rappresentare frammenti di opere incompiute, che negli anni hanno impegnato la band con le sue frammentarie line-up. Sono tutti pezzi nati nel tempo, alcuni addirittura scritti quando ero in USA con Gary Wehrkamp degli Shadow Gallery (1999-2000). Li abbiamo sistemati, riarrangiati, e ripresi. E' stata una lunga operazione di ricostruzione in cui Aligi, Frana e Max hanno veramente dato il massimo... credo con ottimi risultati. Ci siamo divertiti, e abbiamo cercato anche di capire la nuova essenza della band in questa maniera... che è sicuramente sinfonica, e corale... a anche raffinata. Una buona prospettiva per il futuro...
Quali sono i gruppi che maggiormente vi hanno influenzato, anche sul piano degli ascolti personali?
Personalmente sono figlio degli anni 80, il mio primo album comprato fu Scorpions WorldWide Live doppio vinile, ehehe... ma poi i miei gusti sono evoluti, e se dovessi citare le mie band storiche preferite, sono Savatage e Tesla. Anche se poi il mio modo di suonare e scrivere, trova le radici più profonde nel prog inglese di Marillion e Arena, e nel metal degli anni 90 di Dream e Symphony X. Personalmente, ascolto un po' di tutto, adoro Loreena McKennitt, così come adoro gli Slayer di Reign in Blood. A questo si aggiunge il fatto che tutti noi ascoltiamo e amiamo cose molto varie. E questa è forse la ricchezza della band, il non sentirsi vincolati ad un genere specifico, a soluzioni necessariamente che richiamino un genere specifico.
Come valuti lo stato di salute della scena metal odierna in generale e di quella italiana nello specifico?
Guarda notizie di questi giorni di Festival annullati, concerti annunciati, biglietti venduti in prevendita e poi che non si fanno più. Mi pare che lo stato di salute non sia dei migliori. Anche se rimango con fiducia, è un momento di rivoluzione, di ripensamento, di ridiscussione delle regole. Artisticamente parlando, invece è una situazione complessa. Gli anni 80 e gli anni 90 si mescolano e ritrovano vita in vari modi... nuovi generi, e nuovi stili nascono. Quello che vedo però è una grande confusione. Tante etichette, tante band, poca selezione, ma invece un grande minestrone dove non c'è più il gusto di produrre e promuovere la band in cui si crede, ma in realtà un tentativo di produrne il più possibile sperando che poi una per sbaglio ce la faccia... e venda di più. Forse e dico forse, serve un po' tornare alle origini. Le etichette piccole dovrebbero fare da veri e propri talent scout, produrre poche band ma di volore, dando loro il massimo supporto... non il minimo per la sopravvivenza... non giova né alle band né all'etichetta... Dovrebbero aiutare a formare il gusto delle nuove generazioni, e lasciare il mainstream alle grandi etichette. Una piccola etichetta non può competere con i budget di una grande, quindi è destinata a perdere sul campo della comunicazione e della produzione. Se invece si puntano a giovani e non eccellenze in determinati ambiti, si può pensare di creare dei fenomeni... e soprattutto di non diluire il mercato con troppi prodotti. Esisterà poi sempre il mercato delle auto produzioni, ma penso che la professionalità e il servizio che un'etichetta può dare... è sempre una marcia in più rispetto al “self made”. Lo stesso discorso si può fare sui locali e i luoghi dove si ascolta la musica dal vivo, così come li gestisce o le agenzie che fanno booking e promtion... ma sarebbe un discorso molto lungo. (Sono decisamente d'accordo, ndr)
Tecnica o emozioni: cosa conta di più per creare un brano che sappia colpire l'ascoltatore?
Penso entrambi. Un Mozart senza tecnica non avrebbe mai saputo scrivere un “Flauto Magico”. E' anche difficile definire cosa significhi tecnica. Ed è anche difficile definire cosa in un album sia frutto di vero talento o di “post produzione”... Le componenti che competono a rendere un album emozionante sono tante, e variano poi da ascoltatore ad ascoltatore. Il mix stesso nell'artista può essere diverso: ci possono essere virtuosi freddi e incapaci di scrivere qualcosa di emozionante e invece musicisti meno dotati tecnicamente ma più capaci a colpire il cuore di chi ascolta. Ci possono essere produzioni emozionanti, con suoni e arrangiamenti che rendono un pezzo un capolavoro, che magari era poco incisivo nella sua versione iniziale. Quindi mi trovo nell'imbarazzo a dover propendere per uno o l'altro... direi che la tecnica se bene usata aiuta sicuramente a raggiungere meglio il cuore, ma non si deve arrivare all'abuso.
Ci sarà un tour, o comunque delle date, per promuovere Fragmenta?
Stiamo lavorando ad organizzare un tour strutturato, per ora ci sarà l'importantissima data dell'11 Gennaio al New Age: Italian Prog Metal Night, con Adramelch e Eldritch. Due grandi band, che festeggeranno con noi l'uscita dell'album. Sarà un evento incredibile, in cui faremo tutto l'album nuovo dal vivo e qualche pezzo di quelli vecchi. Da non perdere!!!
Dobbiamo aspettarci un nuovo disco in tempi brevi o abbiamo davanti un'altra lunghissima attesa?
Beh i programmi sono quelli di iniziare presto a scrivere materiale nuovo. Per ora ci stiamo concentrando sul live, perchè la band ha sete di concerti...
Bene direi che siamo a posto, un saluto e grazie per la disponibilità. Vuoi aggiungere qualcosa?
Rinnovo il grazie a Italia di Metallo e a te Francesco... E rinnovo l'invito a tutti a venire a questa grande festa del metal e prog italiano al New Age l'11 Gennaio!!!!
Intervista a cura di Francesco Salvatori