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Iraway
L'ultimo dei cinque finalisti del Next Rock Festival è uno dei gruppi a cui tengo di più in assoluto: gli Iraway. Giovanissimi, bravissimi, freschissimi. Pieni di entusiasmo e di passione, hanno ancora negli occhi la meraviglia e l'amore per la musica e per il palco. E' stato un vero piacere ascoltarli, conoscerli e supportarli. A loro un grandissimo applauso di stima vera e di incoraggiamento.
1) IDM: Benvenuti su Italia Di Metallo ragazzi! Tanto per iniziare, raccontateci chi sono gli Iraway: come vi siete incontrati e come si è formata la band?
DIMITRI (batterista): Ciao a tutti! Il nostro progetto come Iraway è il risultato finale di un bel percorso di crescita musicale e impegno, caratterizzato da molteplici cambiamenti di formazione e ricerca di nuove sonorità. Al nucleo originario (io alla batteria, Filippo alla chitarra e Marcello al basso che frequentavamo la stessa classe alle medie) si sono poi aggiunti i tre elementi giusti per creare ciò che è adesso il nostro gruppo, ovvero Cristiano all’altra chitarra, Catherine alle tastiere e seconda voce e infine Thomas alla voce da settembre scorso.
2) IDM: Voi non avete un'etichetta ed avete autoprodotto il vostro primo lavoro, l'EP “Heros Of Other Times”. Spiegateci com'è nato, come si è sviluppato ed infine concretizzato il vostro progetto.
IRAWAY: “Heroes Of Other Times”, registrato con il nostro precedente cantante Jacopo Riccioletti, ha rappresentato per noi il raggiungimento di un importante obiettivo che ha richiesto un notevole dispendio di forze e tempo da parte di ogni componente del gruppo. Tuttavia, poter registrare la nostra musica e renderla accessibile a tutti è stata la soddisfazione più grande che avremmo potuto ottenere. Inoltre l’esperienza in studio ha contribuito molto ad accrescere la nostra conoscenza del mondo della fonia, modificando il nostro modo di approcciarci agli strumenti, non più solo dal punto di vista musicale, ma anche da quello tecnico e pratico. Dopo alcuni mesi di arrangiamento e composizione, nel dicembre 2011 abbiamo finalmente deciso di entrare in studio nella Kutso Noise Home di Matteo Gabbianelli a Roma per registrare i 7 brani che costituiscono il nostro primo EP “Heroes Of Other Times”.
3) IDM: La vostra band si è formata soltanto nel 2011 eppure avete già fatto diverse esibizioni live e ve la cavate benissimo sul palco; quanto avete lavorato per raggiungere questi risultati? Quanto tempo dedicate alla vostra musica?
MARCELLO (basso): Già prima della formazione della band, ognuno di noi studiava ed aveva avuto varie esperienze live. L’impegno, la dedizione, la passione non hanno smesso di crescere negli anni, ognuno di noi sta seguendo corsi di studio, anche al Conservatorio. E ci vediamo almeno tre volte alla settimana per provare e comporre.
4) IDM: Non solo la band è molto giovane, voi stessi siete giovanissimi: quattro di voi non hanno ancora 18 anni ed il più grande di voi ne conta appena 22. Le vostre famiglie come vivono la passione enorme che avete per la musica?
FILIPPO (chitarra): Tutti i nostri genitori ci hanno sempre sostenuto credendo in noi, anche se spesso abbiamo dato loro filo da torcere per le prove continue e senza fine, le trasferte, gli impegni a volte difficili da conciliare con lo studio. Nonostante spesso vietiamo loro di venire ai nostri concerti, è difficile seminarli, ce li ritroviamo spesso in prima fila !! A parte gli scherzi, ci danno anche una grossa mano veramente. Ci sOpportano molto! Ahahahaha!
5) IDM: Come nascono i brani degli Iraway? Chi scrive i testi e chi compone la musica? E come curate gli arrangiamenti?
IRAWAY: I nostri brani si ispirano all’attualità, al presente, ma anche al passato, a figure e gesta di persone che hanno cambiato il corso della storia. Ci sentiamo tra le sbarre di una società della quale non riconosciamo valori e prospettive e cerchiamo con la nostra musica di esprimere questa condizione. Ma i nostri pezzi sono anche il risultato dell’esperienza vissuta e del sentire di ognuno di noi. I testi sono spesso proposti da singoli, mentre in genere lavoriamo tutti insieme alla composizione della musica e agli arrangiamenti strumentali.
6) IDM: Quali sono i gruppi storici che ispirano la vostra musica?
IRAWAY: Diciamo che ogni gruppo Hard Rock degli anni 70, 80 e 90, quale più quale meno, ha influenzato ciò che ora è la nostra musica e sminuirli in un elenco non ci sembra rispettoso per tutti gli insegnamenti e la musica divina che ci hanno fatto arrivare. Alla base del nostro sound non c’è solo il progressive metal, nonostante sia uno dei generi che amiamo di più (Dream Theater e Tool su tutti), ma anche gruppi moderni come System of a Down, Muse, Nightwish e Korn, etc... Proprio per questo, dato che ognuno di noi ascolta molti generi difficili da etichettare, tendiamo a sperimentare sonorità che miscelano varie culture e registri musicali, come quelli fondamentali e storici del Blues, Jazz e Fusion, fino al più moderno e sottovalutato Hardcore, passando attraverso la musica classica, l’Hard Rock anni ’70 e il Rap.
7) IDM: Come si muove una band giovane come la vostra in una realtà underground composita come quella romana? Quali sono le possibilità e le difficoltà che state incontrando per farvi conoscere?
THOMAS (voce): A Roma, come in tutta Italia, i gruppi emergenti come noi non hanno vita facile. La scena musicale è troppo selettiva e preclude quasi ogni occasione di fare il salto di qualità, sia per eccessiva ottusità del mondo della discografia che per un disinteresse generale del pubblico. Le band sono costrette a sottostare alla dittatura delle major e dei gestori dei locali, quindi i gruppi che non si omologano all’attuale moda musicale rimangono nell’ombra dell’underground per un periodo interminabile. Nonostante tutto, al giorno d’oggi ci sono molti mezzi con cui far conoscere la propria musica se davvero lo si vuole. Le piattaforme virtuali come Facebook e YouTube, i magazine online come il vostro, ma soprattutto una consistente attività live; tutte vie che forniscono un ottimo biglietto da visita per i gruppi che hanno davvero voglia di emergere.
8) IDM: Ci spiegate il vostro moniker?
CATHERINE (tastiere e seconda voce): In realtà è un nome molto spontaneo! Ci spieghIamo meglio... l'ira è per noi il sentimento nel quale confluiscono tutte le sensazioni più intime e profonde dell'animo umano. Lo consideriamo come l'unico modo per esternare queste emozioni e per raggiungere i nostri obiettivi. Quindi Iraway è la via dell'Ira, la via che ognuno deve prendere per diventare veramente se stesso.
9) IDM: Raccontateci il vostro primissimo live.
DIMITRI (batteria): Il nostro primissimo live risale alla notte dei tempi… Si parla appunto del nucleo originario dei tre compagni delle medie, in un concorso musicale per le scuole a Palombara Sabina. Eravamo davvero dei bambini, avevamo tredici anni, suonavamo cover dei Red Hot Chili Peppers e dei Cranberries, ma il sogno e il nostro obiettivo di una band erano già lì. Suonare per la prima volta davanti ad un pubblico è stato qualcosa di incredibile, non dimenticheremo mai quel momento e la stessa emozione torna ogni volta.
10) IDM: Adesso raccontateci il live più complicato che avete affrontato.
CRISTIANO (chitarra): Fu uno dei nostri primi concerti: una sera abbiamo suonato alla festa di un liceo di Roma... Ci toccò portare tutto quanto: dalle casse agli ampli, passando per mixer e cavi di ogni tipo! Per fortuna con l'aiuto di qualche amico rimediammo ogni cosa e il concerto andò abbastanza bene (a parte un blackout momentaneo della corrente che ci costrinse a brancolare al buio sul palco per diversi minuti). Tuttavia non avremmo mai pensato di dover microfonare la microcassa di una tastiera perchè non avevamo più cavi per collegarla al mixer! Le cosiddette quattro camice le sudammo veramente tutte, ma a fine concerto, dopo ore di sound check a capire come cazzo funzionava quel mixer e i suoi mille pulsantini (eravamo piccoli e ancora ignoranti in materia), eravamo veramente soddisfatti.
11) IDM: So che state lavorando al vostro primo LP; anticipateci qualcosa di ghiotto sul vostro nuovo progetto.
IRAWAY: Ci stiamo mettendo l’anima e LP sarà prodotto e distribuito da un’etichetta niente male… Verranno realizzate anche delle videoclip, ma abbiamo ancora davvero tanto lavoro da fare e ce la stiamo mettendo tutta (potete chiedere conferma alle nostre pagelle…). Per concentrarci abbiamo anche interrotto l’attività live. Dal punto di vista musicale l’arrivo di Thomas ha segnato una svolta, chi ci segue troverà nuove idee e nuovi suoni.
12) IDM: Come mai avete scelto proprio il genere Progressive/Crossover?
IRAWAY: Ogni volta che ce lo chiedono rispondiamo: boh! La nostra musica è indubbiamente influenzata dal panorama metal più moderno (vedi sopra), ma il fatto di essere etichettati come prog è riduttivo. Ci piace di più crossover perchè è un aggettivo che ben ricalca il carattere principale della nostra musica: l'incrocio. Per riassumere il tutto in una sentenza latineggiante si potrebbe dire che non c'è metal senza rock e non c'è rock senza Bach. (Amo questi ragazzi, spudoratamente. Ndr.)
13) IDM: Parliamo un attimo del Next Rock Festival, al quale avete di recente preso parte. Cosa vi è piaciuto di più di questa manifestazione e cosa vi ha convinto ad iscrivervi?
IRAWAY: Cosa ci è piaciuto del Next Rock Festival? Assolutamente tutto! Infatti ecco il comunicato che abbiamo scritto sulla nostra pagina di Facebook dopo il festival: “Dopo il fantastico festival di ieri sera a Siena, possiamo soltanto ringraziare dal profondo del cuore veramente TUTTE le fantastiche persone e band che hanno reso possibile tutto questo! Noi siamo giovani e non abbiamo molta esperienza, ma ieri sembrava di essere tornati veramente agli anni d'oro del nostro amatissimo genere. È stata messa in pratica al 100 % la parola "SUPPORTO"! Ringraziamo tutte le fortissime band che hanno suonato con noi: Invain, Mgrb, Smokey Fingers e in particolare i Profusion per l' opportunità che ci hanno concesso: non finiremo mai di ringraziarvi! Un ringraziamento speciale a Ella May per l'impeccabile organizzazione e la fiducia che ha dimostrato verso di noi, a Italia Di Metallo e Suoni Distorti Magazine per il supporto continuo, al Rock e al Metal Italiano! Saluti dagli Iraway, con in faccia stampato un gran sorriso “
14) IDM: Siete stati selezionati per la finale tra gli oltre 60 gruppi partecipanti; cos'ha significato questo per voi?
IRAWAY: Per noi ha significato veramente molto. Ci ha fatto capire che i nostri brani piacciono e che i nostri sforzi e la nostra passione hanno un senso. L’essere stati scelti e la serata finale ci hanno dato una carica incredibile, rafforzando la nostra testardaggine, vogliamo andare avanti e fare sempre meglio !
15) IDM: Durante la finale live del Next Rock Festival vi siete esibiti assieme ad altri quattro gruppi molto più esperti di voi; questo vi ha messo sotto tensione o vi ha caricato ancora di più?
THOMAS (voce): Eravamo emozionati, ma non spaventati. Non avevamo l’obiettivo di vincere, ma di suonare incontrando altre band in un contesto fortissimo. Prima della nostra esibizione, ascoltando gli altri gruppi, ci siamo davvero caricati. Insomma un’esperienza bellissima.
16) IDM: So che i musicisti delle altre band finaliste si sono complimentati con voi e che avete stabilito buoni rapporti con molti di loro che sono addirittura diventati vostri fan; raccontateci le emozioni di questa esperienza.
IRAWAY: Durante tutto l'evento e soprattutto a fine concerto abbiamo avuto modo di fare la piacevole conoscenza di quasi tutti i componenti degli altri gruppi partecipanti parlandoci, scambiandoci opinioni e consigli! E dobbiamo dire che siamo stati davvero orgogliosi di tutti gli apprezzamenti che abbiamo ricevuto! Non ci aspettavamo una così sincera approvazione da parte di musicisti più grandi e più esperti di noi giovincelli... L'atmosfera era talmente amichevole e cordiale che ogni gruppo ha regalato qualcosa dal loro merchandise agli altri... Se non è supporto questo!
17) IDM: Gli Iraway sono stati gli unici tra i finalisti del Next Rock Festival ad avere una ragazza nel gruppo. E che ragazza, oserei dire. Siamo molto curiosi... presentatecela.
CRISTIANO (chitarra): Catherine è uno degli elementi fondamentali e insostituibili degli Iraway. E’ una musicista completa e la sua innata e fantasiosa dote compositiva ha dato una nuova impronta al nostro sound, orientandolo verso sonorità più moderne. Inoltre è una ragazza esplosiva (ma avete sentito come canta???), e vi consiglio di pensarci due volte prima di chiederle di uscire… Come si dice a Roma… potrebbero essere cazzi vostri!
18) IDM: Avevate già avuto occasione di sperimentarvi in live al di fuori di Roma? Oppure il Next Rock Festival è stata la vostra prima trasferta? Come vi siete trovati ad esibirvi in un simile contesto?
IRAWAY: Prima, meravigliosa trasferta !!! Speriamo di una lunga serie !!
19) IDM: Durante la premiazione finale, i Profusion hanno scelto di cedere a voi il Summer-Camp della Quintogrado offerto da Alessandro Bissa al secondo classificato del Next Rock Festival: vi ha sorpreso questo bellissimo gesto della band senese? Siete contenti di esservi portati a casa questa importante opportunità per crescere nel vostro percorso di musicisti?
IRAWAY: L’abbiamo trovato un gesto bellissimo, che ci ha profondamente colpiti ed emozionati, soprattutto per il fatto di riceverlo da una band esperta e professionale come quella dei Profusion. Non finiremo mai di ringraziarli per l’opportunità che ci hanno offerto, cercheremo senza dubbio di sfruttarla al meglio.
20) IDM: Lasciate un saluto ai lettori di Italia Di Metallo che ospita la vostra intervista e che è stata supporter del Next Rock Festival.
IRAWAY: Ringraziamo con tutto il cuore Italia di Metallo per averci dato questa grande occasione per poter far conoscere la nostra musica al di fuori della nostra città. Sebbene sia stata la nostra prima trasferta, non possiamo che esserne fieri. Inoltre il Next Rock Festival ci ha permesso di fare la conoscenza di persone straordinarie e, soprattutto, di supportare a pieno le altre validissime band partecipanti, che salutiamo tutte con grande affetto.
Intervista a cura di Ella May
Foto concesse dagli Iraway