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Tothem
Dopo il loro Release Party, in occasione della festa di Roba da Rocker, ecco che per Italia di Metallo intervengono i Tothem, per una chiacchierata sulla loro musica e su Beyond The Sea. Si tratta di un nuovo lavoro che il gruppo, composto da Roslen (vocals), Black Cyril (Electric Guitar and Backing Vocals), Marco (Piano, Keyboards and Synth), Leo (Bass Guitar) e Andrea The Joker (Drums and Percussion) ha firmato con la Metaledge Records. Era da parecchio che questa band non faceva parlare più di sé, perché dopo il loro Ep uscito nel 2003, erano stati praticamente fermi, finché nel 2010, Black Cyril e Roslen mettono su una nuova line-up. Adesso nel 2013, parliamo del loro nuovo album intitolato 'Beyond the Sea'.
Salve, e grazie a tutti voi per questa intervista a Italia di Metallo. Diteci di più sulla vostra musica, sul vostro modo di intepretare il metal melodico. Parliamo di Beyond The Sea e del videoclip di stasera...
Roslen: Il brano che dà il titolo all'album è dedicato a una storia d'amore. Un uomo che un giorno parte per chissà dove e lei che resta lì ad aspettarlo. In realtà è una metafora: il viaggio. Anche la copertina nasconde un significato: un bicchiiere all'interno del quale c'è una tempesta. Questo perché esistono momenti della vita in cui ciascuno di noi affronta delle difficoltà. Sempre in senso metaforico, ho associato il viaggio anche al disco, nella grafica. Si tratta di un viaggio attraverso il dolore, le difficoltà e la sofferenza che alla fine conduce a qualcosa di estremamente positivo: alla fine del disco, lo stesso bicchiere, in cui prima c'era la tempesta, viene riproposto spaccato, rotto. E' un messaggio di speranza, per superare le avversità, strutturato per dire che 'si può fare' : avere la forza di andare avanti, sempre.
Si tratta quindi di un viaggio introspettivo se vogliamo...
Certo, perché chiunque affronta un viaggio: può essere un viaggio attraverso se stessi, attraverso delle sofferenze o qualsiasi cosa, in cui oguno vi si può rispecchiare. Ogni persona affronta un momento nella vita in cui deve cambiare rotta.
C'è un'evoluzione, attraverso le canzoni, una ricerca dei testi elaborata...
I testi li scrivo io: una perona importante della mia vita è venuta a mancare. Tutta la fatica che ho fatto per uscirne l'ho traslata all'interno di questo album. I Tothem sono state le persone con le quali ho condiviso parte della mia sofferenza, quindi non siamo più una band, siamo una vera famiglia.
Sul palco questa unione stretta tra voi, si percepisce e contribuisce a rendere unico il vostro sound...
Abbiamo un equilibrio sottilissimo, ognuno di noi ascolta generi diversi, ma c'è un punto in cui tutti ci incontriamo e quel punto rappresenta l'essenza stessa dei Tothem.
Avete oguno la vostra personalità...
I nostri brani rappresentano la volontà di avere ognuno il proprio spazio, ritraslato in un qualcosa di comune.
Run to you, rappresenta a pieno questo intento...
Il trailer è stato scelto in parte da noi, in parte dal nostro staff della casa discografica.
Ho percepito Run to you un testo diretto ma poetico, una melodia a cavallo tra realtà e immaginazione...
Ho visto che è arrivato come esattamente doveva arrivare! Quello che vogliamo dire è: esistono dei momenti di difficoltà, di consapevolezza. Il tutto nella vita va affrontato come un viaggio, a tappe, più o meno belle, ma non bisogna perdere di vista se stessi ed avere cura delle persone che ci accompagnano durante questo cammino. Quelle che accompagnano me, sono loro, la band dei Tothem.
Il messaggio allora che volete lanciare a tutti, qual'è?
Il messaggio è quello di vivere, scegliere i propri compagni di viaggio, perché qualsiasi tappa va e viene, molto velocemente, come le persone. Solo alcune sono la base per affrontare qualnque cosa accada nella vita.
Mi ha colpito molto la vostra interpretazione del brano tratto da Il padrino...
Abbiamo riproposto un tema prettamente italiano, perché ci piaceva aprire questa parentesi.
E il testo di Beyond the sea?
I testi di solito non li decido solo io. Il brano nasce, la musica cresce e dico quello che la musica mi sta trasmettendo, quello che sento e che sto vivendo. Beyond the Sea, è una metafora. Il mare anticamente era visto come una cosa enorme, insidiosa e volubile. Questa canzone è ispirata a una vera storia d'amore fantasy, che ho realmente giocato. Ho scelto quel momento, quell'episodio perché era la vicenda perfetta.
Nasce prima il testo o la musica?
Prima la musica. Il chitarrista elabora la base, lo conosco da dieci anni. Sa come posso interpretare la musica. Tutti quanti danno il loro apporto, poi quando si arriva al great point, a quel punto, inizio a buttare giù i testi.
I vostri prossimi concerti?
Più che a giro per Roma, sono previsti a giro per il mondo. Abbiamo alcune date fuori Italia. In generale, l'esperienza più bella è stata quella in Romania, perché molte persone ci conoscevano e avevamo un pubblico che ci seguiva. Le persone stasera a Locanda Atlantide hanno apprezzato il nostro concerto, ma molte erano comunque sedute. In Romania, un anno fa, fu per noi una bella esperienza. Mi ricordo che le persone erano in piedi e ballavano. Era un'altra cosa.
Grazie a Roslen e ai Tothem per Italia di Metallo
Ilaria Degl'Innocenti