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Kruna
Con "Last Century", il loro album di debutto, i Kruna hanno dato prova di avere grandi potenzialità per potersi affermare prepotentemente nello scenario Melodic Death Metal nostrano e mondiale. La band friulana ci ha dato la possibilità di fargli una piccola intervista, ecco cosa ci hanno risposto Sabadin Irvin ed Enrico “Clarinka” Clarin.
Come e quando nascono i Kruna?
I Kruna nascono nei primi anni 2000. I fratelli Aaron e Irvin, batteria e chitarra, iniziano a suonare assieme dando vita al gruppo che nel giro di poco tempo trova il suo bassista Riccardo e la voce di Daniele. I 4 Kruna resteranno sempre uniti nonostante una posizione da chitarrista difficile da assegnare, che vede passare alcuni membri temporanei . Nel 2007 il gruppo da alla luce la demo “Fragments of Memories” con all’altra chitarra Diego che però lascia il gruppo finchè nel 2009 arriva Enrico, attuale componente.
“Last Century” arriva dopo ben sei anni dalla vostra prima demo “Fragments Of Memories”. Quanto e in cosa vi sentite cambiati dopo questo lungo periodo?
In quel periodo abbiamo potuto innanzitutto trovare stabilità come gruppo e di conseguenza è stato possibile ampliare i nostri orizzonti, sperimentare idee nuove e migliorare sia nella composizione che nella riproduzione dei brani. Abbiamo imparato molto e crediamo che “Last Century” abbia meritato il periodo di attesa.
Quali sono le principali influenze che hanno portato a “Last Century”?
Abbiamo cercato di richiamare più generi, colorando il nostro death metal con sonorità svedesi, hardcore, hard-rock e metalcore per ottenere un album variegato che offra sempre qualcosa di nuovo all’ascoltatore. Ogni traccia differisce dalle altre, mantenendo però familiarità e legame con le linee guida principali.
Quali sono le tematiche di base che muovono l’album?
I testi raccontano, in modo personale o meno, periodi e caratteristiche della vita nel secolo appena trascorso. “Last Century” parla di come le persone hanno vissuto certe situazioni, tra le quali le guerre e le malattie che hanno stravolto le loro vite, ma da anche un input alla reazione, al rialzarsi dai problemi per andare avanti e migliorarsi imparando dal passato.
La canzone “Phoenix” vede la partecipazione di Alberto Zannier degli Slowmotion Apocalypse. Come è nata la vostra amicizia e come è stato lavorare con lui?
Gli Slowmotion Apocalypse sono stati sempre grandi amici, al punto che è stato proprio Nicolas, loro chitarrista, a portare Daniele a cantare con noi. Alberto è un grandissimo amico e musicista, appena abbiamo pensato di invitare un ospite in “Phoenix” ci è venuto subito in mente lui. E’ un ottimo professionista, lavorare con lui è stato bellissimo e ci ha dato modo di imparare molto.
Quali sono i vostri progetti futuri? Avete in programma un tour per promuovere l’album?
Ad oggi stiamo già lavorando sul secondo album, cercando di evolvere il nostro stile per dare un degno successore a “Last Century”. Riguardo ai tour, per il momento non abbiamo nulla in programma a causa del poco tempo libero a nostra disposizione, tuttavia non è escluso che prima o dopo si parta per un tour, anzi, è un nostro forte desiderio e alla prima occasione ci metteremo in moto per organizzarne uno.
Ultima curiosità: come è nato il nome “Kruna”?
Kruna viene direttamente dall’italiano “Cruna” che subito fa venire in mente il classico foro dell’ago da cucito, ma che può indicare anche un passaggio impervio e difficile da attraversare. Noi abbiamo voluto cogliere quest’ultimo significato perchè ben rappresenta la nostra unione. Ognuno di noi quando si è unito al gruppo, anche se in momenti o anni diversi, stava attraversando un momento complicato e tuttora molti di noi stanno facendo grandi sacrifici per continuare ad essere presenti e dare il massimo. Per questi motivi “Kruna” ci rappresenta alla perfezione.
Intervista a cura di Lord Hate