Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Ecnephias (Mancan)
Reduci dall'uscita di 'Necrogod' album che ha ricevuto molti consensi dalla stampa specializzata, abbiamo pensato di dare voce agli Ecnephias e in particolare al loro leader Mancan, del resto la band lucana è una delle migliori adesso in circolazione e Klaus ha pensato bene di saperne di più.
Ciao Mancan, prima di tutto complimenti per l'ennesimo ottimo lavoro partorito dagli Ecnephias, parlaci un pò di come nasce 'Necrogod', quali sono le influenze e di cosa parla.
Ciao Klaus, grazie davvero. 'Necrogod', con il precedente 'Inferno', è il nostro apice artistico attuale, senza nulla togliere agli albums del passato che continuiamo ad amare e che sono davvero molto particolari e complessi. E’ l’evoluzione di 'Inferno' ma con un taglio più internazionale per via della lingua, degli ospiti di fama quali Sakis e Dan Swano e del sound in generale. Il passo in avanti nella produzione, la maturità artistica e la melodia che permea ogni composizione sono però elementi di pregio più forti che in passato. 'Necrogod' ha qualcosa in più rispetto al passato e merita ogni attenzione, dal concept lirico sui culti pagani del Sud del Mondo alla musica in sé. La line up stabile da tre anni è la novità più rilevante e la chiave dell’attuale successo. Passando al tema lirico il discorso è affascinante e merita un approfondimento soggettivo. Il sacrificio rituale, l’ombra pesante della morte, il fatalismo, la soggezione all’invisibile, la paura e la punizione divina: sono questi i tratti caratteristici dei culti afro mediterranei e sudamericani. Essi sono molto vicini al mondo dell’Italia meridionale e alla Grecia/Spagna, mi riferisco alle tradizioni nascoste tramandate a livello popolare. Il Voodoo è per certi versi simile ad alcune devozioni e superstizioni della nostra penisola, dalla Lucania a scendere in particolare: rituali di vendetta e oggetti maleficati, ma anche guarigioni. Tutto ciò si adatta alla nostra musica attuale che è melodica ma anche molto potente e sinistra. Necrogod parla di tutto ciò.
Come è nata la collaborazione con Sakis?
E’ stata una vera fortuna stringere il rapporto con Sakis, sono anni che siamo in contatto. Nel 2010 gli inviai la nostra discografia per un parere e lui amò subito la nostra proposta che giudicò personale. 'Inferno' è stato apprezzato moltissimo da lui che ama molto l’heavy metal e la melodia unite alla voce in growl/scream. Da allora, dopo l’Agglutination Festival, l’amicizia si è consolidata e non ha avuto problemi nel lavorare con me sulla strofa di 'Voodoo', fatta con il suo patrocinio e che risente del suo stile. E’ un vero galantuomo.
Rispetto al passato avete completamente abbandonato i testi in italiano, scelta obbligata o tornerete a comporre anche in lingua madre?
Scelta obbligata per 'Necrogod' ma (anche per il tuo piacere!) torneremo a comporre testi in italiano dal prossimo album, alternandolo all’inglese. (Grazieeeee N.D. Klaus)
Nel corso degli anni la vostra musica ha avuto un' escalation passando dal black metal a una forma di death/doom/gotich molto particolare, a cosa è dovuta questa evoluzione?
Sono cresciuto con l’heavy e il death/black, credo risieda in ciò la risposta, amo alla pari il classico e l’estremo, anche se ho un debole per i mid tempos, i riffoni potenti e le melodie che restano impresse; si è vero siamo una band death/doom con influenze heavy e gotiche ma nel senso del gotico di Paradise Lost, Anathema, Amorphis, Moonspell e non altro.
Vuoi spiegarci il significato del nome Ecnephias e come hai formato la band?
Ecnephias vuol dire “vento in tempesta”, un fenomeno tipico del mediterraneo di cui si hanno tracce in alcuni scritti antichissimi. Gli Ecnephias sono una band “nata” per mia volontà nel 1996 e messa in pausa nel 1997 ma risorta, dopo 10 anni, per continuare a suonare metal estremo dopo una lunga parentesi di progetti metal che ci hanno coinvolti per diversi anni. Siamo di nuovo in pista seriamente dal 2004/05 e abbiamo fatto – ritengo – un lavoro pazzesco,continuo, costante, con passione portando a casa 4 albums, 1 ep, una demo e tanta stima ovunque.
Parlaci del rapporto che ha la band con il live, e quali difficoltà incontrate per suonare e se avete in programma un tour per promuovere 'Necrogod'.
Noi non paghiamo e non lecchiamo il culo a nessuno. Quindi suoniamo poco. La soluzione è presto data. L’11 ottobre prossimo suoneremo headliner al Traffic di Roma nel bill dell Hardsounds festival che celebra i 10 anni di attività della webzine. In genere quando e se suoniamo siamo trattati molto bene e con rispetto, ma le occasioni di vederci dal vivo sono poche. Attendo con fiducia alcune risposte di agenzie per l’autunno e l’inverno del 2013.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana?
Penso che sia buona, con tanti nomi di prestigio e musicisti di talento. Nei rapporti c’è provincialismo ma ho legato con una manciata di bands davvero stimabili e con diversi singoli artisti.
Credi anche tu che le cover/tribute band rubino spazio a chi fa musica propria?
In parte si e in parte no, dipende molto dalla cultura del pubblico. I ragazzi oggi non hanno pazienza e non vogliono impiegare tempo e soldi per cercare la rarità, è tutto usa e getta, lo specchio dei tempi miseri che viviamo.
Quali sono le band che hanno influenzato la tua crescita musicale?
La lista è lunghissima, dico su tutti Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Moonspell, Cradle of Filth, Paradise Lost, Rotting Christ, Morbid Angel, Ulver, Satyricon, Gorefest, Sepultura…sono tante davvero!
C'è una domanda che nessuno ti ha mai fatto e alla quale vorresti rispondere?
Mmm, in questo momento è difficile ricordare se c’è una domanda particolare a cui non ho mai risposto perché mai posta… potrei dire che mi piacerebbe parlare molto più di musica nel senso stretto, forse per sfatare alcuni luoghi comuni sui concetti di potenza, velocità, tecnica e altro.
Sei già al lavoro per un nuovo album?
Ovviamente, sono uno che non sta mai fermo.
Un saluto ai nostri lettori.
Un abbraccio, se siete qui coi vostri occhi meritate il mio saluto e rispetto. Supportate Italia di Metallo, Ecnephias e la musica che vale. Grazie
Intervista a cura di: Klaus Petrovic
Foto: Giuseppe Imbrenda