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Vulgar Fest (Furia)
Tutto pronto per l'ottava edizione del Vulgar Fest e per saperne di più abbiamo mandato Klaus a intervistare il leader maximo Furia che del resto è anche un nostro valido collaboratore da anni.
Ciao Furia, siamo così giunti all'ottava edizione del Vulgar Fest, ma vorrei fare un passo indietro, come nacque la prima edizione e di chi fu l'idea?
Ironicamente la prima edizione dell'allora Darrell festival non fu mia, io ero sperduto in qualche zona d'europa, probabilmente Croazia in quel tempo. Fu un idea dei ragazzi di Metalarci che io appoggiai telefonicamente, uno dei primi vagiti di realizzazione di un evento che riunisse il mondo musicale, motociclistico, artistico ecc. senza scopi di lucro ma per pura crescita musicale e territoriale in un territorio, il Salento appunto, saturo di pizzica e preconcetti su capelli lunghi e tatuaggi, ebbene si, ci sono case del salento che sono ancora nel medioevo a farsi rappresentare dalla santa inquisizione, per fortuna negli anni questa tendenza sta morendo seppur molto molto lentamente.
Io ho preso in mano il festival dalla seconda edizione dando una sterzata verso il suo lato più estremo, in pratica dalla seconda edizione in poi i bill sono opera mia.
Con quale criterio nasce il volere di un festival così estremo in Italia?
Che io abbia memoria, il metal nasce dall'evoluzione del punk come mezzo di protesta, il metal trasmette un messaggio in modo rabbioso e violento, semplicemente perchè ad oggi se vuoi l'attenzione di una persona non basta dargli gentilmente una pacca sulla spalla, serve una badilata.
Da qui l'essenza del metal, ecco perchè non ho mai capito come mai in europa fosse possibile mettere su un bill totalmente estremo, ed in italia luogo da cui vengono la maggior parte delle band che alimentano quei festival, fosse utopia solo pensarlo.
La mia idea di bill e di Vulgar Fest nasce da due concetti, uno prettamente egoistico, mi sono sempre appassionato al metal estremo ed è il mio genere preferito, per come la vedo io, un uomo puo' essere bravo a fare una ed un' unica cosa altrimenti ne farebbe tante abbozzate, ergo prediligo mettere su un bill che si struttura in un ambito musicale da me conosciuto, al fine di offrire un prodotto di qualità piuttosto che mettere insieme un calderone di band senza nessun criterio solo per attirare gente.
Il secondo concetto è più radicale, siamo arrivati al punto che una band per poter suonare in un locale, deve essere per forza una maledetta tribute/cover band oppure deve essere melodica......che cazzo vuol dire metal melodico? In pratica siamo all'eccidio della ragione, una band metal deve vergognarsi di essere metal e deve melodicizzarsi ed umiliarsi svendendo la propria essenza pur di poter suonare. Da questa realtà ho estrapolato il concetto secondo cui, solo band super estreme possono far parte del Vulgar Fest, la giustizia è equilibrio e questo è il mio concetto di equilibrio in ambito musicale.
Quale nel corso degli anni l'edizione migliore e quella che vi ha dato meno soddisfazione?
Migliore edizione non saprei dirti, sicuramente la 2 con Master e Lividity fu fantastica, ma ricordo anche Cripple Bastards e Vulvectomy nella 3 o Suffocate Bastards e Tsubo nella 4, per finire con i Beheaded nell'ultima, non saprei, tutte grandi edizioni con grandi esibizioni, ma di sicuro la peggiore fu la 4.
Purtroppo ci venne a mancare l'headliner un giorno prima della data, non per colpa loro, non sapevano neppure di dover suonare...... quando gli incompetenti si fanno chiamare agenzia e non riescono nemmeno a prenotare i voli ad una band chi si sbatte e ci crede ci rimette sempre, per fortuna ora le band le contatto personalmente.
Se una band vuole partecipare alle edizioni future cose deve fare, è sempre una scelta dello staff o date anche la possibilità alle band di proporsi?
Lo staff del Vulgar Fest, o meglio gli amici che ci stanno dietro, oltre a me, Roberto, Gianluigi e Mirko fanno un super lavoro per far quadrare tutto, ma il bill lo decido io al 100%, in parte contattando le band che seguo ma soprattutto alimentando il bill con le band che si propongono, in pratica il grosso del bill lo fà chi si propone a suonare ed io scelgo la formula migliore rapportata al budget economico dell'edizione.
Basta contattare me oppure la pagina o il sito del festival e farmi conoscere le richieste, dopo aver valutato qualitativamente la band se queste richieste possono essere soddisfate si suona, ovviamente tenendo conto di un minimo di storico nella richiesta, ci sono band che chiedono da anni di suonare, e chiedo pubblicamente scusa a chi non sia stato ancora inserito, purtroppo per un festival totalmente autotassato bisogna far quadrare i conti, se magari prendessimo sovvenzioni statali e soldoni da sponsor piangeremmo miseria come tanti festival italiani che chissà com'è fanno i pienoni prendono un pacco di soldi dallo stato e dai privati ed ogni edizione minacciano di chiudere, le chiacchere non pagano e chi suona nell'underground e si fà il culo merita rispetto, non chiacchere.
Una cosa ci tengo a dirla, c'è chi struttura i bill con concetti di amicizia e parentalismo, chi usa il pay to play tanto amato dalle band, io ho il mio metodo, si chiama support to play, perciò a chi mi chiede di suonare e non ha mai supportato un'edizione oppure non sà nemmeno cosa sia un live lontano dalla tastiera di un computer, se da anni chiedete di suonare ma non fate parte del bill, credo sia arrivato il momento di capire che l'underground premia chi lo supporta non chi lo sfrutta.
A livello di presenze c'è un aumento o come per altri festival la situazione è stagnante nel migliore dei casi o addirittura in calo, e cosa pensi di questo disamore verso gli eventi live?
Le presenze in questo caso rappresentano quegli affezionati amici che sono cresciuti di pari passo con il festival, anche se devo dire con non poco orgoglio, che nelle ultime edizioni tanti ragazzi si affacciano al metal estremo e mettono su band death, brutal, slam con drum machine, segno che anche se in piccola parte il Vulgar Fest risponde a quella funzione sociale per cui è nato.
In un discorso più globale, la cosa davvero assurda è che sia le band che i fan sono forse troppo choosy per supportare gli eventi genuini dell'underground condannandoli a morire, ma queste stesse band e fan sono pronti a supportare eventi rapina strutturati sul pay to play alimentando un concetto estremo di autolesionismo, oppure pronti a farsi infinocchiare da truccatissimi contest o eventi dove come per magia ruotano sempre le stesse 2 o 3 band a scapito delle altre.
In pratica, chi organizza un festival sovvenzionato dallo stato, perciò gratis per lui, struttura un forsennato pay to play, mettendosi in tasca i soldi e fà prezzi d'ingresso al limite dell'agiotaggio bancario viene supportato riempiendosi di soldi e stuprando la scena, chi invece mette in piedi passione e reale supporto all'underground muore, oppure tenta di sopravvivere, questa realtà porterà all'omicidio della scena da parte di quelli stessi che dicono di supportarla, urge un' inversione di tendenza.
Nel mondo della musica solo l'underground è reale e va supportato, speriamo che pian piano lo capiscano tutti invece di farsi rapinare dagli imprenditori organizzatori del metal.
Parlaci del bill di questa ottava edizione.
Quest'ottava edizione vedrà live i portoghesi Holocausto Canibal, band attiva dal 1997 che vanta presenze in tutti i festival più importanti d'europa grazie al loro grind tecnico ed innovativo e vengono per la prima volta al sud Italia.
Gli inglesi Basement Torture Killings con il sound feroce che caratterizza tutti i gruppi inglesi, anch'essi alla prima presenza in Italia.
I romani Sudden Death con il loro gradito ritorno in Puglia vengono a rappresentare il suono coatto della capitale come dicono loro, metteranno a disposizione tutta la loro esperienza e professionalità sul palco.
Dalla Puglia due band, i Tarantini Stige, molto attivi nella scena e presenti nel bill di festival come l'Agglutination ad esempio ed i giovani leccesi CxFxPxMx, band che io stesso ho fortemente voluto al fine di premiare quella funzione sociale effettuata dal Vulgar Fest nel far avvicinare i più giovani alle sonorità estreme e suonarle.
Cosa ne pensi della scena estrema italiana?
La scena estrema italiana come qualità e quantità di band è la migliore del mondo.
Ti assicuro che quando oso recensire per alcune testate con cui ho l'onore di collaborare, i lavori delle band italiane, mi trovo dinanzi a lavori qualitativamente e musicalmente anni luce superiori alle tante band estere che mi mandano gli album chiedendo di suonare al Vulgar Fest.
Ogni festival estremo che si rispetti, in ogni parte del mondo deve avere per forza una band italiana, Natron, Blasphemer, Putridity, Vomit the Soul, Cripple Bastards, Hour of Penance, Fleshgod Apocalypse, Onicectomy, Cadaver Mutilator, Sickness, Vulvectomy, Coprophiliac, Antrophofagus, Stillness Blade, Necrotorture, solo per citarne alcune, il problema è che abbiamo un potenziale spaventoso in qualità ma chi dovrebbe dal basso supportare queste band preferisce osannare lo sconosciuto nome estero o la super band solo perchè ci collabora un x di qualche grande band, ancora una volta è l'assurda ambiguità del metallaro italiano a bloccare la crescita di questo sound da noi, stesso sound che prolifera invece all'estero.
Se potessi tornare indietro cosa faresti e cosa non rifaresti delle edizioni passate?
Credo che rifarei tutto, siamo stati il primo festival a far suonare band con drum machine, a garantire il concetto di estremo come biglietto da visita, abbiamo proposto tante band che poi si sono aperte la strada ad impegni più ambiziosi e conosciuto tanti amici.
Abbiamo incentivato il concetto di meritocrazia fornendo ad ogni edizione un artwork che premia un artista che si propone, abbiamo creato una cerchia di collaboratori per puro spirito di supporto, dal fonico Andrea Litti al grafico e fotografo Alessandro Garofalo, abbiamo collaborato e lo facciamo ancora con locali come l'Istanbul Cafè o il Bike e Rock che ci mettono personalmente la faccia ed il culo per supportare la scena, perciò rifarei tutto, compreso quello che molti mi hanno attribuito come errore, il preferire un bill totalmente estremo che ovviamente ha portato all'allontanamento di possibili fan in un posto come il salento che di musica estrema ne mastica pochina, ma speriamo col tempo di non essere famosi solo per la pizzica, le maniche delle maglie sopra le dita ed il depresso style costante, il pay to play ed il parentalismo.
Un tuo messaggio finale ai nostri lettori.
Ringrazio innanzitutto te ed Italia di Metallo per il tempo e lo spazio dedicatomi, e chiudo dicendo che l'underground musicale italiano vanta una schiera di band fantastiche che meritano di essere supportate, percio' band o fan non fatevi infinocchiare da chi sfrutta la scena solo per arricchirsi, supportate le band e gli eventi che nascono dal sudore e non dagli accrediti bancari, solo così la scena puo' fiorire e regalare soddisfazioni a tutti.
Intervista a cura di Klaus Petrovic