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Fabio Lione
A poco più di una settimana dall’uscita del disco “Dark Wings of Steel”, (di cui abbiamo la recensione qui) degli italianissimi “Rhapsody Of Fire”, contatto Mr. Fabio Lione (disponibilissimo nonostante i suoi molteplici impegni con gli “Angra” in Sud-America e anche parecchio simpatico) per rivolgergli alcune domande su questa, è il caso di dirlo, ultima fatica. Split, cambi di formazione e di sound non hanno fermato la più che rodata “Macchina” Rhapsody!
Ultima formazione dei Rhapsody of Fire
Ciao Fabio! Benvenuto su Italia di Metallo! Vorrei iniziare parlando un po’ di come sono andate le cose in “casa Rhapsody” dopo lo split con Luca. E’ stata dura rimettere in assetto la band?
Grazie a te Luca,
well...diciamo che è stato un po' particolare e ovviamente abbiamo dovuto far molte cose (nuovo bassista, nuovo chitarrista, l'entrata di Tom Hess e la sua conseguente uscita dalla band per restare una formazione a 5 elementi...) pianificare un live, un nuovo cd e fare molti shows…
Il lavoro per il nuovo cd è stato quindi fatto in una nuova maniera ed io mi sono occupato di tutti i testi con Roberto (nuovo chitarrista) a dar una mano in fase compositiva a Staropoli e suo fratello Manuel.
Parlami di questa vostra nuova avventura “Dark Wings of Steel”. Ho notato che il sound del disco è molto più diretto e semplificato rispetto alle produzioni precendenti. Pensi che questo sarà il nuovo modus operandi dei “Rhapsody of Fire”?
Beh la scelta di un suono che differisse un po' dal passato e dal lavoro di Turilli è stata sicuramente voluta.
A dire il vero la parte musicale del cd è stata composta e pensata da Staropoli che ha dato un taglio più diretto ai brani rispetto al passato: con tempi più cadenzati e ritmi più lenti. Credo sia una buona direzione per la band e un buon lavoro, ma credo che in futuro ci siano altre strade da percorrere e nuove soluzione da poter utilizzare per la band: un evoluzione dello stile con nuovi "colori" e sfaccettature, il tutto condito con melodie vincenti e accattivanti.
Finalmente hai raggiunto un ruolo da protagonista anche in fase compositiva. Cosa è cambiato nella fase di creazione delle songs rispetto a prima e a cosa ti sei ispirato per la stesura dei testi?
Era ovvio che qualcuno dovesse occuparsi dei testi del nuovo cd e quel qualcuno sono stato io, che ho già scritto molti testi in passato per Athena (A new religion?), Labyrinth (No Limits), Hollow Haze (Countdown to Revenge) e qualcosa anche per Vision Divine (Of light and darkness) e Rhapsody of Fire (Il canto del vento).
A livello compositivo Alex ha scritto brani che potessero avere un taglio epico e sinfonico ed io ho cercato di dare ai miei testi una vena poetica con richiami fantasy, come sempre è stato per i Rhapsody sin dagli inizi.
Ascoltando i brani strumentali ho immaginato un tema da trattare e sviluppato il testo in maniera libera e poetica.
Mr. Fabio Lione
In diversi album ci hai fatto apprezzare la tua versatilità canora, specialmente in brani come “Reign of Terror” e “When Demons Awake” dimostrando di saper eseguire uno scream da fare invidia al miglior Chuck Shuldiner, mentre in “Dark Wings of Steel” sei rimasto in ambiti più “puliti”, eseguendo, secondo me, una delle tue migliori performance con “Custode di Pace”. Come è cambiato, dall’inizio della tua carriera, il tuo modo di cantare e sperimentare con la tua voce? Che tipo di approccio hai avuto nell’esecuzione dei brani di questo nuovo lavoro?
A dire il vero Custode di Pace è il brano che preferisco nel cd e ti ringrazio per il complimento!
Bene...devo dire che la maggior parte delle linee vocali (a parte qualche piccola aggiunta che ho dato in fase di registrazione) era stata scritta da Staropoli che ha dato un taglio più "normale" al lavoro vocale, componendo brani con un approccio vocale "pulito" e quindi a mio avviso non ho avuto molte occasioni in cui spaziare e usare la voce in maniera differente, inserendo parti cantate in lingua italiana sono riuscito a dare una varietà maggiore alle linee vocali, ma siamo rimasti sempre in ambiti per così dire "puliti" con la voce questa volta.
Ciò che ho cercato di fare dagli inizi sino ad ora è dare alla mia voce una versatilità notevole e spaziare sia nelle tonalità che nelle interpretazioni, dando "colori" diversi alla voce e alle varie songs, quindi usarla in maniera diversa a seconda delle volte e puntando più su un fattore emozionale ed espressivo che su un fattore puramente tecnico.
Per quanto riguarda il nuovo lavoro Rhapsody of Fire non ti nascondo che a mio avviso si poteva "osare" di più e forse sfruttare la mia voce in maniera anche diversa: il risultato finale è sicuramente buono, ma chi mi conosce potrebbe aspettarsi una varietà vocale più ampia di quella proposta nel nuovo cd (un lavoro, ribadisco, sicuramente ottimo, ma in cui le linee vocali viaggiano su canoni per così dire più "normali" di altre mie release).
Ho apprezzato tantissimo il contributo della new entry Roberto De Micheli. Com’è entrato in contatto con voi e come è stato lavorare con lui sia da un punto di vista dei live che delle registrazioni?
Roberto è stato un membro della formazione originaria dei Rhapsody molti anni fa quando la band si chiamava “Thundercross”: in partica lui e luca hanno iniziato e studiato assieme, quindi era logico e naturale avvalersi del suo talento per la band. Roberto è una persona splendida, che da molta sicurezza sul versante live, un chitarrista molto preparato e un ragazzo molto simpatico e corretto.
Per quanto riguarda il lavoro in studio credo abbia fatto un buon lavoro, mettendo il suo stile nella band e trovando buone soluzioni per il nuovo cd (apprezzo molto il suo lavoro in fase solista devo dire) sono sicuro che in futuro possa fare anche meglio e dare un apporto sempre maggiore dal punto di vista musicale alla band.
Il sesto componente della band è sicuramente Manuel Staropoli (fratello di Alex). Come e in che quantità ha contribuito alla stesura dei pezzi e alla formazione del sound di questo disco?
Manuel ha da sempre collaborato con la band sin dagli inizi, è un ragazzo e un musicista affidabile e ha un'ottima conoscenza di strumenti antichi, a fiato e opere. Lui e il fratello Alex hanno lavorato ai brani assieme e credo che l'apporto di Manuel sia stato più a livello di arrangiamento che meramente compositivo.
Ho notato che la copertina del cd presenta un Artwork simile nello stile alle copertine di “The Frozen Tears of Angel” e “From Chaos to Eternity”. Vi siete rivolti al solito artista? Da dove è scaturita l’idea per questa illustrazione che io trovo meravigliosa?
Si, il solito Felipe Machado: un ragazzo colombiano molto bravo e credo che il lavoro svolto per la copertina sia coerente e molto ben fatto (potrebbe tranquillamente essere un'illustrazione per un videogame o film..), credo che questo ragazzo abbia molto talento oltre ad essere estremamente simpatico.
Copertina dell’ultimo album “Dark Wings of Steel”
Con l’uscita del disco immagino stiate pianificando un tour promozionale. Quando pensi che potremo rivedere i Rhapsody su un palco in Italia o nel mondo?
Si, stiamo facendo qualcosa e preparando un nuovo clip a supporto del nuovo cd (credo che potremmo far anche di più, ma al momento stiamo cercando di far il più possibile tra interviste etc..), per quanto riguarda un prossimo tour si parlava appunto del nuovo anno, con previsioni su marzo/aprile…stiamo a vedere e magari qualche festival estivo più in là...
Visto che stai suonando con gli Angra dall’altro capo del mondo, che differenze trovi in Sud America sia per quello che riguarda il pubblico che i locali dove suonate? Come vedi il panorama musicale italiano da un punto di vista dei concerti e del feedback che le band ricevono suonando per tutto il Paese?
In Sud-America il pubblico è sempre più caloroso e rumoroso rispetto all'Europa. L'esperienza con gli Angra è molto positiva al momento, la band ha fatto shows molto energetici e convincenti, con una buona atmosfera all'interno e nuove prospettive per il futuro.
Per esempio: le bands sud-americane sono molto più supportate dai fans e dai propri paesi se dobbiamo far un paragone con l’Italia…
Ovvio che nel nostro paese, come in Brasile, la musica metal non è certo la main thing, o comunque lo stile che va per la maggiore, ma è bello vedere un caloroso attaccamento alle proprie origini e bands da parte dei fans sud-americani, cosa che in Italia devo dire non c'è anzi, spesso si preferisce una band estera, tedesca o scandinava solo perché è più "figo" seguire e supportare una band straniera. Poi ovviamente c'è tutta una serie di bands, formazioni emergenti, musicisti "arrivati" che sentenziano e giudicano il lavoro altrui e di bands storiche italiane. Diciamo che non è proprio il massimo suonare e fare musica pesante in terra Italica…
Grazie mille per il tempo dedicatomi, i saluti finali sono tutti tuoi!
Grazie a te e un saluto a tutti i sostenitori di questo genere musicale e ai fans dei miei lavori e dei Rhapsody of Fire!
Ci vediamo in tour e Buon Natale a tutti!!!!!!!!!!!!!
Intervista a cura di Luca Fiorini