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Concordea
Loro non sono italiani, ma li abbiamo già conosciuti in occasione della loro prima demo, grazie alla presenza, in qualità di cantante, di Andrea Bicego (4th Dimension). Stiamo parlando dei russi Concordea, dei quali abbiamo il piacere oggi di approfondire la conoscenza appena iniziata. Andiamo quindi a sentire che vento tira dall'altra parte dell'Europa!
Raccontateci qualcosa di voi: chi sono e come nascono i Concordea?
Daria: I Concordea nascono come gruppo composto da sei membri, che hanno come obiettivo quello di esprimersi con la musica o, per meglio dire, con il processo creativo in generale: oltre alla musica e ai testi, infatti, ci sono anche i concerti che esigono il loro approccio... tutti i membri sono, per fortuna e sfortuna, molto diversi e hanno il loro punto di vista su come deve suonare una canzone.
Alexey: Direi che i Concordea sono una giovane band proveniente da Ekaterinburg, ogni partecipante della quale ha avuto abbastanza esperienze con vari gruppi, diversi per stile.
Il moniker Concordea: mi pare non abbia assonanze con la lingua russa. Come mai questa scelta?
Alexey: Quando mi sono unito al gruppo nel 2012, il nome era già stato deciso... quindi ne parlerà meglio Dascia (Daria per gli amici, ndr).
Daria: In effetti il nome prende origine dalla lingua latina. Era da un po' che cercavamo un nome per il gruppo e personalmente io pensavo di trovare un moniker bello, che trasmettesse un senso positivo, chiaro e ottimistico. Una volta scherzavo con i miei amici dicendo che il nome sarebbe stato femminile e avrebbe avuto la “r” all'interno. Subito mi dissero di prendere il mio nome come nome del gruppo, ahahah. Beh, alla fine il nome Concordia è stato suggerito da una mia amica. Ero appena tornata ad Ekaterinburg dalla Sicilia, dove avevo visitato il parco della Valle dei Templi. Lì c'è anche il Tempio di Concordia. La mia amica mi ha proposto questo nome come moniker. E il senso della parola andava benissimo per una musica bella e melodiosa come la nostra: si sente una bella convivenza di contrasti e varie sfumature. Armonia in una parola... La “e” in “dea” finale invece sottolinea una certa “tenerezza” di alcune melodie. E inoltre mette via le altre associazioni inutili.
Come definereste il vostro sound?
Alexey: Se si tratta di stile, mi sembra che si possa definirlo come metal melodico/ power metal. Comunque la diversità dei nostri gusti si sente nella nostra musica... Si può sentire anche l'influenza del thrash e del prog.
Daria: Le chitarre potenti, la batteria un po' thrash, le tastiere ariose e romantiche con tante melodie. E tutto questo viene guidato dall'alta voce maschile.
Come nascono i vostri pezzi? Come componete solitamente?
Daria: Normalmente le canzoni le scriviamo noi insieme a Nikolay, il nostro bassista. Tutti gli altri partecipanti fanno i propri arrangiamenti. Le linee vocali ed i testi sono quasi tutti miei. A questo punto si riuniscono le cose difficilmente compatibili: l'aggressività dei riff e delle parti drum'n'bass si combinano con le tastiere drammatiche e le linee vocali, che a volte risultano molto “aggressive” e a volte “tenere” e “legate”, il che non toglie pathos ed energie delle stesse.
Alexey: Tutti i partecipanti lavorano sugli arrangiamenti e possono proporre qualcosa per cambiare le parti degli altri strumenti. Per quanto riguarda le canzoni, mi può venire qualcosa in mente quando trovo per caso un suono di tastiere oppure un accordo o un riff. Quando hai un'idea, puoi esprimerla con la musica... e scrivere una canzone rapidamente.
Musica e testi: che peso date alle due componenti?
Daria: Mmm, mi sembra che il testo di qualità scarsa possa danneggiare una bella canzone. Secondo me. il testo deve dare un bel “supporto” alla musica, sia a livello significativo che a livello fonetico (è da vedere però che cosa nasce prima). Comunque con le canzoni mi succede talvolta che al primo ascolto mi possano sembrare poco interessanti, ma che la mia opinione cambi quando vengo a conoscenza dei testi... In altre parole il testo può notevolmente cambiare la mia opinione su una canzone. Ovvio, non è cosi importante come la musica. Se dovessi esprimere una percentuale, darei comunque 60 alla musica e 40 ai testi.
Alexey: Secondo me, tutti e due le component delle nostre canzoni hanno un peso importante. Ci sono delle idee, che sono espresse sia con la musica che con i testi, e alla fine si compongono in una cosa “completa”, “definitiva”.
Sinceramente la prima cosa alla quale rivolgo attenzione è la musica. Dopo viene il testo. Non credo che la mancanza del testo in un pezzo sia necessariamente negativa. Ci sono cose strumentali che mi piacciono. La voce aiuta solo ad esprimere l'idea della canzone.
Il vostro primo Ep vede anche il contributo del nostro Andrea Bicego, la cui voce è tra l'altro particolarmente adatta allo stile dei Concordea. Come nasce questa collaborazione?
Daria: Abbiamo contattato Andrea prima di entrare in studio. In quel momento eravamo rimasti senza cantante. Il singer precedente aveva deciso di fare la carriera di cantante dell'opera ed era partito per un'altra città. Con Andrea ci siamo visti due volte prima della nostra collaborazione, discutevamo i vari soggetti musicali. Ho sentito il suo canto con i 4th Dimension sia sul disco sia dal vivo. Ha una voce particolare che mi è piaciuta. Ho proposto la sua figura ai miei compagni. La prima demo è piaciuta a tutti e quindi la nostra collaborazione è partita da qui. Oltre ad essere un bravo cantante Andrea si è comportato da buon amico.
Raccontateci qualcosa della scena metal del vostro Paese.
Daria: Beh, secondo il mio parere personale, ci sono tantissime band metal, tra cui alcune anche molto brave. Ma di quelle vere e famose ce ne sono poche. Direi che nel paese regna una specie di monotonia: non ci sono condizioni idonee per sviluppare un buon gruppo metal, per suonare e crescere bene. Comunque tutto dipende da talento, tenacia e un po' anche dalla fortuna. Tra i gruppi power metal russi famosi potrei citare solo due o tre nomi...
Alexey: Di gruppi emergenti ce ne sono tanti: tutte le città hanno gruppi metal di tutti i livelli. La maggior parte delle band è però concentrata vicino alle città piu grandi, come Mosca o San Pietroburgo. E' lì che, oltretutto, si svolgono i vari eventi nei club locali. Ma andare a suonare sul palco dei grandi eventi è molto più complicato.
E invece, da un punto di vista “esterno”, cosa ne pensate della scena musicale, e metal in particolare, dell'Italia?
Daria: A me la scena musicale italiana piace molto: paradossalmente proprio qui nasce la mia passione per il genere metal e power metal in particolare. Mi riferisco però alla scena metal piu affascinante che c'era negli anni '90 e 2000: ai Rhapsody (li chiamo tuttora i “Rhapsody”), ai Vision Divine, agli Highlord e ai Labyrinth. Tra le scoperte abbastanza recenti, posso nominare ovviamente i 4th Dimension, indipendentemente dal fatto che Andrea ha fatto parte del nostro primo disco. Nelle condizioni di crisi del mercato musicale, la loro musica ha portato una ventata di aria fresca. Mi piacciono le loro canzoni semplici e sincere e soprattutto molto melodiose. Più di ogni altra cosa, conta il “melodismo”. E il “melodismo” sai come? Lo chiamerei il “melodismo accogliente”. Non saprei, si dice così in italiano? Ahahah. Però mi piacciono molto anche i vostri cantautori della pop music che cantano in italiano, per esempio, Tiziano Ferro o Lorenzo Jovanotti, che non sono famosi per niente in Russia.
Progetti futuri? Avete in previsione un full lenght?
Daria: Certo, stiamo lavorando sul materiale nuovo. Se tutto andrà bene, entreremo in studio l'anno prossimo.
Alexey: Ci aspetta un gran lavoro serio. Pian piano estendiamo la geografia dei nostri concerti e prevediamo anche l'incisione del prossimo album.
In un genere ultra esplorato come il power metal, quale contributo e quali traguardi vi piacerebbe raggiungere?
Alexey: Mi piacerebbe creare lo stile unico del gruppo che potrebbe piacere a tante persone. E la varietà di gusti dei membri del gruppo potrebbe aiutare in questo senso.
Daria: Vorremmo scrivere musica melodiosa, mettendo tutto il cuore e tutta l'anima dentro di essa. Comunque so che il bassista direbbe che, oltre il “melodismo”, la musica dovrebbe dare una botta enome! Ahah. Allora diciamo cosi: scriviamo musica, giocando con i contrasti. Non credo comunque che riusceremo a rovesciare tutto il mondo, ahah. Ma se ci sarà chi trovera la nostra musica bella e la ascolterà volentieri, saremo molto molto contenti.
A voi la conclusione: lasciate un messaggio ai nostri lettori.
Alexey: Grazie dell'intervista! Aggiungetevi sulla nostra pagina Facebook e ascoltate la nostra musica!
Daria: Ti ringrazio per averci dato la possibilità di essere intervistati su “Italia di Metallo”(nonostante il fatto che il nostro gruppo non sia italiano, almeno non al cento percento)! Scaricate il nostro primo album, seguite Italia di Metallo, sorridere di più e ascoltate musica buona! Saluti a tutti!
Intervista a cura di Luisa Cugno