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Racer Cafè
Reduci dallo scoppiettante omonimo esordio i Racer Cafè si sono subito imposti all'attenzione del pubblico che ama il rock, così il nostro Klaus autore anche della recensione ha posto delle domande alla band, ecco qui il resoconto.
Ciao ragazzi, intanto i miei più sinceri complimenti per l'ottimo lavoro che ci avete proposto e subito la prima curiosità: come è nato il progetto Racer Cafè?
JANA: Nel 2013 io e Giacomo ci siamo trovati per collaborare a un comune progetto didattico. Ci conoscevamo da un po’ di anni ma non avevamo mai suonato assieme. Durante quelle registrazioni invece ci siamo trovati a jemmare come pazzi divertendoci da morire. Lui aveva preparato delle lezioni shred pazzesche, io stavo suonando molto dal vivo con i Dolcetti. Eravamo in forma citaristica strepitosa entrambi. Ci è subito venuta voglia di catturare quell’energia così selvagge e metal in un disco!
ERIK: So che Gianni e Giacomo si sono trovati a suonare assieme alcuni lick per delle lezioni per accordo.it e subito è nata l'idea di fare qualcosa insieme. Gianni ha quindi coinvolto me che da anni lavoro a braccetto insieme a lui e lo stesso ha fatto Giacomo coinvolgendo Dado
DADO: Già da diversi anni lavoravo con Giacomo per i più svariati progetti…una sera mi chiama e mi dice: ci sarebbe da fare un disco (ep) con un duo che spacca di brutto (Gianni ed Erik), ti va? Appena registrato i primo pezzo si sentiva già che era nata una band!
GIACOMO: Aggiungo qualche dettaglio; Il nome Racer Café è saltato fuori durante una telefonata con Gianni, tra le varie proposte demenziali quello sembrava essere quello più adatto, aveva "un bel suono" e ci è piaciuto ad entrambi.
Dopo gli ottimi responsi avuti in generale dalla stampa e dai magazine del web state già lavorando a nuovi brani? Cosa ci potete anticipare sul futuro della band?
JANA: Siamo onorati ed entusiasti dei feedback lusinghieri avuti da critica e pubblico. E ringraziamo di cuore tutti quelli che ci stanno sostenendo comperando il cd, seguendoci, scrivendoci! Certo, la formula dell’Ep è accattivante per quello: concilia un output discografico più intenso e serrato. Stiamo assolutamente già pensando al prossimo lavoro. E ci siamo scambiati qualche input compositivo…prevedo un abuso di sette corde nel prossimo disco! ;-)
ERIK: Si, dato l'entusiasmo ricevuto dal pubblico ci siamo subito voluti muovere per dare un seguito a questo Ep. Sicuramente ci sarà un evoluzione di questo progetto soprattutto dal punto di vista compositivo.
DADO: Stiamo pensando ai video e al live, compatibilmente con gli impegni di tutti e 4!
GIACOMO: Ho molti brani che sono, per loro natura, già adatti ai Racer Cafe! Sembrano già scritti per questa band, è pazzesco! Il nuovo però attrae di più e sinceramente mi piacerebbe poter comporre suonando insieme, per poi sviluppare separatamente.
A livello attività live e promozione dell'ep come vi state muovendo?
JANA: Siamo in piena fase di produzione di un paio di video per spingere, diffondere e promuovere ancora di più il nostro Ep. Se ne occuperà Giacomo che è cintura nera di video! Allo stesso tempo stiamo pianificando live e clinic… non vediamo l’ora. Chiamateci che arriviamo e vi buttiamo giù il locale!
ERIK: Ci stiamo organizzando su due fronti: il live vero e proprio che pensiamo possa realizzarsi nell'arco di poco tempo e un clinic tour che vogliamo portare in giro per scuole di musica e negozi di strumenti musicali.
DADO: Il live è in preparazione, stiamo fremendo tutti e 4 per promuovere il nostro ep nel modo a noi più congeniale: suonando e "sudando" dal vivo!
GIACOMO: ho in programma la realizzazione di diversi video, non svelerò nulla neanche sotto tortura però! :-)
Siete tutti musicisti affermati e dal passato glorioso, come riuscite in un Paese così restio come l'Italia a certi generi musicali a imporre le vostre qualità? E quanto è difficile suonare rock qui da noi?
JANA: la maniera migliore per imporsi è non pensare a imporsi ma semplicemente a lavorare duro, durissimo per fare quello che si fa al meglio delle proprie possibilità e passione. Sarà la qualità del tuo lavoro a far parlare di te.
ERIK: Cerchiamo semplicemente di fare quello che ci piace senza porci troppe domande. Certo, non è facile proporre musica originale da noi ma credo che la qualità e l'impegno ripaghino sempre gli sforzi.
DADO: Bisogna darsi un gran da fare! Il rock non ha una risonanza a livello pubblicitario in Italia ma fortunatamente nei locali è più facile sentire un gruppo rock che di altri generi!
GIACOMO: Concordo con Gianni, io lavoro veramente tanto ma non mi pesa perché mi piace da matti! Oggi è più dura per un musicista qui in Italia, rispetto a quando ho cominciato io è un altro scenario molto più povero sia artisticamente che per quanto riguarda le possibilità di lavoro, comunque chi comincia oggi ha disposizione internet, i social e youtube, mezzi potentissimi per farsi conoscere! vanno usati!
Nell'ep si possono sentire svariate influenze, ma realmente chi sono i vostri maestri musicali a cui vi ispirate?
JANA: ne ho tantissimi; per questo disco direi Pantera, Foo Fighters, Pearl Jam, Steve Vai, Racer X…
ERIK: Personalmente mi ispiro a un sacco di correnti musicali. Sono nato con la New Wave anni '80, sono cresciuto con l'alternative rock e il grunge negli anni '90 e mi sono avvicinato pure al jazz in tutte le sue forme. Adoro l'hip hop e mi affascina il prog... Insomma, chi più ne ha più ne metta!
DADO: personalmente ne ho tantissimi e ne trovo sempre di nuovi! Ultimamente sono un grande fan del lavoro di Stuart Hamm, Michael Manring e Dave la Rue.
GIACOMO: io piuttosto che da un artista o da una band sono influenzato dalle correnti musicali, da singoli brani, siano essi canzoni, colonne sonore, musica strumentale o altri stili musicali. Ascolto pochissimo i dischi di chitarra e forse si sente, ma per comporre per me è molto più utile attingere da altre fonti, passo con disinvoltura dai Korn a Pat Metheny, senza battere ciglio :-)
Cosa pensate della scena italiana? Sia rock che più prettamente metal.
JANA: Che molti gruppi anziché suonare la musica che davvero sentono in pancia e nelle dita inseguono mode, tendenze e sedicenti produttori. E diventano spazzatura. Bisognerebbe essere più coraggiosi, osare. E proporre qualcosa di vero, autentico, sanguigno. I Racer Cafè ne sono la prova: abbiamo fatto un disco con l’unico intento di spaccare i culi, di suonare le cose più cattive e difficili che avevamo in arsenale. Sulla carta un suicidio commerciale. E invece?…non abbiamo avuto che ottimi riscontri!
ERIK: Non sono un grande fan del rock italiano. Lo trovo monotono e plasticoso e in genere credo ci sia poco spazio all'originalità in questo tipo di produzioni in Italia. Anche il metal purtroppo, salvo rarissimi casi è in genere molto standardizzato.
DADO: Che dovrebbe avere più risonanza, più spazio!
GIACOMO: penso che ci sia una grande scena rock e metal in Italia, band fortissime!
Più o meno tutti voi fate anche attività didattica, trovate più soddisfazione nel forgiare nuovi musicisti o nel suonare su di un palco?
JANA: Una parte importante del mio lavoro è dedicata alla Didattica. Mi piace molto insegnare. Ma stare sul palco e suonare cose infernali a tutto volume è un trip senza paragoni!
ERIK: Sono due cose differenti: è molto bello vedere la crescita musicalein un allievo e sapere di essere stato tu stesso a trasmetterla ma le sensazioni che ti da il palco non sono comparabili con nulla al mondo.
DADO: Provo una grande soddisfazione in entrambi i casi! In più l'insegnamento tiene sempre allenati sullo strumento e ti permette di sperimentare e sviluppare continuamente tecniche nuove!
GIACOMO: Preferisco creare in studio e suonare sul palco! A pari merito metto le clinic e master class, eventi sempre stimolanti e divertenti mentre ho ridotto drasticamente il numero di lezioni individuali che impartisco. Ho in cantiere un nuovo metodo, scrivere mi piace ed è un bel po' che non lo faccio!
Come nascono le composizioni dei brani?
JANA: Ho scritto "Cafè Indiano" e "Sagatava" di getto, dopo le registrazioni delle quale ti parlavo prima con Giacomo! Ho suonato su un semplice click i riff e la struttura dei brani e tutti gli unisono che avevo subito pensato per un’esecuzione a quattro mani con Giacomo. Gli ho girati a Erik che ci ha costruito le sue batterie. Il tutto in meno di 24 ore…
ERIK: per questo Ep Gianni ha composto due brani che abbiamo arrangiato insieme, un po' come facciamo con il nostro progetto Dolcetti. Giacomo, a sua volta, ha preparato gli altri due mandandoci le parti su cui mettere il nostro imprinting.
DADO: I 4 brani dell'ep li hanno composti Giacomo, Gianni ed Erik…fortunatamente mi hanno lasciato abbastanza spazio per muovermi e sperimentare con le basslines!
GIACOMO: Io ho scritto "The Core" e "Artifakt", anche in questi due casi il processo per me è lo stesso: dopo un periodo intenso di ascolti, dopo un viaggio, un'esperienza interessante, inizio a canticchiare qualcosa e se mi piace mi immagino tutto l'arrangiamento, spesso in momenti "neutri" come in auto, al supermercato ecc :-) Se la visione persiste per più giorni diventa un brano!
Prima di chiudere un saluto ai nostri lettori.
JANA: Suonate forte, fortissimo e credeteci abbestia.
ERIK: Ciao Italia di metallo! Suonate sempre e non mollate mai!
DADO: Ciao! \m/
GIACOMO: e soprattutto suonate DISTORTO! :-D
Intervista a cura di Klaus Petrovic