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Ibridoma
Qualche tempo fa abbiamo accolto positivamente il loro album "Goodbye Nation". È ora tempo di scambiar due chiacchiere con gli Ibridoma a proposito dell'album, della band e della scena in generale.
Innanzitutto complimenti per il vostro album “Goodbye Nation”, veramente un ottimo lavoro. Come si sta svolgendo il lavoro di promozione di questo album, riuscite a promuoverlo adeguatamente in sede live e attraverso radio o testate specializzate?
Ciao da Alessandro. Grazie per i complimenti. Per ora abbiamo una buona costanza con i live e per quanto riguarda radio e recensioni siamo soddisfatti di come sta andando il nuovo lavoro.
Il vostro materiale presenta un ottimo equilibrio fra potenza e melodia, come si svolge la stesura dei pezzi e chi si occupa del songwiting, quest'ultimo è a totale carico di uno o più elementi o si tratta di un lavoro compositivo più corale?
Di solito Marco e Christian portano una valanga di riff in sala prove, ma nell’ultimo lavoro il lavoro svolto, è stato fatto da tutta la band. Mentre i testi sono tutti opera di Christian, anche se a volte noi suggeriamo l’argomento da trattare nelle varie canzoni.
Ci sono degli ospiti importanti sul vostro ultimo album, senza voler scendere nei particolari, si è trattato di una opportunità che Vi è capitata e che Voi avete sfruttato o piuttosto di una decisione da parte Vostra di voler degli ospiti di una certa caratura nel Vostro album e in questo caso perché?
Volevamo degli ospiti che rendessero il nostro album ancora più interessante per gli ascoltatori... poi loro sono bravissimi e quindi è stato a nostro parere un valore aggiunto.
All'interno di questo panorama, ci sono spesso ottime band che non riescono ad uscire dalla loro regione e a volte neanche dalla loro provincia, nonostante il nome riesca in alcuni casi a circolare, spesso trovare spazi per la propria musica è estremamente difficile, come pensate che si debba muovere una band in questo senso?
Cosa primaria credo sia credere nella propria proposta, e poi anche se da questo lato la nostra bella Italia non da molto spazio a questo tipo di musica, è necessario aiutarsi tra band e quindi cercare di fare degli scambi date. Chi ha capito questo, va avanti, gli altri spariscono…
Sempre nel contesto del raggiungimento di una certa “visibilità”, credete che all'interno del calderone Hard/Metal, ci siano dei generi o stili che si prestino meglio di altri o per i quali esista un “mercato” più ampio e più accessibile, ed è secondo Voi legittimo studiare a tavolino di proporso con un suono piuttosto che un altro o pensate che cavalcare la propria vena compositiva senza calcoli di nessun tipo sia artisticamente più corretto?
Sicuramente se uno non suona quello che gli piace prima o poi smette... è meglio non mentire a se stessi, poi se suoni bene puoi fare qualsiasi genere e quindi cavalcare l'onda, sia che venga studiato o non... ma credo che poi quando suoni live, e non sei spontaneo, il pubblico se ne accorge e come… e poi so' c….
Un'ultima domanda, sul Vs. ultimo album è presente un pezzo (“Arcobaleno”) cantato in Italiano, ci volete spiegare il perché di questa scelta e se questa Vi sembra una strada percorribile in misura maggiore?
Arcobaleno è arrivata in sala prove inaspettata… ci è piaciuta e l’abbiamo inserita perché è piena di ricordi e di emozioni… così quando la suoniamo è sempre nel nostro stile… l’italiano e più adatto secondo noi per le canzoni più tranquille… ma se dovesse venire nel futuro qualcosa di più aggressivo lo incideremo… non mettiamo mai paletti troppo rigidi: quelli, spesso, uccidono la musica che è in noi…
La redazione di Italia Di Metallo Vi ringrazia per la Vostra disponibilità, buona fortuna ragazzi!!!
Grazie a voi per lo spazio. Vi aspettiamo nelle nostre pagine social ed anche ai nostri concerti!!!
Intervista a cura di Blackie