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Messerschmitt
La storia dei Messerschmitt viene da lontano, esattamente dal 1983 quando prese forma la prima incarnazione della band romana, nel corso degli anni vari elementi ne hanno fatto parte su tutti un mome storico del metal romano e non solo, l'indimenticato e indimenticabile Baffo.
Da qualche anno la band è tornata a far parlare di sè, cogliamo così l'occasione per farli conoscere meglio al grande pubblico che ancora non avesse ben presente chi realmente siano e da dove vengano i Messerschmitt.
Salve ragazzi, allora cosa vi ha portato a tornare sulle scene metal italiane dopo quasi 30 anni di assenza?
Francesco Riffmachine:
nel 2007 avevamo pensato di rivederci solo per una rimpatriata, ma poi una serie di circostanze ci ha fatto venire in mente di riprendere a suonare con regolarità. Oltre al ritrovato divertimento, abbiamo scoperto, abbastanza sorprendentemente, che il metal che ci piace e che è sempre stato nelle nostre corde è tornato di attualità anche tra le giovani generazioni. Per questo, dopo aver trovato le persone giuste, ci è venuta voglia di rimetterci in gioco sul serio, anche perchè di materiale da presentare ne avevamo tanto e in più ci bruciava aver interrotto bruscamente l’esperienza negli anni 80, forse proprio quando cominciavamo ad essere maturi per uscire dall’underground.
Come è cambiata la musica metal in tutti questi anni e che ricordi avete degli anni '80?
Mario “The drill“ Ghio: la musica metal degli anni 80, forse perchè è stata vissuta a 360°, rimane davvero scolpita nel cuore e nell’anima.. stupendi ricordi…si facevano viaggi assurdi pur di trovarsi in concerti dei propri beniamini, si girava con le radio enormi sulle spalle che sparavano decibel di heavy metal nelle strade…non so se rendo l’idea… spesso, ancora oggi, mi alzo la mattina con nella testa brani come Shoot to thrill (ACDC) 22 Acacia Avenue (IRON MAIDEN), Electric eye (JUDAS PRIEST), Iron Fist (MOTORHEAD), No Remorse (METALLICA) ecc. Non voglio assolutamente togliere meriti alle nuove band ed alla musica metal che si è evoluta negli anni successivi, ma a mio modesto parere gli album prodotti in quel periodo rimangono davvero insostituibili ed inossidabili. In un certo senso sono contento che il metal si sia evoluto, perchè questo dimostra che c’è più gente che lo apprezza …
Francesco Riffmachine: forse oggi il livello tecnico delle band è più elevato ed è molto più facile incidere un disco, ma forse si è persa un pò quella sensazione di partecipare ad un movimento “rivoluzionario“ come era il metal a Roma in quegli anni, anche se la passione che muove i metallari sembra essere intatta. Ora ci sono molte più band (praticamente a Roma il pubblico metal è fatto per l‘80% da gente che suona in una band) e tutte molto forti, ma in termini di opportunità la scena di Roma è rimasta abbastanza simile a quella del passato, specie per quanto riguarda i locali, che restano pochi e scarsamente interessati ad alimentare una scena locale. Apparentemente anche le rivalità tra band, tipiche degli anni 80, sembrano sopite, ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco (anche se la nostra età su questo aspetto ci permette di essere un pò al di sopra delle parti..). Anche per me i ricordi più vivi di quegli anni sono legati alla spensieratezza e alla cieca fede nel metallo che caratterizzava un movimento abbastanza compatto. Come ricorda anche Mario, a quei tempi i lunghi tragitti in autobus non ci spaventavano ed eravamo disposti a tutto per raggiungere un negozio di dischi anche dall’altra parte della città o a riempire una macchina all’inverosimile per andare a vedere un concerto. Ascoltavamo musica 24 ore al giorno e suonavamo senza grosse ambizioni con il solo obiettivo di immedesimarci nei nostri idoli, questo spirito un pò ci manca, ma è naturale… in fondo stiamo parlando della nostra adolescenza!
Cosa vi impedì all'epoca di esplodere? E perchè non uscì il vostro primo lp pur avendo i brani già pronti?
Fabrizio “Ace“ Appetito: in quegli anni si suonava senza una programmazione vera e propria e nonostante i buoni responsi live eravamo convinti, erroneamente, che per fare il salto bisognasse aspettare un intervento esterno. La verità è che eravamo giovani e con scarse disponibilità economiche e a quei tempi fare un disco era molto più costoso rispetto ad oggi. All’inizio del 1986, nell‘ultimo periodo prima di scioglierci per vari motivi (partenza per il militare mia e trasferimento fuori Roma di Francesco) eravamo riusciti finalmente ad avere una sezione ritmica di tutto rispetto per fare il metal che volevamo ed è stato durissimo deporre le armi proprio quando a livello musicale girava tutto alla grande.
Come mai avete spesso avuto problemi di formazione, cosa che probabilmente vi ha sempre relegato un passo indietro rispetto a gruppi sulla carta meno importanti o validi di voi?
Francesco Riffmachine:
i nostri compagni di avventure di un tempo non ce ne vogliano, ma negli anni 80 abbiamo avuto problemi a conciliare diversi gusti musicali e se io, Fabrizio e Andrea Strappetti siamo sempre stati decisi a fare un puro heavy metal, avevamo un batterista con forti influenze punk e un bassista molto (troppo..) blues/ hard rock. L’odissea è proseguita anche dopo la reunion ed abbiamo dovuto aspettare il 2013, con l’arrivo di Luca e Mario, per poter dire: ora finalmente cisiamo! Poi è stato Andrea a dover mollare, per motivi di lavoro, dopo aver dato un contributo fondamentale alla band anche nella fase di rifondazione. Con la sua dipartita pensavamo di ritrovarci un altra volta al palo, ma questa volta la fortuna ed una buona dose di determinazione ci hanno aiutato a trovare in Flavio un degno erede …ora non ci ferma più nessuno!
L'uscita in edizione limitata e solo in vinile di 'Heavy Metal Fighters' ripercorre un po' la vostra storia, come è stata accolta dal pubblico?
Fabrizio “Ace“ Appetito: Con il vinile Heavy metal fighters abbiamo voluto chiudere un epoca, abbiamo voluto fissare su disco il nostro contributo al metal degli anni 80 e lo abbbiamo voluto fare con Andrea Strappetti alla voce nonostante fosse stata già ufficializzata la sua uscita dalla band. E‘ stato un disco principalmente per far conoscere chi fossero quei Messerschmitt che pur protagonisti negli anni 80 non erano riusciti ad incidere dischi. Abbiamo scelto 4 brani tra quelli che suonavamo nel 1985 e li abbiamo riarrangiati ed abbiamo voluto un sound anni 80. Beh, abbastanza inaspettatamente i responsi sono stati molto lusinghieri, ma essenzialmente le recensioni ed i commenti di amici e fan ci hanno convinto a darci una mossa per uscire con una proposta che parli al presente.
In attesa dell'agognato primo e vero studio album lo scorso anno è uscito 'Naked Truth' un live che esprime al meglio il potenziale della band, in questo caso la critica come lo ha accolto?
Mario “The drill“ Ghio: l’album “Naked Truth” è stato realizzato per dimostrare che la band si è rinnovata ed è tornata sulla scena più motivata che mai. Pur proponendo anche brani che risalivano ai primi periodi di vita della band, gli stessi oggi sono riprodotti in una veste nuova e resi più “attuali”. Ogni membro della band, pur seguendo ci ha messo qualcosa di suo. Tra l’altro, con l’arrivo di Flavio alla voce, dopo l’addio “forzato” di Andrea, la band ha ritrovato entusiasmo ed energie e se nei vari live abbiamo avuto un forte consenso ed apprezzamento da parte di chi ci segue ci siamo resi conto di non aver ancora reso “ufficiale” la nostra evoluzione musicale. L’unico modo era quello di proporre in un cd live, appunto, per diffondere quello che la band sta trasmettendo dal palco ora. La critica è stata molto positiva e questo ci ha dato altra fiducia nel proseguire e lavorare sodo per il nuovo ed attesissimo album, che, vi anticipo, sarà davvero devastante.
Luca “The animal“ Federici: 'Naked truth
' è stata la risposta che abbiamo voluto dare a chi pensava che i Messerschmitt fossero una band del passato. La nostra ambizione, infatti, è quella di dire la nostra nel panorama del metal italiano di oggi. 'Naked truth' è stato accolto benissimo dalla critica anche grazie al lavoro di Fabio Lanciotti che ci ha permesso di esprimerci al meglio, con il sound giusto e con una produzione di qualità. Siamo molto orgogliosi di 'Naked truth' perchè ci rappresenta in toto. Nel Cd si possono ritrovare i Messerschmitt degli anni 80 (contiene i 4 brani proposti nel vinile) ma soprattutto quelli del presente e del futuro. Sia la critica che il pubblico ha apprezzato questa voglia di metterci in gioco con un uscita ufficiale dal vivo che ci mostra al naturale, senza artifici e senza fronzoli, con la nostra proposta di puro heavy metal, suonato con passione ed orgoglio. Purtroppo sia il vinile (Heavy metal fighters) che il CD live (Naked truth) sono stati stampati in un numero limitato di copie (già quasi tutte esaurite) e ora aspettiamo l’uscita del nostro primo full lenght in studio per confermare le aspettative che abbiamo alimentato, sperando di riuscire ad accontentare una maggiore fetta di pubblico.
Un tempo per farsi conoscere ci si affidava alle fanzine e al passaparola tra amici tramite scambio e passaggio di demo tape, adesso internet e i social network hanno stravolto un po' tutto un vostro pensiero su questo.
Flavio “dragon whelp“ Falsone: i
nternet è una grande risorsa ma al tempo stesso rischia di essere anche una trappola. Ci si perde facilmente in una miriade di proposte e di comunicazioni, ma se si sa cosa cercare è una manna dal cielo. Dobbiamo arrenderci al fatto che oggi i social media sono fondamentali per raggiungere la notorietà e per avere un seguito, noi lo facciamo con una certa misura, con la giusta attenzione, ma senza dimenticare la sostanza e cioè che la musica per noi nasce in sala prove, frutto di tanto sudore e del confronto continuo tra 5 persone che hanno deciso di condividere lo stesso sogno. E‘ inutile indovinare strumenti e strategie di comunicazione se non hai qualcosa di valido e di vero da proporre.
In termini economici, poi, è evidente che la crisi dell’industria discografica sia attribuibile anche (ma non solo) alla facilità con cui si può accedere alla musica scavalcando i prodotti ufficiali, ma nel metal questo è vero solo in parte perchè c’è un ritorno al piacere di possedere un disco (si assiste anche ad un recupero del vinile) come oggetto fisico, con tanto di copertina e testi, spendendo il giusto.
L'Italia è il paese del chi ce l'ha più lungo, invece di avere un'unità di intenti spesso ci si logora in battaglie tra cover band, band originali, pay to play e via discorrendo, un vostro parere su questo?
Flavio “dragon whelp“ Falsone:
si, le divisioni non aiutano, ma per una band che fa musica originale è veramente frustrante rendersi conto di quanti pochi spazi si hanno a disposizione specie in una città come Roma che avrebbe delle potenzialità enormi. Non c’è acredine ne polemica nei confronti di chi si diverte a suonare con diverse modalità, ma la musica originale dovrebbe avere più spazi perchè non è solo una questione di disinteresse del pubblico. Negli altri Paesi (e anche al Nord d’Italia) questo problema è meno sentito nella misura in cui i locali sono interessati ad offrire uno spettacolo degno del loro nome, preoccupandosi di selezionare qualitativamente le band a cui vogliono offrire una opportunità ma mettendole anche in condizioni di farlo con attrezzature adeguate ad uno show degno di questo nome e che possa creare fidelizzazione di pubblico di quartiere, di città o di livello territoriale anche superiore. Da noi i locali, a parte alcune eccezioni, dalle band di musica originale preferiscono farsi pagare l’affitto a prezzo fisso e limitarsi a gestire il bar. al resto, pubblico compreso, ci deve pensare la band. beh così non si va da nessuna parte, anzi, le band più intraprendenti forse possono decidere di andare a suonare fuori, mentre questo tipo di locali, alla lunga, sono destinati a chiudere (ed ecco spiegato perchè a Roma si contano sulle dita di una mano).
Da chi sono influenzati i Messerschmitt?
Luca “The animal“ Federici:
ognuno di noi ha i propri idoli e le proprie influenze e nel sound della band questi differenti contributi si sentono. Diciamo che Iron Maiden, Judas priest e Saxon sono i riferimenti comuni più evidenti, tanto che possiamo dire di avere delle sonorità molto british, ma di musica ne abbiamo ascoltata veramente tanta in questi ultimi anni (a parte Flavio non possiamo considerarci una band di giovani virgulti) ed è normale che le influenze siano molte. Diciamo che a fianco dei nomi del metal classico non possiamo non aggiungere i Kiss (il primo amore per la maggior parte di noi).
Francesco Riffmachine:
volendo definire il nostro sound, a parte le chiare influenze dei classici del metal già citate da Luca, la ricetta prevede anche una manciata di Queensryche, un pizzico di Manowar, un tocco di Anthrax e Metallica qua e la (senza eccedere).e molte tracce di.. che nemmeno noi sapremo definire, ma in definitiva penso che nonostante tutto siamo una band che riesce ad avere una identità propria e pur non potendo definirci particolarmente innovativi penso che riusciamo ad siamo riconoscibili. Poi è chiaro che una ricetta può, anzi, forse dovrebbe, cambiare di brano in brano e di disco in disco, ma nel metal, per come la vediamo noi, l’importante è che il piatto sia servito sempre molto caldo!
Come sta procedendo la scrittura del nuovo album? Chi si occupa dei testi e chi della musica?
Fabrizio “Ace“ Appetito: ce ne stavamo comodi comodi pensando di fissare finalmente su disco i pezzi che abbiamo in scaletta da qualche anno, quando ci siamo resi conto della buona riuscità di Naked truth. A quel punto abbiamo pensato che fosse giusto considerare il live come un nostro prodotto ufficiale a tutti gli effetti e che il disco in studio die Messerschmitt avrebbe dovuto contenere 8 nuovi brano inediti. Abbiamo lavorato sodo per selezionare questi 8 pezzi, ma siamo convinti di aver fatto la scelta giusta, anche se la conseguenza dovesse essere uno slittamento in avanti dei tempi di uscita del disco.
Francesco Riffmachine: come tempistica, abbiamo finito la pre-produzione e proprio da pochi giorni abbiamo cominciato a registrare le parti di batteria. Per quanto riguarda la musica avevamo molto materiale nel cassetto, specialmente io che ho continuato a comporre per i Messerschmitt.. anche quando i Messerschmitt erano in soffitta, ma queste idee costituiscono solo la base di partenza perchè poi i pezzi die Messerschmitt si sviluppano grazie al lavoro comune e al contributo di tutti, specie per la definizione della struttura e per le scelte finali di arrangiamento che sono il risultato delle influenze di ciascuno di noi e che nella loro variabilità determinano la personalità e la vera identità della band. I testi e le linee vocali, invece, ce le gestiamo io e Flavio, per una questione di disponibilità di tempo e di dimestichezza con l’inglese.
Infine lasciate un messaggio ai nostri lettori e in generale al pubblico del metal.
Messerschmitt:
vi ringraziamo per il supporto e la stima che non ci avete mai fatto mancare e che ci ha spronato a continuare a dare sempre il meglio. Continuate a seguirci e preparatevi a un'altra dose di metallo che non vi lascerà insoddisfatti. E continuate a supportare l'underground, ci sono tante band che aspettano solo di essere ascoltate e valorizzate.
Prendere o lasciare, questi sono i Messerschmitt, questo è heavy metal! HEAVY METAL FIGHTERS!
Per contatti, info e/o per acquistare il CD e/o il vinile contattare: gf.belisario (at) gmail.com
Intervista a cura di: Klaus Petrovic