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Delirium X Tremens
Salve ragazzi, è con molto piacere che vi accogliamo nuovamente sul nostro portale dedicato al metal italiano a seguito della recensione della vostra ultima fatica discografica 'Troi'.
Prima di tutto vorrei un breve cenno sulla storia della band e il percorso che ha portato alla stesura di 'Troi', soprattutto perché ci sono voluti cinque lunghi anni.
Ciao a tutti, e grazie per l’ospitalità! Qui Ciardo, cantante dei Delirium X Tremens. Siamo nati nel 1998, all’ombra delle maestose Dolomiti. Iniziammo facendo cover dei più svariati gruppi estremi, dal black al death, poi nel 2003 registrammo il nostro primo ep “Cyberhuman” autoprodotto, e ristampato anche in messico dall’etichetta Asenath records, che ci ha dato l’oppurtunità di farci conoscere un po’ ovunque visti i positivi consensi e critiche che ricevette. Nel 2007 uscimmo con il nostro primo full lenght “CreHated from No_Thing”, uscito all’epoca per la Punishment 18 Records (che tuttora è la nostra attuale etichetta). Album ed ep erano incentrati sul rapporto uomo/tecnologia, sullo strapotere di quest’ultima sulle nostre vite, sulla mania di prevaricazione dell’uomo soprattutto a discapito della natura e del mondo che ci circonda. A questo punto arrivammo ad un bivio, e dirottammo il nostro concept verso la nostra terra natia, Belluno e le sue leggende Dolomitiche. Nacque così “Belo Dunum, Echoes from the Past” (2011), che fu la naturale evoluzione dei dischi precedenti, e il nostro odio per la tecnologia padrona si trasformò in ricerca ed avvicinamento al nostro passato, tradizioni, storie. E questo è quello che abbiamo sviluppato anche nel nostro nuovo disco “Troi”, che nel nostro dialetto vuol dire sentiero, un sentiero che abbiamo seguito per trovare le nostre radici, i nostri luoghi, le nostre montagne.
Già da “Belo Dunum” l’elemento folk ed autoctono che permea il vostro sound è diventato il vostro trademark e stavolta è decisamente integrato perfettamente. Che ne pensate? Questo processo di maturazione è spontaneo o lo avete maturato coscientemente?
Ti ringrazio, le tue parole sono una soddisfazione per noi! Abbiamo lavorato sodo per anni per trovare il nostro sound personale, sia per quello che riguarda l'aspetto musicale, sia per l'aspetto concettuale e lirico. Il processo è stato all'inizio ragionato e pesato attentamente, poi, dopo avere preso la direzione, il tutto è progredito in maniera naturale. Credo che siamo arrivati a un ottimo punto, ma naturalmente c’è sempre da migliorare e imparare!
Come sono nati i brani di "Troi"?
La composizione di "Troi" è stata alquanto lunga e complessa. Solitamente partiamo dalla composizione delle chitarre complete, e da li sviluppiamo tutto il resto, ovvero basso, batteria, voce, e tutto quello che riguarda la parte “orchestrale”, cioè cori, fisarmoniche, suoni della natura etc.
E dobbiamo anche tenere conto in maniera particolare del tema trattato nella canzone e delle sensazioni che deve suscitare. Nello specifico “Troi” ha la sua storia, ed è un viaggio, il viaggio di un bambino attraverso i sentieri Dolomitici. Il giovane uomo è accompagnato dallo spirito di un Alpino morto nella prima guerra mondiale che, incarnatosi in un gufo, ha il compito di fargli ritrovare un vecchio album di fotografie che si trova nella sua vecchia dimora. Ogni fotografia che il bambino vedrà è una canzone di “Troi”, fotografie che abbiamo voluto mettere in musica.
Avete delle preferenze personali su alcuni?
Ti dirò la verità, non saprei dirti. Nel senso che in realtà non ho un brano preferito perché ognuno ha la sua caratteristica e il suo senso particolare. Ma credo che ognuno di noi ti darebbe la sua risposta diversa.
Come sta andando l’album? Riuscite a promozionarlo adeguatamente dal vivo?
Siamo molto soddisfatti di come è stato accolto il nostro album, davvero non ce lo aspettavamo. Stiamo ricevendo opinioni entusiastiche sia da parte della critica del settore sia da parte del pubblico! Abbiamo anche fatto uscire un’edizione limitata con cofanetto in legno costruita interamente a mano da noi in 60 copie che sono andate letteralmente a ruba! Per quello che riguarda i live porteremo sul palco il sound delle nostre song completamente, compresi arrangiamenti di strumenti classici, suoni etc... Al momento non abbiamo molte date in programma: suoneremo il 25 Aprile qui a Belluno allo Smoothie Sound Revolution dove faremo la presentazione ufficiale di “Troi” e dove saremo accompagnati dal team teatrale “Farine Fossili”, che con i loro attori faranno in modo di rappresentare le canzoni dal punto di vista visivo. Saremo presenti poi il 5 Agosto al Padova metal fest, e abbiamo in valutazione qualche altra data ancora da confermare.
Nella vostra setlist live che pezzi eseguite da "Troi"?
Il giorno della presentazione li eseguiremo tutti , giustamente. Poi dipenderà dalle occasioni e dal tempo che avremo a disposizione per suonare di volta in volta. Ma credo che i pezzi fissi saranno “Ancient Wings” , “Col di Lana, Mount of Blood”, “The voice of the Holy River”, “The Dead of Stone” … gli altri li decideremo e li faremo girare in base all’esigenza.
Credo che la produzione del disco (che ho apprezzato molto) rivesta un ruolo determinante per il risultato finale, chi l’ha curata? Come si è svolto questo processo?
È stato un processo un po’ tortuoso, ma che alla fine ha dato un ottimo risultato! Le registrazioni le abbiamo affidate al nostro amico Fabio Perucchini e ai suoi “The Crowns studio” di Voltago Agordino, paese immerso nel magico scenario delle Dolomiti Bellunesi… è per questo che “Troi” suona così montano ehehhe, e anche perché Fabio ha fatto un ottimo lavoro!! Il mixaggio e mastering invece li abbiamo dati in mano a Larsen Premoli e i suoi “Rec Lab studio” di Milano. E’ stato un po’ strano per noi lavorare così, a distanza, per mixaggio e mastering, un po’ difficile, ma Larsen ha saputo capire le nostre esigenze e le ha impresse sulla produzione di “Troi”!!
Facendovi ancora i complimenti, vi lascio libro sfogo per salutare e per aggiornarci su quello che bolle in pentola per i Delirium X Tremens.
Grazie per i complimenti, davvero graditi, e grazie ancora per lo spazio che ci avete concesso! Non appena avremo qualche conferma in più per le prossime date, non tarderemo ad avvisare tutti! Nel frattempo penseremo a qualcosa di nuovo, ma ancora non diciamo niente. E ricordatevi che non c’è un alito di vento che non abbia qualcosa da raccontare, basta saper ascoltare!!!
////Fourarms