Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Mars Era
In quanto partner dello Sbamfest, di cui abbiamo già intervistato gli organizzatori, andiamo a dare spazio alle band che ne calcheranno il palco! Parola ai Mars Era!
Benvenuti sulle pagine di Italia di Metallo! Vi chiederei innanzitutto di spendere qualcheparola per rompere il ghiaccio e introdurre la band ai nostri lettori.
Ciao ragazzi, è un piacere essere qui con voi in questa intervista, noi siamo i Mars Era, Dave, Mitch, Tom e Leo, quattro ragazzi che avendo perso la strada di casa a furia digirovagare nell'universo hanno scelto di atterrare a Firenze insieme per far quello che hanno sempre voluto fare nella vita: un gran bel casino con un po' di sano rock n' roll. Apparte gli scherzi, l'astronave per ora l'abbiamo nascosta, e non vi sveleremo dove diavolo l'abbiamo parcheggiata. Anche perchè...il plutonio che saggiamente stiamo raccattando per ripartire è meta ambita di alcuni “terroristi libici”(cit.) quindi meglio prendere le giuste precauzioni..
Partecipare a un festival significa suonare anche davanti a un pubblico “nuovo”, che può talora rivelarsi indifferente (se non addirittura chiuso) nei confronti delle band che non conosce. A vostro avviso è responsabilità dei musicisti saper dar vita ad uno show in grado di coinvolgere tutti, oppure si tratta di un problema di mentalità difficile da superare?
E' assolutamente compito dei musicisti permettere al pubblico di immedesimarsi nella loro musica, di vivere e toccare, anche per un solo istante, le stesse vibrazioni che hanno portato a comporre i brani.
Siamo dell'idea che tutti possono essere coinvolti quando c'è vera passione, senza differenza di genere e gusti. Anche chi proviene da ascolti differenti può comprendere le emozioni che un musicista sul palco vuole trasmettere.
Solo però, se quest'ultimo fa tutto ciò con il cuore, altrimenti è come suonare uno spartito col metronomo: piatto e senza dinamiche.
Quali sono gli ingredienti necessari per creare una band che sappia ritagliarsi il proprio spazio nella scena? Avete qualche consiglio da dare a chi, magari ancora giovanissimo, sta per la prima volta pensando di metter su un gruppo e provare a farsi conoscere?
Insistere, insistere e crederci sempre. Mai arrendersi, anche se ci si ritrova ad un concerto con quattro persone.
Se fai una cosa in cui credi fermamente, allora...hai la strada spianata.
Due anni fa un noto chitarrista blues della scena italiana (A.Viterbini) ci disse: “la qualità andrà sempre avanti”. Ci crediamo fortemente. Chi ambisce a diventare una meteora si brucia presto nell'atmosfera al rientro, chi invece vuole brillare come una stella deve racimolare molto gas (musica) per bruciare luminosamente.
Adesso una domanda davvero scomoda: da quando ho iniziato la mia avventura come recensore, circa dieci anni fa, ma ancor prima come semplice ascoltatore e fan, ho notato un progressivo “appiattimento verso l’alto” del panorama musicale. Con questo voglio dire che la qualità media si è indiscutibilmente alzata ma d’altro canto molti dischi tendono a suonare simili tra loro e senza veramente nulla di nuovo da dire. C’è ancora spazio per la novità nel metal e in tutti i generi che gli ruotano attorno, o dobbiamo rassegnarci a considerare le nuove produzioni come pane per nostalgici, per quanto di qualità?
Più che “appiattimento verso l'alto” forse vorresti dire che con l'avvento della tecnologia odierna è più facile registrare (con meno budget a disposizione) un disco che suoni “bene”. E' così quindi che sono emersi migliaia di gruppi bravi, composti da ottimi musicisti, ma che non riescono ad esprimere quel “quid” in più che vale la pena del riascolto, che cattura l'ascoltatore e che lo fa innamorare.
Ora c'è più scelta, e quindi tutti hanno la possibilità di esprimere la loro musica ed il loro talento.
La guerra stà tutto nell'originalità.
Vi rispondiamo con un' altra domanda: quale sarà ora la musica che verrà ricordata?
Se doveste in due righe convincere un nostro lettore ad assistere a un vostro show o a comprare un vostro disco, cosa gli direste?
I nostri show sono una narrazione, un evolversi musicale di storie raccontate che hanno un inizio ed una fine. Se amate il cinema, avete fantasia e vi và di seguirci, sarà meglio di un film di Christopher Nolan.
Lasciamo da parte la dimensione live e concentriamoci sulla produzione discografica: avete qualcosa in cantiere per il prossimo futuro?
Siamo in fase di pre-produzione del nostro prossimo album che, se Marte ce lo concede, dovrebbe essere pronto per inizio 2019!
Sarà anche questo un concept basato su di un sogno, in cui il protagonista avrà la possibilità di rivivere le sue vite precedenti e trarre indicazioni per il futuro.
Per concludere, vi lascio la possibilità di congedarvi dai nostri lettori come meglio preferite: se volete aggiungere qualcosa, questo è il momento di farlo! Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per il futuro!
Vi aspettiamo allo SbamFest per due giorni di buona musica, continuate a seguirci sui canali social!
I Mars Era vi salutano e ci tengono a sottolineare che: “chi non scapoccia , gode solo a metà!”
Intervista a cura di Francesco Salvatori