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Decline The Fall
In quanto partner dello Sbamfest, di cui abbiamo già intervistato gli organizzatori, andiamo a dare spazio alle band che ne calcheranno il palco! Oggi facciamo un'eccezione alla nostra politica Italy only e parliamo con i maltesi Decline The Fall.
Benvenuti sulle pagine di Italia di Metallo! Vi chiederei innanzitutto di spendere qualche parola per rompere il ghiaccio e introdurre la band ai nostri lettori.
I Decline The Fall nascono a Malta intorno al 2014 per volonta’ del cantante John Gatt ed erano fin da subito propensi a un metalcore melodico con voce pulita. Il gruppo e’ composto da 4 musicisti maltesi e da me, unico italiano del gruppo e originario proprio di Torino! Il nome Decline The Fall lo si può interpretare come un invito a rifiutare il fallimento (” Declina La Caduta”, appunto), rialzarsi e continuare a combattere per raggiungere i propri obbiettivi e la propria felicità.
Partecipare a un festival significa suonare anche davanti a un pubblico “nuovo”, che può talora rivelarsi indifferente (se non addirittura chiuso) nei confronti delle band che non conosce. A vostro avviso è responsabilità dei musicisti saper dar vita ad uno show in grado di coinvolgere tutti, oppure si tratta di un problema di mentalità difficile da superare?
Sicuramente è responsabilità dei musicisti saper regalare uno spettacolo degno di nota per il pubblico, saperlo attirare e coinvolgere! E’ vero, tante volte ci si puo’ trovare d’innanzi a un pubblico chiuso, con una mentalità un po’ troppo “d’elite” e poco propenso ad aprirsi verso le novità, ma se sul palco ci si diverte e si e’ in grado di far divertire l’ascoltatore con uno spettacolo energico, coordinato, ben studiato e magari anche con un bell’impatto visivo tutte le barriere s’infrangeranno e anche un pubblico piu’ difficile potrebbe sentirsi coinvolto e interessato verso il tuo lavoro e la tua musica.
Voi avete partecipato anche alla scorsa edizione dello Sbamfest. Potete raccontarci la vostra esperienza?
Sinceramente è stata un’immensa sorpresa: dovevamo esibirci come terzo gruppo durante il primo giorno del festival ed eravamo un po' ansiosi siccome era la nostra prima data in Italia e non ci conosceva praticamente nessuno. Invece, non appena abbiamo iniziato la nostra esibizione, il pubblico si è dimostrato molto interessato verso di noi e i nostri brani e abbiamo avuto una risposta decisamente positiva! Pertanto possiamo dire che si è trattata di un’ottima esperienza per tutti noi:)
Ma ovviamente non possiamo non ringraziare anche l’ottima organizzazione da parte di LM Productions, dei Proliferhate e di tutti i tecnici e DJ che hanno lavorato al Padiglione 14 quella sera, i quali avevano reso la serata perfettamente ben riuscita.
Quali sono gli ingredienti necessari per creare una band che sappia ritagliarsi il proprio spazio nella scena? Avete qualche consiglio da dare a chi, magari ancora giovanissimo, sta per la prima volta pensando di metter su un gruppo e provare a farsi conoscere?
Innanzi tutto studiare molto, prendere la musica molto seriamente e impararla bene e a fondo. Dedicare molte ore di esercizio al giorno e alla settimana e soprattutto imparare ad ascoltare e apprezzare ogni singolo genere e sottogenere di musica. Non accontentatevi di saper fare bene qualche riff o qualche tempo di batteria. Lo stesso impegno dedicatelo anche all’ascolto della musica: non fermatevi solo a quello che vi piace o che gia’ conoscete, siate sempre entusiasti di ascoltare cose nuove, gruppi nuovi, stili nuovi!
E oltre alla musica in sé, interessatevi anche al lato tecnico, al marketing, ai metodi di promozione, a come si registra professionalmente un disco in studio... fate ricerche continue, interessatevi a tutto, non accontentavi di quello che pensate di sapere già ma anzi mettete sempre in conto che ci sarà sempre molto di più da conoscere e capire.
E ancora, cercate e ricercate come poter attirare l’attenzione del pubblico, delle etichette, dei produttori, delle radio... non limitatevi a suonare o fare concerti solo per voi e per la vostra soddisfazione personale, cercate sempre di mirare all’interesse del pubblico, di chi deve restare colpito dalla vostra musica. C’è davvero tanto da sapere!
Adesso una domanda davvero scomoda: da quando ho iniziato la mia avventura come recensore, circa dieci anni fa, ma ancor prima come semplice ascoltatore e fan, ho notato un progressivo “appiattimento verso l’alto” del panorama musicale. Con questo voglio dire che la qualità media si è indiscutibilmente alzata ma d’altro canto molti dischi tendono a suonare simili tra loro e senza veramente nulla di nuovo da dire. C’è ancora spazio per la novità nel metal e in tutti i generi che gli ruotano attorno, o dobbiamo rassegnarci a considerare le nuove produzioni come pane per nostalgici, per quanto di qualità?
Penso che ci sia ancora molto spazio per le novità nel metal e di fatto si possono trovare tantissimi gruppi e dischi da tutto il mondo che già offrono nuovi generi, nuovi stili musicali mai esplorati prima. Ma trovo anche vero che diversi musicisti underground non si dimostrano interessati ad aprirsi a nuovi orizzonti. Io credo invece che oggi giorno si debba sempre andare avanti, ricercare cose nuove, influenze nuove, offrire spunti nuovi all’ascoltatore ma anche e soprattutto a se stessi. In pratica sto parlando di una vera e propria “crescita”, non soltanto come musicisti, ma anche come persone vere e proprie. Se si mira a fare qualcosa di grande nella musica, allora bisogna cominciare proprio da qui, dalla crescita continua. Vorremmo tutti diventare musicisti noti e professionisti, ma si dovrebbe prima mirare a migliorare se stessi, andare oltre le proprie convinzioni, i propri gusti personali, il proprio modo di vedere le cose attorno a se. Non dico sia facile ovviamente, ci potrebbe volere molto tempo, ma se si ha un pò di pazienza ci si arriva. E non dico nemmeno che ogni singolo tipo di musica possa o debba piacere, semplicemente bisognerebbe almeno cercare di apprezzare più o meno tutto. In parole povere, penso che un musicista serio e professionale debba essere sempre aperto verso tutto, in particolar modo verso ciò che non conosce o pensa di non poter apprezzare.
Se doveste in due righe convincere un nostro lettore ad assistere a un vostro show o a comprare un vostro disco, cosa gli direste?
Se amate l’aggressività e la melodia, il sound moderno, una voce melodica fantastica, chitarre e batteria potenti e “in your face”, look accattivante e uno show sul palco energico, allora i Decline The Fall sono qui per voi!
Lasciamo da parte la dimensione live e concentriamoci sulla produzione discografica: avete qualcosa in cantiere per il prossimo futuro?
Stiamo attualmente lavorando al nostro primo album e abbiamo già circa 8 – 9 brani pronti, più altri in fase di lavorazione. Attenderemo di avere almeno 10 brani completi prima di entrare in studio, anche se probabilmente ne inseriremo di più nel nostro disco. Nel frattempo potete avere un’idea del nostro sound e di come suonerà il disco ascoltando il nostro nuovo singolo “Composing Madness”, di cui potete trovare il videoclip ufficiale su Youtube. Il brano è disponibile anche su Spotify, iTunes e molte altre piattaforme.
Per concludere, vi lascio la possibilità di congedarvi dai nostri lettori come meglio preferite: se volete aggiungere qualcosa, questo è il momento di farlo! Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per il futuro!
Grazie mille per l’intervista concessaci! Speriamo di vedervi tutti presenti al Mothership il 9 Giugno a Torino! Rock on!! \m/
Intervista a cura di Francesco Salvatori