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ATHLANTIS (Steve Vawamas)
Buongiorno Steve, qui Marcello, per Italia Di Metallo. Ho avuto occasione di ascoltare e recensire il nuovo “The Way To Rock And Roll” e avremmo piacere di approfondire la questione con qualche domanda.
1) Innanzitutto congratulazioni per aver portato alla luce un nuovo disco. Da quanto ho potuto vedere sei impegnato in molti progetti musicali, tutti attivi e impegnativi: ci potresti illustrare la situazione attuale di ciascuno e, in particolare, lo status gerarchico di Athlantis rispetto agli altri?
Ciao Marcello, diciamo che non sono uno che sta fermo… Anzi sono sommerso di progetti… Il primo in assoluto sono i Mastercastle, progetto con Pier Gonella e Giorgia Gueglio, poi ho i Ruxt progetto di Stefano Galleano, Bellathrix progetto di Stefania Prian e Lalli Cretella e ultimo ma non ultimo gli Athlantis: quest’ultimo è un mio side project, cioè nasce dalla voglia di non dipendere da nessuno, un progetto personale dove io scrivo la musica, io scrivo le parole, io curo la grafica… Cioè in indipendenza totale per valorizzare le mie idee!
2) Un dato evidente anche dalla più distratta lettura della biografia degli Athlantis è il costante ricambio dei musicisti (di eccellente livello, tra l’altro…) impiegati nella registrazione degli album. È il tipo di musica che componi di volta in volta che ti porta a scegliere talenti diversi o a seconda dei musicisti “a disposizione” scrivi le canzoni che meglio possono essere valorizzate dalla formazione in carica? Ovvero: dato che mi sembra di capire che Athlantis sia un progetto di studio e non una band vera e propria, nascono prima le canzoni o il gruppo che le registrerà?
Io sono continuamente nel mio studio (STEVE VAWAMAS STUDIO) a tirare giù idee e pezzi. Creo, compongo, faccio tutto quello che mi pare e piace… Poi quando la stesura dei pezzi mi convince allora mi metto lì, inizio a reclutare musicisti validi e si iniziano ad arrangiare i pezzi. La scelta dei musicisti è sempre casuale. Dave per esempio l’ho sentito ad un concerto Mastercastle che suonava di supporto con i Verde Lauro… Mi è piaciuta la sua voce e la sua grinta al punto di chiedergli se volesse cantare su un mio disco... Magari domani vado a sentire una band e ascolto un musicista/cantante che mi piace e lo recluto!!!
3) Ancor più rispetto ai dischi passati, ho apprezzato in “The Way To Rock And Roll” la scelta di dare forma a canzoni dalla personalità decisa e riconoscibile, con forti e varie caratterizzazioni ritmiche e melodiche. Secondo te cosa non deve mancare in una canzone affinché sia vincente? Cosa ti fa dire, compositivamente parlando, “Ok, ci siamo: questa va sul disco!” oppure “Uhm, magari ci lavoriamo su ancora un po’…”?
Sono convinto che la voce e le melodie siano i fattori principali per un bel pezzo... Poi in secondo piano viene il groove, il tiro, la grinta!!! Sommando queste due cose penso che siamo già ad un buon livello... Poi sai, se una cosa mi piace non vuol dire che possa piacere a tutti o viceversa... I miei pezzi sono emozioni in musica… Ogni pezzo ha il suo stato d’animo, il suo motivo per esistere.
4) Se ti venisse chiesto in “un’offerta che non puoi rifiutare” di comporre un singolo radiofonico per il progetto Athlantis, quali elementi del vostro sound saresti disposto ad arginare e a che cosa invece non rinunceresti mai?
Sono un filo hard rock dipendente… Quindi farei un bel pezzo di quelli che ti fa muovere il culo dalla sedia, muovere la testa, alzare le corna al cielo...
5) Nella tua lunga carriera hai avuto modo di suonare insieme a tantissimi ottimi colleghi: c’è qualche musicista che ancora non hai coinvolto e col quale ti piacerebbe collaborare?
Sai secondo me quando fai questo tipo di lavoro devi per forza avere a che fare con gente che ti fa lavorare serenamente senza tanti intoppi... Già quello è un buon traguardo per una buona riuscita del lavoro!!! Potrei suonare con il più grande ma avere problemi a 100 e suonare con il meno importante e avere 0 problemi... Quindi preferisco lavorare con chi mi capisce prima di tutto e poi che non mi dia più problemi di quanti ne ho già nel fare un lavoro!!!
6) Vorrei approfittare della tua esperienza di musicista veterano che allo stesso tempo però, grazie all’attività di insegnante, ha il polso della situazione riguardo alle giovani leve: ovvietà a parte e ammesso che si possa generalizzare, secondo te cosa è cambiato nell’approccio, nelle aspettative e nelle prospettive di “un giovane che inizia a suonare la chitarra” rispetto a quando lo hai fatto tu? Col senno di poi, se tu avessi sedici anni adesso come ti muoveresti, musicalmente parlando?
Guarda, io nei confronti della musica sono un curioso... Mi piacciono tutti i generi! Con le possibilità che si hanno oggi grazie ad internet, se avessi 16 anni sarei sempre lì a spulciare tutti i tutorial che ci offre la rete... Quando ho iniziato io a suonare, i pezzi ce li tiravamo giù ad orecchio senza sapere se fosse giusto o sbagliato… Non c’erano tutti questi insegnanti in rete che ti davano le dritte su come fare... Ripeto, spremerei fino all’ultima goccia la rete. Sai, forse quello che studio adesso lo saprei già fare da molto tempo!!! Se pensi che sono 35 anni che suono!!! E comunque c’è sempre qualcosa da imparare!!!
7) A mio avviso l’Heavy Metal è stato scavalcato da altri generi (quali l’hip hop o l’indie, per dare definizioni vaghe) nella capacità di esprimere e comunicare, soprattutto tra i giovani, il vissuto, il disagio, il contingente, la quotidianità dei sentimenti e delle aspettative, rivolgendo spesso le proprie tematiche all’assoluto, al mito, all’estremo, alla fiction. Hai la stessa impressione? Come si pongono i testi degli Athlantis rispetto a questa (magari solo apparente) dualità? Quale tipo di messaggi e di sensazioni credi che possano essere convogliati al meglio dal Metal oggi?
I miei testi sono spaccato di vita quotidiana… Sono sensazioni, sono emozioni... Lettera ad un figlio, la droga, il bene e il male (tema principale nei miei testi)… Sinceramente non ho mai dato importanza a quello che scrivono gli altri... Soprattutto chi fa politica o chi parla di disagio... Io tiro giù testi nei quali ognuno si può rispecchiare...
8) In sede di recensione ho criticato alcune lacune in merito a questioni non strettamente musicali, in particolare riguardo alla comunicazione con l’esterno (artwork e presentazione). Dando per consolidato che la musica viene prima di tutto e che su quel versante ve la cavate egregiamente, ma considerando che pubblicare un disco è pur sempre anche una questione di mercato, di comunicazione, di spettacolo e intrattenimento, ti senti penalizzato rispetto a gruppi che specularmente a voi investono la maggior parte di energie e risorse in immagine, pubblicità e relazioni, anche a scapito della musica stessa?
Come detto prima, per essere indipendente da tutto e da tutti la grafica me la sono curata io personalmente... Diciamo che ho imparato a fare delle cose anche da grafico... Sapevo già che come grafica non è una delle migliori, ma ti garantisco che per quel che so fare io e già un ottimo risultato... E ne sono felice! Diciamo che nel prossimo disco spenderò più energie per far sì che la grafica non ti faccia dire le stesse parole...
9) Ti occupi di tutte le fasi della produzione, dalla scrittura alla registrazione, al mixaggio e al mastering finale… Quale di queste fasi è la più divertente, quale la più noiosa, quale la più importante, quale quella che ti porta via più tempo? Premesso che apprezzo tantissimo il fatto che ti occupi del tuo progetto a 360°, c’è qualcosa che a volta vorresti delegare ad altri?
Parto dalla fine della domanda… Delegare qualcosa a qualcuno ho capito che reca solo disturbo e niente altro… E forse poi le cose non vengono come vorresti!!! Se faccio male colpa mia, se faccio bene merito mio… Dopo tanti anni di studi, musica, grafiche, diciamo che sto cercando di essere più indipendente possibile... In questo lavoro non è del tutto farina del mio sacco: ho avuto il privilegio di avere una mano da mr Pier Gonnella presso i Music Art Studio di Rapallo... Senza di lui sarei perso... Un ottimo musicista e anche un ottimo fonico, infatti abbiamo masterizzato il tutto a 4 mani... La parte più divertente ed impegnativa è il mixing e poi il mastering... Magari la parte più noiosa è aspettare che esca l’album... Il risultato di tutte le fatiche, cioè quel momento in cui consegni il master e la grafica alla stamperia, fino a che arriva il pacco con i cd!!!
10) Ti sei definito musicalmente “un curioso”: c’è qualcuna delle tue esplorazioni che vorresti condividere con noi? Anche musica lontana dal panorama rock e Metal…
Proprio oggi vengo da una sala prove con dei musicisti coi quali suono della “fusion”... Esperimenti!!! Suono del soul con i Zena Soul Syndicate e riproponiamo la colonna sonora del film The Commitments… Suono nel musical Rocky Horror Picture Show... Dedico i miei studi a capire come si suona il jazz... Mi piace suonare qualsiasi genere... Poi ogni tanto esce la mia vena metal e allora lavoro sui miei pezzi... Non è detto che un giorno non uscirà un disco metal con incastrate tutte queste influenze... Ci dovrei ragionare!!!
11) Per presentare le tue canzoni agli altri musicisti che dovranno suonarle, immagino tu prepari delle registrazioni di prova: registri tutto tu, voce inclusa? Hai mai pensato di cantare tu stesso su disco? Programmi una batteria midi? Quanto è già definito un brano dal punto di vista degli arrangiamenti e quanto margine lasci al musicista ospite?
Allora, in pre produzione mi suono tutto io chitarre e basso, ovviamente batterie midi e linee vocali con la chitarra... Cantare io, e come? Mettete in rete i miei provini, così vengo sputtanato per sempre!!!Cerco di arrangiare al massimo i miei pezzi così che i musicisti chiamati in causa non debbano sbattersi più di tanto, ma suonare in bella copia quel che mando loro… Non essendo un batterista né un chitarrista, certe cose penose che mando hanno sempre un po’ bisogno della personalità del musicista in questione… Ecco che allora arriva la ciliegina sulla torta, quella cosa che da una marcia in più al mio operato!!!
12) La tua canzone preferita del disco? E, più difficile, quella che credi possa avere più difficoltà ad essere apprezzata dal pubblico, nonostante tu la ritenga più che valida?
La mia canzone preferita è “If I” ... Questa quando la ascolto mi da grandi emozioni musicalmente... inizia con questo organo cupo, ma si apre in un ponte che mi fa andare in altri posti… Per poi sfociare in un ritornello solare... Questa è la mia sensazione... E sempre questa canzone penso che non sia apprezzata dal pubblico, ma ci sta… Non tutti proviamo le stesse emozioni!!! Ma se ti soffermi ad ascoltare attentamente ora che ti ho spiegato il mio punto di vista potresti rivalutarla!!!
Grazie ancora per la disponibilità, a te la chiusura!
Per finire vorrei ringraziare te per le domande che mi hai fatto, ringraziare Italia di Metallo per la possibilità che dà a noi del settore ma sempre di nicchia e quindi grazie per l’importanza che date a musicisti come me... vorrei ringraziare la Diamonds Prod che continua a credere nel mio progetto Athlantis e ringraziare i musicisti che mi hanno accompagnato in questo viaggio!! Ma soprattutto voglio ringraziare te che ti sei letto tutta questa intervista e hai avuto la pazienza di arrivare sino a ‘sto punto!!! Stay Metal!!!
Intervista a cura di Marcello M




