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HELIKON
Sono con noi i thrashers bresciani Helikon, il cui album d'esordio è stato recensito con giudizi più che lusinghieri su Italia di Metallo
https://www.italiadimetallo.it/recensioni/30012/helikon/myrh-legend)
Il sound della band si rifà ai grandi del genere, in modo particolare ai Megadeth, anche se nei loro brani sono presenti echi di altri esponenti d'oltreoceano (Metallica e Testament) e della scuola teutonica (Kreator)
Iniziamo a conoscerli con qualche domanda sulla loro storia:
● Vi siete formati nel 2016, ci raccontate qualcosa sulla nascita della band e sulle precedenti esperienze?
Il progetto nasce dalle ceneri di quello fu un tentativo di tribute band ai Megadeth. Eravamo ancora parecchio acerbi ma decidemmo assieme di metterci in gioco e di realizzare degli inediti. Da li è partito tutto: strada percorrendo abbiamo incrociato Jack (Lead Voice), e abbiamo incominciato a lavorare seriamente.
● Cosa potete dirci in merito alla scelta del nome?
Quando dovemmo decidere quale nome dare al progetto, eravamo orientati sul tematiche fantascientifiche e futuristiche. Abbiamo deciso di adottare il nome Helikon, traendo ispirazione dalla letteratura di Asimov. Helikon, infatti, è il pianeta natio di un noto personaggio del ciclo della Fondazione.
Passando alla musica ci piacerebbe sapere qualcosa in più sul processo compositivo.
● Avete una modalità tipica, componete in studio oppure ognuno porta le proprie idee?
Il lavoro avviene per lo più a casa; una volta definita l'idea di un pezzo lo strutturiamo e scriviamo tutta la parte di accompagnamento della sezione ritmica. Infine chiudiamo il brano con i soli e i piccoli, ma non meno importanti, dettagli che cerchiamo di curare per caratterizzare il brano. Beh, inutile dire che la sala prove è di fondamentale importanza.
● Quali sono le vostre fonti di ispirazione principale? Ci abbiamo azzeccato in fase di recensione?
Beh si ci avete preso; la scena Thrash americana è sicuramente il fondamento di tutto. Però cerchiamo di non rifarci soltanto a quel tipo di sound, cerchiamo di amalgamare il primissimo Thrash della Bay Area con sonorità più di casa nostra, come per esempio i grandi della New Wave of British Heavy Metal, o progetti Thrash europei. Infine non tralasciamo quelli che sono gli ascolti più particolari, dai quale si può solo imparare. Mi riferisco ad esempio alla scena Prog italiana degli anni '70 o, perché no, alla musica classica.
● Alternate brani più diretti ad altri più articolati e complessi, pensate che sia questo il marchio di fabbrica del sound degli Helikon?
Beh, parlare di marchio di fabbrica forse è ancora un po' prematuro, ma vero è che ci capita di alternare brani diretti e aggressivi, con brani più strutturati e teatrali. Possiamo affermare che ci teniamo molto a valorizzare quello che dev'essere il legame tra il testo e la musica, e viceversa. Il tutto comporta una ricerca musicale che cerchi di ricreare il contesto e la tematica di cui trattiamo, con risultati quali Fateful Fate Of Hector o The Ballad Of Mephisto.
● Accettate l’etichetta di band thrash oppure giudicate quel tipo di sonorità come superata e siete alla ricerca di qualcosa di nuovo?
Beh non ci dispiace essere etichettati Thrash, come avete accennato voi e non. Sui nostri primi lavori si percepisce quel tipo di matrice e di sound. Però apprezziamo molto che stia emergendo da più fronti che non ci limitiamo a replicare il tipico Thrash Metal, ma ci viene attribuita una ricerca e un amalgamarsi di più suoni e generi. Stiamo facendo un percorso e sicuramente stiamo cercando qualcosa di nuovo, di nostro. Ci piace pensare che, forse, in confronto a tanti nostri coetanei e altre band emergenti, abbiamo fatto un passo indietro, ispirandoci ai grandi degli anni ottanta, e stiamo cercando di creare un nostro sound partendo proprio da loro.
Da ultimo vorrei chiedervi qualche opinione sulla scena metal in Italia:
● Avendo avuto la possibilità di dividere il palco con band importanti anche a livello internazionale, come giudicate il momento che la musica vive nel nostro paese (tenendo ovviamente conto della situazione contingente causata dal Covid)?
Quest'anno è davvero drammatico e frustrante. A causa della pandemia non abbiamo avuto la possibilità di organizzare o partecipare ad eventi. Speriamo passi presto, ma soprattutto speriamo che questo digiuno forzato possa fare solo del bene al momento della ripartenza!
Eventi e Festival non mancano e anzi danno spazio e visibilità a chi merita. Purtroppo nella nostra esperienza si percepisce che la gente è sempre meno partecipe e attiva a questo tipo di eventi.
Oggi essere emergenti ed avere voglia di crescere non è troppo scontato, c'è poca gente che si sofferma sulla scena, alla ricerca di gruppi che possano dare nuovi stimoli.
● Il lavoro delle case discografiche per promuovere le band emergenti vi sembra sufficiente oppure si potrebbe fare di meglio?
Beh che dire, noi di Ad Noctem e del buon Muriel non abbiamo nulla da ridire, anzi. Certamente il mondo della musica è cambiato ed è fondamentale capire che le Label sono tante e con risorse e forze ridotte. La cosenguenza è che la responsabilità della promozione sta anche alla band stessa e al suo approccio al mondo della musica, almeno nel metal. Sono finiti i tempi delle Major, con le quali dovevi pensare solo a sfornare musica. Sicuramente si può e si deve fare sempre meglio, ma questo vale tanto per le case discografiche quanto per gli artisti.
E per concludere vi chiedo una carrellata dei vostri progetti futuri: al netto della auspicata ripresa dell’attività live, avete già qualcosa che bolle in pentola a livello di nuovo materiale, malgrado la recente pubblicazione di Myth & Legend ?
Si, abbiamo parecchie idee che bollono in pentola e il materiale possiamo dire tranquillamente che non ci manca, anzi! Stiamo preparando già il cantiere per quello che sarà il nostro secondo disco ma, visti i tempi e l'approccio della gente alla nuova musica, stiamo lavorando anche a diversi singoli da pubblicare periodicamente. Di certo con i prossimi lavori valorizzeremo di più il nome Helikon e il voler essere un omaggio ad Asimov come tematiche e ambientazioni, sposteremo lo sguardo da un lontano passato, per rivolgerlo in futuro.
Ringraziamo la disponibilità e la grande sincerità degli Helikon, certi che sentiremo ancora molto parlare (E BENE) dei thrashers bresciani!
Intervista a cura di Alberto Trump