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EVEN FLOW
Ciao a tutti,
oggi è con noi Pietro Paolo Lunesu, storico collaboratore di Italia di Metallo nella sua veste di chitarrista, mastermind e fondatore di alcuni progetti tra i più acclamati degli ultimi anni, su tutti gli Even Flow, band che condivide assieme al fratello Giorgio, vero e proprio prodigio dietro le pelli.
Trascorsi ormai più di dieci anni dalla pubblicazione del loro primo lavoro 'Dream Weaver', gli Even Flow tornano con un nuovo singolo intitolato 'Ray of Ligh't in cui danno vita ad un connubio di melodia e potenza in salsa progressive.
E’ da qui che vorrei partire per conoscere meglio i piani di Pierpaolo e della band…
D: Ciao Pierpaolo, puoi raccontarci qualcosa in merito all’evoluzione degli Even Flow? Tornate con un singolo che porterà ad un album di prossima pubblicazione?
P: Negli ultimi anni gli Even Flow si sono evoluti moltissimo a livello musicale, una prerogativa della band sin dagli albori. Con il nostro nuovo singolo ‘’Ray Of Light’’ abbiamo riportato in auge il sound che ci caratterizza fatto di melodia, interludi progressive e aggressività. ‘’Ray Of Light’’ porterà a un prossimo Ep e ad un Album che speriamo di poter pubblicare il prima possibile!
D: La band ruota da sempre attorno a te e tuo fratello; oggi vi affiancano Marco Pastorino alla voce e Luca Negro al basso. Vuoi parlarci della vostra attuale formazione?
P: Assieme a mio fratello Giorgio pensiamo che sia la miglior formazione di sempre! Con Marco e Luca ci conosciamo da lungo tempo. Con loro ci troviamo benissimo professionalmente ma anche nella vita quotidiana perché siamo molto amici. La comunicazione è ottima per quanto concerne la gestione del futuro della band. Come puoi immaginare siamo tutti sempre estremamente impegnati; questo periodo di pandemia ci ha costretto a rivedere i nostri piani ma posso assicurarti che abbiamo pianificato tutti i prossimi passi =)
D: Oltre ai membri effettivi, con voi hanno collaborato tantissimi nomi di spicco. Quali sono quelli che ti hanno maggiormente impressionato sul piano musicale e professionale?
P: Il primo che mi viene in mente è Tommy Hansen che ha mixato il nostro secondo album ‘’Life Has Just Begun’’. Lui è devastante come professionista, una vera macchina da guerra. Ha dato ottimi consigli all’epoca e tutt’ora, quando ci sentiamo, cerca sempre di darci nuove idee.
I secondi sono due fratelli franco/svizzeri Brian e Yan Maillard, rispettivamente chitarrista e batterista dei Dominici (primo cantante dei Dream Theater) con cui collaboriamo da qualche anno; hanno una professionalità e pignoleria disarmante. Da loro c’è sempre da imparare qualcosa. Pur essendo più vecchi di noi di circa dieci anni, il dialogo è sempre aperto, così come lo scambio di idee musicali e sistemi di logistica da palco. Ci lasciano sempre stupefatti: l’ultima volta che siamo andati a trovarli abbiamo parlato del sistema organizzativo e logistico da palco dei Dream Theater e, da come ragionano, posso dirti che abbiamo imparato tantissimo!
D: La produzione di Ray of Light può definirsi internazionale, con forti radici in Italia ed in particolare nella vostra Sardegna. Come giudichi la scena metal e progressive in particolare nel nostro paese?
P: La scena metal e progressive in Italia è validissima: ci sono tantissime band che suonano alla grande. Negli ultimi anni ho avuto modo di scoprire e apprezzare tanti lavori musicali prodotti nel nostro bel Paese. Credo che non abbiamo niente da invidiare agli altri sul piano tecnico e compositivo. Purtroppo mancano gli spazi per poter far apprezzare le band. Con così poche occasioni di suonare non è certo facile emergere.
D: Siamo reduci da due anni in cui la musica dal vivo è stata a dir poco demonizzata come molti altri eventi a causa delle misure (inevitabili) per contenere il Covid. E’ giunto il momento per tornare a calcare i palchi per te e gli Even Flow?
P: Penso proprio di Si! Mi auguro che nel 2022 si possa suonare e tornare alla normalità. Indubbiamente la pandemia ha procrastinato le nostre uscite discografiche e i nostri concerti ma mi auguro di riprendere presto a suonare alla grandissima in tutta Europa e nel Mondo ;)
D: Due curiosità… la prima riguarda la scelta del vostro nome. Non pensate possa portare a confondervi con una cover band dei Pearl Jam o comunque a portare fuori strada i potenziali ascoltatori che non vi conoscono?
P:Il nome è stato scelto perché la nostra musica è un flusso continuo di idee in movimento. Ogni album vuole essere un’evoluzione rispetto al precedente, dunque ‘’Even Flow’’ ci è sembrato un nome appropriato. Sicuramente può portare l’ascoltatore a pensare a una cover band dei Pearl Jam ma non è l’unico caso di apparente “confusione” (voluta): se pensiamo ai Godsmack, che sono famosissimi in America e che hanno preso il nome dalla canzone ‘’God Smack’’degli Alice In Chains dovremmo porci la srtessa domanda.
D: la seconda riguarda la capacità di coniugare vita lavorativa e musica. Come riesci a gestire questi due aspetti della tua vita? Fare il musicista a tempo pieno resta un sogno nel cassetto o ci stai provando?
P:Bella domanda... in questi anni mi sono organizzato in maniera magistrale per poter fare tutto senza togliere tempo alla mia professione quotidiana e alla musica. Posso dirti che fare il musicista a tempo pieno non è tra i miei obiettivi perché questa scelta l’ho fatta ventidue anni fa quando avevo la possibilità di frequentare il Guitar InstituteTechnology di Los Angeles e diventare un musicista a tutti gli effetti. All’epoca la mia decisione ricadde sulla voglia di laurearmi e penso che, a distanza di anni, non avrei potuto fare una scelta migliore. Per questo motivo credo che gli ‘’Even Flow’’, considerando da dove e come sono partiti, abbiano fatto un percorso meraviglioso: già è difficile poter un ‘’po’ emergere con la musica’’ figurati partire dalla Sardegna... E’ come scalare l’Everest vestito con una t-shirt e un jeans!
Un sogno nel cassetto però c’è: continuare a suonare nei prossimi anni, producendo album sempre musicalmente completi e conoscere tantissimi musicisti e band. Naturalmente vogliamo portare la Sardegna nel mondo. Il popolo sardo identifica gli Even Flow con Pietro,Giorgio,Marco e Luca e gli attestati di stima negli anni ci hanno incoraggiato a fare sempre meglio.
D: da ultimo qualche informazione su altri progetti che hai in cantiere... Il nome “Wonders” ti fa venire in mente qualcosa?
P:eh eh certo! Il progetto con Bob Katsionis (ex Firewind) che uscirà il 12 Novembre prossimo via Limb Music. Oltre a me e Giorgio ci sono anche Marco e Luca. Il nuovo album ‘’The Fragments Of Wonder’’ è più orientato a un power metal melodico e sono sicuro che piacerà! Oltre a questo primo album di debutto ci sarà anche un seguito per cui invito tutti a seguire le nostre evoluzioni musicali!
D: Per concludere quale futuro per la musica hard rock in Italia? Esiste ancora a tuo parere un’Italia di Metallo?
P: Assolutamente Si! Credo che la fine della pandemia porterà in auge tantissime band giovani che daranno lustro nei prossimi anni al nostro Paese. Ne sono sicuro perché la qualità delle nostre band è altissima!
Volevo ringraziarti Alberto per l’intervista e un saluto a tutti i lettori di Italia di Metallo, alla prossima!
Grazie a Pietro Paolo Lunesu per la sua spontaneità ed entusiasmo. Non ci resta che augurare ai suoi Even Flow (e Wonder) di raccogliere le soddisfazioni che meritano
Intervista a cura di Alberto Trump