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Silent Scream at Risto-pub La Fenice
11 Marzo 2011
Carrara
Fortunatamente anche a Carrara, mia città natale, sta iniziando a muoversi qualcosa nel panorama underground, grazie a qualche locale che ha finalmente deciso di dare spazio alle bands locali.
Tra questi vi è “La Fenice”, risto-pub piccolo ma disponibile e soprattutto aperto di mentalità: e questa volta spetta ai Silent Scream calcarne il palco.
I Silent Scream (da non confondersi con gli omonimi death-thrashers californiani, scioltisi quasi due decenni fa) sono una band locale attiva da circa cinque anni, dedita ad un metal molto classico pieno zeppo di venature hard rock, e influenzato dai grandi nomi del genere.
La serata inizia con un pubblico ancora ben poco numeroso, e la band cerca di scaldare gli animi partendo in quarta con delle cover famose: si tratta di tre pezzi provenienti dal repertorio degli Iron Maiden, nella fattispecie 'The Wicker Man', 'Wrathchild' e 'Revelations'. C'è qualche piccola sbavatura negli stacchi di quest'ultima, ma la scelta del brano è di per se ottima, e si può dunque soprassedere. Fin dall'inizio appare però chiaro quello che a mio avviso si è poi rivelato il problema principale della serata: i volumi. L'acustica del locale è quello che è e, se anche il basso pur essendo molto alto non risulta fastidioso, altrettanto non si può dire della chitarra solista, veramente lancinante per l'udito sulle frequenze più acute. Conseguentemente, i suoni non sempre risultano nitidi, il che rende anche difficile fare valutazioni di carattere tecnico/qualitativo sui singoli.
È poi il momento del repertorio dei Silent Scream, partendo dalla song omonima. Tra tutti, si fa molto apprezzare un brano dal titolo 'Black Water' (potete ascoltarlo sul myspace della band), molto convincente nei riffs ma soprattutto nel refrain: non pensavo che un pezzo a me non noto avrebbe potuto coinvolgermi cosi tanto al primo ascolto, per giunta dal vivo. Purtroppo, però, i suoni rendono poco giustizia ai brani proposti.
La scaletta continua alternando gruppi blocchi di inediti e blocchi di cover. Tra queste, ne vengono proposte tre dei Deep Purple ('Black Night', 'Space Trucking' ed una troppo spesso dimenticata 'Burn') e due provenienti da un panorama ben più “duro”: sto parlando di 'Enter Sandman' dei Metallica e 'Hangar 18' dei Megadeth. Chiaramente sono i brani famosi a scaldare maggiormente il pubblico, fattosi nel frattempo piuttosto numeroso, ma anche le song scritte di proprio pugno raccolgono consensi ed applausi.
Il singer-chitarrista (nonché membro fondatore) Luca canta anche negli Angustiati, nota cover band degli Ac/Dc, e dunque non stupisce se in fase di chiusura vengono proposti brani della più famosa rock band australiana: si parte con la classica 'Whole Lotta Rosie' (con la linea di basso resa leggermente più complessa, a discapito della fresca semplicità dell'originale), per proseguire con 'Dirty Deeds (Done Dirt Cheap)' e 'Girls Got Rhythm', tutte risalenti all'era Bon Scott.
Non so dire se i Silent Scream abbiano suonato altri brani o no perché sono dovuto andare via anzitempo (con l'udito martoriato dai volumi eccessivi, peraltro), ma una cosa è certa: l'impressione è stata più che buona. Magari la formazione non è impeccabilissima dal punto di vista tecnico, ma la capacità di dar vita a buona musica, diretta e coinvolgente, è presentissima ed è questo che conta. Una realtà underground da tenere sott'occhio.
Francesco Salvatori