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Prog Liguria 2012 Festival per le zone alluvionate della provincia di La Spezia at Expò
21 Gennaio 2012
La Spezia
PROG LIGURIA 2012: non un semplice Festival di progressive rock italiano ma una vera e propria manifestazione di umanità artistica, gioia di suonare e ritrovare la verve del palco in un'occasione "revival" che riunisce nomi storici degli anni settanta.
L'evento è stato organizzato da Angelo De Negri in collaborazione a BLACK WIDOW RECORDS di Genova e altri promotori presso l' EXPO' di LA SPEZIA, proprio alle porte della città, un palazzetto molto industriale vista la struttura sia interna che esterna, ma capiente al massimo per le fiere regolarmente programmate: io ed Elena entriamo verso le 15.00, giusto dopo la sistemazione in albergo, e subito ci rendiamo conto che l'atmosfera è speciale, Angelo ci consegna i tickets prenotati, incluso un pass per il backstage, e guardandomi intorno vedo da subito alcuni banchetti di t-shirt, cd, vinili, ritratti esposti da rivenditori scelti (tra cui BLACK WIDOW e ERNY AL DISKO, che possiedono stampe originali e riedizioni di centinaia di vecchi vinili tra rock nazionale ed internazionale a 360°, toccando pop, beat, psichedelia, heavy metal, jazz, punk, blues etc....gran scelta e qualità!), nonché varietà di pubblico, età mista che va dai 25 ai 70 anni circa, famiglie, coppie, persone sole che sfoggiano magliette di BLIND GUARDIAN, LED ZEPPELIN, SLAYER, ricordi della NWOBHM, capelloni e barbuti, ma la mia attenzione si posa su un uomo già abbastanza adulto che indossa giubbotto di jeans con toppa degli YES e long sleeve dei KING CRIMSON, seduto al tavolino del bar che scarta alcuni cd come un bambino il giorno di Natale, ma sguardo malinconico di chi cerca compagnia.....come dico a Elena, prima cosa osservare e registrare con la memoria chi ti passa accanto o vedi con particolarità, è bello scrivere dell'ambientazione ma anche delle persone che inconsciamente incontri da lontano, con le quali magari non parlerai mai, ma che hanno qualcosa dentro che ti colpisce!
Prima band che riusciamo a gustare è LA MASCHERA DI CERA: iniziano subito con dei pezzi prog rock grintosi, il cantante-chitarrista ha il volto dipinto, capelli lunghi bianchi, abbigliamento decisamente noir ma tanta felicità negli occhi e comunicatività, infatti intrattiene decorosamente il pubblico del pomeriggio.
Gran sorpresa per me i successivi IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE, che attendevo da tempo live, formati da giovani artisti ( tra cui la "gothic" tastierista ELISA MONTALDO) al servizio dello storico singer STEFANO "LUPO" GALIFI (ex MUSEO ROSENBACH, autori nel 1973 del capolavoro ZARATHUSTRA): spettacolo intenso che dimostra l'elevata tecnica compositiva e musicale dei cinque, ottimo show, tra i migliori in assoluto, diviso in due parti, ossia con Galifi alla voce nelle prime tracce ed in chiusura, tonalità che fanno rabbrividire la nostra pelle dall'armonia e passione che è in grado di trasmettere, ma ancor più interessante l'intermezzo strumentale con l'uso delle maschere veneziane, colori sgarcianti che si miscelano perfettamente all'alchimia di un suono più sperimentale, ricco di cambi di ritmica, preciso, lento e introspettivo per dar maggiore "psichedelia" al set, con la partecipazione speciale del poeta-cantante MAX MANFREDI, splendente on stage con lungo mantello nero e maschera argentata, definito "il più grande di tutti" dall'amico collaboratore FABRIZIO DE ANDRE'.
Si prosegue con i GLEEMEN e LA LOCANDA DELLE FATE, rispettivamente una delle prime band prog in Italia, quella che vide tra le sue fila il cantante-chitarrista BAMBI FOSSATI (non più nel combo da molti anni e, da intervista post-concerto, che non gode di buona salute al momento), suono molto hard rock, virtuoso e clamorosamente bravi a reinterpretare brani di JIMI HENDRIX e THE DOORS per dare un tocco di groove allo spettacolo, e una prog-folk rock ensemble che ha origini astigiane (miei vicini di casa essendo il sottoscritto della provincia di Cuneo), due album dal 1977 a causa di un prematuro scioglimento e successiva reunion solo dieci anni fa circa, amabili già solo per la semplicità e freschezza dimostrate, gran senso di umorismo e un messaggio di vita alla gente moderna di oggi, che non crede nei sogni e alla magia della natura, raccontandoci una storia nell'emozionante " FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIU' ", tratta dal primo disco targato seventies....ribadisco sempre la mia idea che dovremmo imparare dai nostri avi, e infatti mi ha fatto dispiacere e preoccupare non vedere molti ragazzi al Festival, praticamente nessuno che non fosse un musicista incuriosito (ma già avviato verso la trentina) o accompagnato da un genitore che ha respirato la old generation o ancora un seguace del rock che come me desidera allargare le proprie vedute e non perdere occasioni come questa.....non ho parole da aggiungere su questa attitudine, nonché il fatto ci sono circa 700 persone, che assolutamente non sono poche ma le attese erano altre in un'area così vasta e per un evento che ha qualità e spirito da vendere, pensare che La Spezia è comoda per praticamente tutto il Centro-Nord e il biglietto pari ad euro 20 per una moltitudine di validi gruppi, oltretutto ottima pubblicità su scala nazionale e lo scopo benefit destinato alle zone liguri alluvionate a fine 2011 (il Lunedì seguente, 23 Gennaio, andremo alle Cinque Terre per una camminata dal paesino di Volastra fino alla splendida Corniglia, vedendo però con i nostri occhi alcuni danni, anche se non quelli catastrofici essendo parecchie strade bloccate per i crolli, ma gli sguardi di chi ha perso un pezzo di anima nell'accaduto ci farà capire di quanto nuovo lavoro necessita il territorio.....un tenero contadino ci accompagnerà per un tratto del lungo sentiero, abbassando la testa e sospirando al ricordo del disastro, spiegandoci che si vive da sempre di un pò di turismo, i guadagni non sono alti e ormai la tipica produzione artigianale è stata soppiantata dalla nascita dei centri commerciali cittadini, non ci sono spazi per altri business se si vuol chiamarli così, a parte l'abuso urbano e infrastrutture "killer" che hanno ceduto con la pioggia incessante.....alcuni importanti Comuni sono stati cancellati definitivamente e chissà quando arriveranno aiuti dallo Stato, chissà quando.....queste le sue ultime parole prima di continuare ciascuno per la sua via). A NESSUNO FREGA PIU' DI NIENTE, ecco, e non raccontate della crisi o poco tempo a disposizione quando si spendono euro su euro in stupidaggini elettroniche, poker web, ristoranti e discoteche a colpi di bollicine: questo è l'italiano medio che deve cambiare e acculturarsi di più, che non ha ambizioni e rispetto se non per una carriera lavorativa frenetica da mostrare agli altri, calcio, palestra e l'aperitivo delle 19.00 con gli amici....a questo Festival non ci sono estremismi tipo techno-trance oppure metal ultra violento spacca orecchie, neppure valzer o liscio da polentoni.......c'e' la tradizione rock italiana fine a se stessa del periodo forse più solare di sempre...quella "alternativa", rigogliosa di arte, creatività, voglia di sperimentare, abbattere i limiti sociali e il ritorno della sana felice gioventù di quarantanni fa, quella che ha creato dei veri miti e ancora oggi osannata nel mondo intero per la sua ispirazione e insegnamenti, migliaia e migliaia di insegnamenti!
Verso sera gli UT danno prova di gran forza, loro si sono formati da una costola dei primi NEW TROLLS, e si scatenano in una roboante scia di jazz e beat rock supportata dalla candida voce del giovane tastierista, alternata a quella del bassista, veterano del combo, dimostrando però con lo scandire dei brani un'impronta più propensa al neo-progressive che non alle origini, almeno questo il mio personale sentore vista l'estrema melodia sinfonica di fondo, un ottimo set del quale appunterei in maniera vulgaris solo "usare meno testi mielosi e troppo sentimentali nei ritmi lenti", niente più.
I CCLR, aka CAVALLI COCCHI - LANZETTI – ROVERSI, hanno fascino, a partire dal singer BERNARDO LANZETTI, capelli a caschetto ricci con ciuffo naif e giacchetta luccicante da vera rock star, conosciuto come ex membro dei prog rockers ACQUA FRAGILE e cantante della PFM tra 1975 e 1979 (tre album prodotti), che sa gestire, anzi, dominare elegantemente il palco, e ci stupisce con ritmi incalzanti che soffiano tra blues e soul, un'ottimo accento inglese e capace di intrattenere il pubblico con aneddoti sulle varie canzoni presentate di volta in volta.......se la mena leggermente da promoter pubblicitario quando cita live ed etichetta negli States, la leggendaria "ESOTERIC" che fu dei VAN DER GRAF GENERATOR, e del brano pubblicato nel 2011 con STEVE HACKETT (ex GENESIS), "GREAT LOVE DOES BURN FAST".....professionisti più della tecnica e dello show che non della sperimentazione, ma con loro il prog assume un significato di finissimo "art rock" fino al termine più profondo di "rock'n'roll", grande stile di chi conosce con attenzione la migliore tradizione americana e uk dei sixties e seventies e l'ha vissuta a pieno nel corso della sua vita viaggiando in lungo e in largo!
DELIRIUM, nei quali militò IVANO FOSSATI a inizio carriera, sono puro esempio di ipnosi musicale, progressive-jazz suonato con estremo intimismo e calma, psichedelia, pezzi strumentali adattati al pensiero del viaggio, degli elementi, dell'abbandono alle note, padroni della scena i membri simbolo ETTORE VIGO (tastiere) e MARTIN FREDERICK GRICE (voce-flauto) che mi hanno veramente incantato con uno spettacolo praticamente "icona" della giornata...ovviamente immancabile la hit finale "JESAHEL", che tutti conosciamo, grandi e piccini, non per niente il pubblico rimane da subito estasiato e applausi a dovere, anche se ho preferito il resto del repertorio, sentire proprio quella vena un po' "jethro tulliana", un pò ambient e mistica che li ha sempre contraddistinti da altre band della scena.
La terz'ultima posizione della sera spetta al quel genio che ci ha fatto tremare da anni e anni con le sue colonne sonore horror scritte per il registra DARIO ARGENTO, per LAMBERTO BAVA e GEORGE ROMERO, sia da solista che come mente dei GOBLIN: ladies and gentlemen,CLAUDIO SIMONETTI.
Accompagnato da tre musicisti di scuola metal, i DAEMONIA, con i quali sta lavorando a nuove produzioni tra cui il film argentiano in uscita DRACULA IN 3D, mi ha lasciato a bocca asciutta per circa 20 minuti, lo ammetto con rammarico, quando presenta la proronpente e molto fashion vocalist SILVIA SPECCHIO per alcuni brani cantati dallo stile decisamente "commercial goth oriented", una via di mezzo tra NIGHTWISH, EVANESCENCE e LACUNA COIL (me ne sono andato per un attimo dall'arena concerti per non soffrire tanta tortura al rock, notando il disappunto alla band da parte di altri spettatori!): lo show è iniziato in maniera ancestrale, con grande impatto sonoro, e si è concluso altrettanto sui riff sanguinari di PHENOMENA e PROFONDO ROSSO..... non voglio attaccare troppo i nuovi progetti che ha in ballo, ma a PROG LIGURIA i vecchi cult dei GOBLIN erano attesi con fervore! Un consiglio agli organizzatori: prossima volta headliner e con almeno un'ora e mezza a disposizione per farci brillare sangue e corpo (a parte i tre gruppi iniziali che mi sono perso, gli altri hanno avuto 45 minuti cadauno per suonare), e poi il buon Claudio è molto socievole, preciso, un vero leader che ci sa fare con i suoi ragazzi e da cosa ho potuto notare, una persona semplice e disponibile allo stesso tempo, lo dimostrerà più tardi intervenendo per alcuni problemi tecnici durante gli OSANNA.
ARTI E MESTIERI sono stati i miei preferiti, voto 10/10: il batterista FURIO CHIRICO, unico membro originale dal 1974 insieme al tastierista BEPPE CROVELLA, dedica un pezzo strumentale solista ai THE TRIP, suo primo vecchio amore, mai dimenticati nel cuore dall'elogio che gli ha esclamato, purtroppo non presenti al Festival (nonostante nome sulla prima line up ufficiale) a causa di impegni lavorativi non disdibili, e poi la musica prende forma in tutte le sue sfaccettature, in una fusion di southern, blues, jazz, prog dove assoli di chitarra e organo HAMMOND si sposano alla perfezione.....cavolo, con loro ho proprio respirato l'essenza del rock classico, massima attenzione ad ogni minimo particolare, l'animo mi dice di scrivere pagine e pagine di emozioni sul momento ma non si può, il suono di ARTI E MESTIERI ti rapisce come una stregoneria.....a condire lo spettacolo l'oscuro singer Iano Nicolo, che sale e scende saltuariamente dal palco, un eclettico personaggio che in passato ho conosciuto nell'ambito dei CANTINA SOCIALE, sperimentatore di strumenti fatti a mano e direi anche appassionato del fu DEMETRIO STRATOS (ma anche del PIERO PELU' dei primi anni ottanta!), solo per essere puntiglioso su un certo stile di cantare, postura on stage, essere trasformista nei costumi e praticare suoni vocali anticonvenzionali....non originale al 100% come icona....però sa fare il suo mestiere! Questa band la voglio approfondire sicuramente come da tempo sto facendo con LE ORME e AREA.
Eccoci agli headliners, ma sinceramente mi chiedo perché scegliere gli OSANNA quando le band precedenti hanno detto tutto e di più con la loro arte: bene, questi napoletani hanno l'estro dalla loro parte, il leader LINO VAIRETTI padroneggia con la chitarra acustica (e harmonica!), ha il ghigno di un furbo mago pronto ad un rito, viso dipinto tra colori nero bianco e rosso, un buon trascinatore, il gruppo intanto sa mettere il palco a fuoco e fiamme come dei folli circensi in preda ad una festa sabbatica, probabilmente il miglior set del Festival come muro sonoro, ottima amalgama di compatto folk partenopeo, anche un pò gitano, e rock sparato ai mille...tecnicamente parlando hanno spaccato senza alcun dubbio....nei seventies avevano capelli lunghi, trucco e barbe incolte, i primi a presentarsi con costumi scenografici da teatro greco-romano, nella carriera hanno avuto l'onore di suonare con i GENESIS, DAVID JACKSON dei VAN DER GRAF GENERATOR, DAVID CROSS dei KING CRIMSON e il maestro GIANNI LEONE (CITTA' FRONTALE -BALLETTO DI BRONZO), che a fine concerto è salito sul palco e ha dato una notevole lezione sull'uso dell'organetto, sopraffacendo il pubblico con velocissimi giochi di mani, direi un pò alla KEITH EMERSON (EMERSON LAKE & PALMER), cantando poi tete a tete con l'altra ospite, la bionda campana SOPHYA BACCINI dei prog-dark PRESENCE, considerata tra i migliori soprani del mondo in campo rock e ne ha dato la prova con voce e acuti d'incanto.......un curriculum non indifferente e sound magistrale, non discuto, ma a postumi non riesco a valutarli quanto dovrei, qualcosa mi frena sul giudizio, forse troppo esuberanti e "folk-rock" per i miei gusti attuali propensi alla psichedelia.....mi prenderò degli spazi per riascoltarli con cura, sia in studio che live, amo le sfide con me stesso.
All'1.00 la musica si spegne e dopo 12 ore in piedi, sentiamo il bisogno di una bella dormita....prendiamo baracche e burattini, auto e si torna all'ovile prenotato in città: ringrazio Angelo l'organizzatore per la gentilezza da subito dimostrata, fin dalla nostra prima telefonata per ricevere informazioni, ringrazio Alberto di BLACK WIDOW per il lavoro che porta avanti ogni giorno sia come negozio che etichetta, se non fosse per lui molti nomi del genere non li conoscerei per niente, sono veramente contento di averlo finalmente conosciuto di persona ma ancor di più il caro Maggio, che incontrai qualche settimana fa sotto casa a Nichelino (To) e mi parlò di questo evento fantastico quando gli dissi che mi stavo avvicinando al progressive vecchia scuola......comunque ho preso la maglietta del concerto, gialla gialla gialla come piace a me, e non vedo l'ora di sfoggiarla in calda stagione......qualcuno sarà invidioso, ma aveva solo da svegliarsi prima!
Dimenticavo una cosa importante: è doveroso citare i 40 volontari della Protezione Civile della Spezia e di Santo Stefano di Magra che sono stati presenti per tutto il tempo ed erano gli stessi che tre mesi fa si sono adoperati giorno e notte in quelle terre ferite, e i ragazzi della Pubblica Assistenza della Spezia, preziosi sempre negli stessi tristi giorni. Hanno rappresentato il senso di questa giornata, come anche vedere sul palco i sindaci dei comuni colpiti con fascia tricolore e la t-shirt ufficiale del Festival, introdotti da Dario Vergassola........per dare visibilità anche quando i riflettori si sono spenti e le passerelle sono finite.
Grazie PROG LIGURIA!!!, CI SIAMO DIVERTITI!
Live report a cura di: Danilo Chiosso Per gentile concessione di: www.blackzine.com