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Subhuman
Oggi per IDM intervistiamo i pisani Subhuman, che proprio in questo periodo festeggiano l’uscita del loro “Profondo Rozzo”, già recensito su queste pagine.
Ciao ragazzi, pronti per l’intervista? Partiamo dall’inizio: chi sono i Subhuman e quali sono stati gli avvenimenti principali che hanno segnato l’evolversi di questo progetto?
M: Salve a tutti gente! I Subhuman sono una band del pisano nata addirittura nel 2001. All’inizio facevamo solo cover, poi quando Zula si è unito al gruppo abbiamo cominciato a comporre roba nostra. Il frutto di questo nuovo corso è stato “Delirio n°1” del 2005, un demo che ci ha regalato tantissime soddisfazioni e che ha presentato al mondo il nostro Thrash Death cantato in italiano. Dalla sua pubblicazione abbiamo avuto una intensa attività live culminata con la partecipazione all’Evolution festival del 2008. Alla fine dello stesso anno, dopo vari cambi di line up, abbiamo registrato il nostro primo full lenght “Profondo Rozzo”, il quale è uscito una decina di giorni fa sotto l’etichetta canadese Maple Metal Records. Siamo fierissimi del nuovo album e siamo sicuri che potrà incrementare un bel po’ la nostra visibilità…
Prima di “Profondo Rozzo”, nel 2005, è uscito “Delirio n. 1”, un sei tracce che ha ottenuto un grande successo a giudicare dalle recensioni. Cosa è cambiato da allora e come credete verrà visto il nuovo cd rispetto al vecchio?
F: Direi che la cosa più lampante siano i cambi di la line-up: l'anno scorso siamo entrati nella band io (Francesco Micieli) alla batteria ed Elia Murgia alla chitarra, il che ha comportato un grosso cambiamento nel sound. Analizzando il contenuto musicale dei dischi “Profondo Rozzo” è infatti molto più articolato rispetto a “Delirio n°1” pur mantenendo una elevatissima dose di cattiveria! Il nuovo album è una giusta miscela fra tecnica, potenza e malvagità, il tutto annaffiato dalla vena ironica che da sempre caratterizza la band. È un prodotto targato Subhuman, quindi i nostri fans possono stare tranquilli: comprate il cd e godete!
Rimanendo in tema: come mai avete aspettato 4 anni, per produrre un nuovo lavoro?
M: Essenzialmente sono diversi i motivi per cui ci abbiamo messo così tanto. Da una parte io sono molto lento nel comporre: prima che un pezzo possa essere considerato finito deve essere perfetto, e purtroppo non sempre sono ispirato abbastanza per ottenere il massimo. Se a questo aggiungi i vari cambi di formazione, la nostra insaziabile voglia di suonare dal vivo e i 7 mesi spesi alla ricerca di una casa discografica, ecco che ti verrà molto più facile giustificarti tutti questi anni di assenza dal mercato eheheh...
Leggendo la vostra biografia, si nota subito che avete avuto l’occasione di suonare molto e con diverse band, alcune anche molto affermate e note. Vorrei che ci raccontaste con quale di loro avete il ricordo più felice e perché!
F: Sinceramente non ho dei ricordi particolarmente interessanti legati ai nostri concerti con band famose... Però posso raccontarti un aneddoto piuttosto esilarante. Mi ricordo di quando suonammo al Siddharta di Prato insieme ai Cripple Bastard. Una serata magnifica: eravamo tutti su di giri appena entrati in scena, ma dopo il primo pezzo, mi assalì una paurosa “pressione intestinale”... cazzo, ho veramente rischiato di cagarmi addosso per tutta la durata dello show… A pensarci ora è divertente, ma lì per lì ho veramente buttato giù il Cristo dalla croce a forza di maledirlo!
M: Le mie chiacchiere da chitarristi segaioli con Raff dei Gory Blister non hanno pari… AHAHAH!
Torniamo a parlare del vostro “Profondo Rozzo”…per chi non vi conosce, forse sarà una novità sapere che voi cantate in italiano…come mai questa scelta e cosa si cela dietro i vostri testi?
F: Il cantato in italiano è una scelta di cui siamo convintissimi: siamo italiani e non lo vogliamo nascondere. Inoltre chi ci ascolta è in grado di capire di cosa parlano i nostri testi e di cantarli durante i nostri concerti, il che non è una cosa da poco. Nelle nostre canzoni alterniamo l'ironia a argomenti più seri: puoi trovare sia roba divertente (“Nata Troia”) che più profonda (“Odio Chiama Odio” che parla dei combattimenti clandestini fra cani o “Infamia e Potere” che è una critica, neanche troppo velata, contro le alte sfere ecclesiastiche). Cerchiamo di guardare il mondo da un punto di vista diverso dal solito in modo da sdrammatizzare: il mondo fa schifo… il chè può essere un problema se pensi che, se tutto va bene (mi tocco le palle), ci dovremo passare almeno ottant'anni.
“Profondo Rozzo” esce per Maple Metal Records (Canada). Come nasce questa collaborazione? E poi, fieri portabandiera dell’italiano nel metal, nessuna etichetta nostrana si è proposta di produrvi?
M: Fin dagli inizi la gente ci dice di smetterla di cantare in italiano perché la cosa può compromettere la nostra immagine all’estero. E poi il primo album per chi esce? Per un’etichetta proveniente dall’altra parte del mondo. Curioso no? AHAHAHAH! Abbiamo firmato per la Maple semplicemente perché la loro proposta era la migliore tra tutte quelle che ci sono arrivate. Abbiamo ricevuto diverse offerte da label italiane, ma alle condizioni che ci offrivano, piuttosto avremmo preferito autoprodurre l’album e occuparci noi di tutto. La scelta per la Maple è stata quindi ovvia. E poi diciamocelo, fa veramente figo avere una casa discografica canadese… AHAHAHAH!
Parliamo di concerti: la vostra attività live sembra essere intensa e visto che la stagione si apre solo ora, contiamo di trovarvi un po’ per tutta Italia. Avete qualche progetto che potete svelare, qualche aspirazione?
F: Sì è vero, noi Subhuman stiamo suonando molto dal vivo e spero proprio di continuare così, in fondo i fans te li guadagni suonando live, quindi più date ci sono, meglio è. Per ora posso dirti che stiamo cercando di suonare dal vivo il più possibile, promuovere l'album, e allo stesso tempo ci stiamo concentrando nella composizione di nuovi brani assolutamente spaccaculo. Vediamo cosa verrà fuori…
Rimanendo in tema: chi si prende cura delle vostre date? Come vedete la scena Italiana?
F: Beh in genere ci pensano Matteo, Elia e Federico (il nuovo bassista). Io e Zula invece non facciamo nulla, siamo i cazzoni del gruppo AHAHAHAHA… Che ci vuoi fare?! Ultimamente ci stanno chiamando gli organizzatori di diverse parti d’Italia, il chè è una cosa stupenda, visto il nostro non eccelso livello di notorietà. A proposito di concerti in Italia, lo sai anche tu com'è, non è facile trovare professionalità ed ottenere un trattamento decente: molte volte è difficile pure recuperare le spese di viaggio. Speriamo comunque che in futuro la situazione migliori.
Ascoltando “Nata Troia”, si sente la voce di Laura Panerai in apertura, lasciandoci supporre che siate dei grandi consumatori di porno… ma a parte questo, come mai avete scelto proprio lei e non altre?
M: E’ toscana come noi e ha partorito una perla di saggezza come quella, ti pare poco? Il bello però non è la sua frase in sè, ma quel “AH!” che viene esclamato dagli stupiti interlocutori subito dopo…(NDR ed è veramente esilarante!)
In conclusione, vi salutiamo e vi lasciamo due righe da usare come volete! Un saluto da Italia di Metallo…buon divertimento e in bocca al lupo!
F: Cosa dire... innanzi tutto ringrazio voi per averci dedicato questo preziosissimo spazio, poi vorrei ringraziare anche coloro che ci sostengono e che ci seguono ovunque, grazie di cuore.... Naturalmente se non comprate il nostro album vi sguinzagliamo lo Zula e allora sì che sono cazzi negri! LAIF IS NAU… ED E’ TUTTO IN CULO A VOI!
M: Grazie mille gentaccia, un saluto a te, a Klaus e a tutti i lettori di Italia di Metallo. Muovetevi a venire a vederci dal vivo e a comprare il cd perché nel 2012 il mondo finirà! (NDR vedervi cosa? Io ci voglio proprio suonare!)
THRASH ON!
Intervista a cura di Theo Mule