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Midwinter Blood

TrackList
01. Prologus Odii
02. Melody of Pain
03. Midwinter Blood
04. Coronation of Dark Victory
05. Conquering the Throne of Sin
06. A New Era is Coming
07. Tutto quel che Rimane
08. Sangue
09. Inesorabile
10. Epilogus Humanitatis
INFERNAL ANGELS - Midwinter Blood
(2009 - My Kingdom Music)voto: 6.5/10
Attivi dal 2002, i lucani Infernal Angels sono sempre stati decisamente molto attivi, nonostante i continui e ripetuti cambi di Line Up. Ne sono una dimostrazione le tante uscite della creatura di Xes: i due demo “Absum Lucem” (2002) e “Vigilia Secunda” (2003), l’EP “Dominus Silentii” (2004) ed il primo full “Shining Evil Light” (2006).
La band si propone, come si evince dal flyer di presentazione all’album presente anche sul loro MySpace ufficiale,come Old School Black Metal con inserti Epic e Melodici. Ma dove? O per lo meno, io intendo l’Old School Black Metal come quello di matrice norvegese, quello di Darkthrone, Mayhem, Burzum; mentre gli Infernal Angels seguono più il filone svedese (Marduk, Dark Funeral, qualosa dei Dissection), quindi un sound più compatto, dedito anche ad un certo tipo di melodie (e qui dunque possiamo ritenerci d’accordo). In quanto all’Epic, poi, c’ho sentito davvero poco.
Tralasciamo, però, questo disquisire sulle varie etichette, e concentriamoci su “Midwinter Blood”, secondo album degli Infernal Angels. Partiamo col dire che la band quello che fa, lo fa decisamente bene: non inventa nulla di nuovo, non aggiunge alcuna novità a quanto è già stato detto dal genere, ma ciò non toglie che l’album scorre via abbastanza bene,soprattutto per chi è amante delle sonorità svedesi. C’è qualche soluzione non propriamente felice, almeno personalmente, come la voce pulita corale nella title-track, dotata però di una sezione ritmica rimarchevole. Particolarmente degne di menzione sono, la doppietta iniziale “Prologus Odii”-“Melody of Pain”, “Coronation of Dark Victory” (una traccia che non si concede rallentamenti o arpeggi vari che spezzano e talvolta annoiano) e “Tutto quel che Rimane”; in un album che,comunque, supera in ogni caso la piena sufficienza.
“Midwinter Blood” non sarà di certo un capolavoro (in Italia solo alcune bands provenienti dal freddo Trentino ci riescono), ma è comunque un buon album, con la giusta dose di ferale violenza e gusto della melodia. Merito a Xes che nonostante si sia trovato più e più volte a dover cambiare componenti, ha continuato a perseverare e credere nel proprio progetto. Un progetto che resta uno dei punti fermi per quanto riguarda la scena Black del Meridione.
Daniele Ogre