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DEMO 2009

TrackList
01. Time to Eat
02. Rip-off Bones
03. Slow Motion Demolition
04. Procreation of Abomination
HELLBLAZE - DEMO 2009
(2009 - Autoprodotto)voto: 7/10
Gli Hellblaze nascono nel 2004. La formazione ha richiesto quasi 4 anni per trovare il suo assetto definitivo, a causa di frequenti abbandoni. Dopo vari problemi decidono di registrare questo loro primo lavoro (omonimo), registrato per altro in tutta fretta, ma non per questo fatto in malomodo. La produzione non è eccelsa e lo stile non colpisce in maniera particolare per originalità (un thrash molto ottantiano debitore agli Slayer e, in parte, agli Overkill), ma in tutto il lavoro permea la genuinità dei musicisti e del lavoro da loro svolto. Con la promessa e l’intenzione di registrare un full lenght in maniera migliore, i sardi Hellblaze ci inviano questo loro quattro tracce.
I quattro momenti attraverso cui tale lavoro si articola sono basati su episodi thrash dei bei tempi, contaminati da una venatura death malvagia che rende tutto molto decadente e maligno, nella giusta misura.
Apre le danze “Time to Eat”, con il suo incedere molto “bei tempi andati” con un intro lunga ma non eccessiva, che ti fa attendere la voce di Rod, che nel suo essere secca, marziale e sgraziata, scandisce bene questa opener.
Segue “Rip-off Bones”, la mia preferita, in cui il riffing è più convinto e vario e i cori rendono e caricano a dovere i momenti più esaltanti della canzone, durante la quale si alternano più chiaramente la vena thrash e quella death. Secondo me questa dovrà essere la via da percorrere per evolvere il songwriting ad un livello successivo, più maturo e completo.
Allo stesso modo si propone “Slow Motion Demolition”, un nome veramente troppo simpatico. Il pezzo è sicuramente carino ma ho trovato, come anche per la conclusiva “Procreation of Abomination”, che il songwriting non sia particolarmente vario, limitando ulteriormente un gruppo, seppur dotato di buoni musicisti, che ha deciso di percorrere un sentiero già battuto da tanti, da grandi e da imitatori mal riusciti. Proprio per questo invito gli Hellblaze a rendere più personale il loro sound, slacciandosi dalle icone sacre dei tempi andati e rivedere un po’ le cose secondo un’ottica più personale, per non perdersi nel marasma dei gruppi simili a tanti altri. Idee buone, produzione non eccelsa, tanta voglia di fare e una buona tecnica comunque.
Si può fare di più, ma intanto non male!
Theo Mule