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Lophophora Williamsii And Monochromatic Perceptions

NERIJ - Lophophora Williamsii And Monochromatic Perceptions
(2013 - Autoprodotto)voto: 7/10
Da quando abbiamo recensito la demo 'Fato Ottenebrato Ghermente Anime Inquiete' molte cose sono cambiate nella one-man band pugliese Nerij, tanto che adesso non siamo più a parlare di un lavoro depressive black metal bensì di un oscuro delirio di tipologia dark-ambient.
Interamente strumentale, fatto di brani lunghi in cui non sono chiaramente distinguibili dei riff o delle linee bensì un unico motivo che si protrae ripetutamente nel tempo, facendo eco a se stesso, evolvendosi attraverso piccole modifiche impercettibili se non sulla lunga distanza, quanto questo disco ci propone sembra più vicino al krautrock cosmico dei Tangerine Dream periodo-Zeit che non alle produzioni ambient che svariati artisti black hanno sperimentato nel corso della loro carriera.
La sensazione generale è quella di un suono che vibra nell'area facendo da contraltare a un rumore bianco di fondo, propagandosi tremolante in una sorta di scenario post-apocalittico, all'interno del quale l'ascoltatore è circondato da elementi indistinti, ambigui, spesso inquietanti. Un viaggio che percorre luoghi e tempi non precisati, snodandosi attraverso cunicoli, angusti anfratti e larghe praterie, collassando insieme passato e futuro, annichilendo il presente; e quando finisce, scopri che in realtà tutto ciò era solo ed esclusivamente dentro di te. Un'Odissea mentale, appunto, dove Odissea va inteso proprio nel senso omerico del termine. Fino ad arrivare alla Itaca del silenzio.
Un lavoro non certo per tutti, da gustare preferibilmente al buio e in cuffia. E che ha un pregio: anche dopo svariati ascolti non annoia, mai. E questo non è poco.
Francesco Salvatori