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Songs Of Faint And Distortion

PSYCHOFAGIST |W/ NAPALMED - Songs Of Faint And Distortion
(2013 - Memorial Records / Fobofile Productions)voto: 9/10
Gli Psychofagist sono impressionanti.
Punto.
Il trio di Novara ha sfoderato un altro capolavoro al nome di "Songs Of Faint And Distortion". In questo disco si sono fatti supportare dai Napalmed, trio Ceco dedito alla sperimentazione sonora e al rumorismo più assurdo e non convenzionale.
Questo disco è ancora più sorprendente dei precedenti due album (sto escludendo le collaborazioni/split). Il connubio coi Napalmed ha dato ancora più corpo e sostanza all'assalto sonoro della Band. Undici tracce, undici Gemme. Un viaggio neurosonoro senza limiti, un continuo saliscendi fatto di assalti disturbanti da calcio in bocca, momenti riflessivi malsani, dissonanze strabordanti. E' un mix veramente fuori dal normale.
Loro si definiscono "Free Non Jazz Power Sonata". Gli crediamo sulla parola. La musica parla per loro. Perchè catalogarli è pressochè impossibile. Death, Noise, Grind, Fusion, Hardcore, Jazz. C'è tutto. Suonato in maniera eccelsa ovviamente. Ascoltando questo disco ti chiedi da dove possa nascere tutta questa originalità, lucida follia se vogliamo azzardare, che li porta a comporre brani così articolati e completamente fuori dal comune.
L'opener "Blackness Reign Supreme" sembra quasi volerti fregare, con il suo incedere lento, prima di farti capire verso il finale della canzone, che da lì a poco arriverà il bello.
Infatti con la successiva "Movement" si decolla. Una scheggia impazzita che dura un minuto e mezzo. Letale. "Mechanoabsurdity" si muove su coordinate micidiali. Death/grind che alterna momenti tranquilli a deflagrazioni scagliate senza pietà. La chiusura è affidata all'effettistica dei Napalmed che servirà a lanciare il capitolo successivo, "Neuronopatia Sensitiva". Distruzione, chaos, pazzia. L'unione Psychofagist/Napalmed è semplicemente pazzesca.
La quinta track, "Digression Into Distortion" è un passaggio strisciante, oscuro. Voci sussurate accompagnate dal sound dei Cechi. Un'oasi nera. Con "Inhuman 3.0" riparte la carneficina. Troviamo i tratti conosciuti in passato dei Nostri, con una dose di malattia in più. Ci si muove sempre tra la "calma" di partiture alienanti ad attimi di pazzia fuori controllo. Il giro di chitarra nel finale (in fade out) ti fa scivolare giù dalla sedia. L'inizio marziale e ripetitivo, sullo stile Meshuggah, ci porta al cospetto di "22nd Missahappen Man". Un mostro che si muove distruggendo tutto. L'effettistica dei Napalmed si ritaglia il suo spazio e contribuisce ad aumentare la schizofrenia della canzone. Partiture sempre folli. Chitarra, basso, batteria, voce. Tutto quanto, come ci hanno insegnato gli Psychofagist, si muove su strutture molto varie mai scontate. Mai.
"Song Of Faint" si apre con il sound dei Cechi. Poi le note della chitarra di Stefano Ferrian entrano come chiodi nel cervello. Si aggiunge il basso distorto e dissonante di Marcello Surino accompagnato dal suo partner ritmico, ottimo drummer, Federico De Bernardi Di Valserra. Sembrano presentarsi, uno ad uno, poi all'unisono. Lo sai che presto il tutto esploderà. La cosiddetta calma prima della tempesta. Infatti assistiamo alla deflagrazione che i Tre ci sbattono in faccia. Spettacolare. Articolato e complesso. "An Autisma Enigma" è velocissima e violenta. Rumorismi vari percussivi, elettronica varia, nella parte centrale. Poi si riprende a tutta velocità. "Unique.ElectroniX.Form" è il remix di "Unique.Negligible.Forms". In pratica: prendi una canzone impressionante già di suo ed aggiungici i Napalmed. Senza parole. Veramente un mix violento e senza pietà. Da ascoltare per credere. La conclusiva "Uninitiation" è un'outro elettronica condita dalla voce abrasiva di Surino.
Il disco è finito. Non rimane più nulla.
Dopo aver ascoltato "Songs Of Faint And Distortion", desideri solo il Silenzio. Sei conscio di essere stato protagonista di un'esperienza notevole.
Un consiglio, che potete seguire oppure no: andate a vederli dal vivo.
Complimenti a Federico, Stefano e Marcello.
Immensi Psychofagist.
Daniele Orlandi



