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Percezione

ASOFY - Percezione
(2013 - Avantgarde Records)voto: 5.5/10
Band dal duplice volto questi Asofy. Usciti per Avantgarde Music, e dunque – com'è lecito supporre – fautori di un suono che cerca di porsi un passo più in là rispetto ai generi tradizionali, ci propongono un lavoro ('Percezione', questo il titolo) che sembra scindersi in due strati distinti, talora quasi contraddittori, sicuramente non amalgamabili.
Strato uno, la componente strumentale. Da questo punto di vista gli Asofy sono una bella sorpresa. Forti di un flavour di spiccata natura post-rock che permea lunghi e lenti arpeggi, spesso preludi al repentino cambio di dinamica, qui arricchito con distorsioni che sono ciò che rimane di un passato black, i quattro lunghi brani proposti sembrano avvicinarsi a quanto sentito oltralpe con l'accoppiata Alcest/Les Discretes. Il tutto è sempre mantenuto su ritmi lenti, ma con un drumming che, ben lungi dallo smorzare i toni, sa tenere sulle spine.
Strato due, la voce. L'attacco su 'Luminosità' è quanto di più sgraziato esista, una raw vocal la cui invasività si scontra ferocemente con la delicatezza del sottostante arpeggio. In generale si segue un'impostazione che ricorda molto le lancinanti urla di Nargaroth, artista che a mio avviso ha sempre oscillato tra apici qualitativi e, più che cadute di stile, veri e propri abissi. Gli Asofy non sfuggono a questa legge. Su 'Ombra' il cantato è davvero positivo, specialmente perché il brano è globalmente più votato ad un sound aspro e feroce: la parte centrale è puro depressive black metal. Altrove invece la voce appare davvero fuori luogo rispetto alle linee proposte.
'Percezione', così come si presenta, appare... mi verrebbe da dire incompiuto, ma forse la parola più giusta è incongruente. L'insufficienza finale, purtroppo inevitabile, è una media tra un 4.5 “guadagnato” sul campo in alcune fasi, e un 6.5 pieno conseguito in altre. Due voti distinti e opposti proprio come le due anime degli Asofy.
Francesco Salvatori