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A Sense Of Decay

TrackList
01. Event Horizon
02. A Reason To Die
03. Parasomnia
04. Staring The Stormwall
05. Suicide Attitude
06. A Sense Of Decay
07. Breathless
08. Solar Matter Loss
09. By A Thread
10. Heavy On My Heart (Anastacia cover)
11. ...If
12. Event Horizon (Forgotten Sunrise remix)
PTSD - A Sense Of Decay
(2013 - My Kingdom Music)voto: 8/10
Un nome (provate a cercare il significato di PTSD...), un titolo, 'A Sense Of Decay', e una copertina che dovrebbero comunicare un senso di disagio sono solo un contorno per un album che sa partire in sordina, crescere col tempo e trasparire incredibilmente un senso di tranquillità, di serenità.
È il singolo 'Event Horizon' a trascinarci in un magico mondo dal pregiato sapore electro-industrial, in cui delicate atmosfere fanno da contraltare ad una rocciosa impostazione metal/alternative di base. A fare da guida in questo mondo è una valida prestazione vocale (sporcata con un pelo di riverbero) in grado di trasparire emozioni ed empatia. Caratteristica, quest'ultima, che rimane costante per tutto l'album costituendone forse il vero valore aggiunto.
La buona prestazione dei nostri appare ben articolata ed eterogenea per tutta la durata del lavoro, snodandosi attraverso episodi piuttosto bipolari – quali una 'Breathless' caratterizzata da una prima fase dall'incedere violento e aggressivo ed una seconda metà relativamente più pacata e sicuramente molto armoniosa, o ancora 'By A Thread', a cavallo tra core e industrial – o strizzate d'occhio a un progressive/post-metal ('A Reason To Die', '...If'), o ancora mid-tempo e arpeggi che sono solo il preludio di una successiva esplosione ('Staring The Stormwall'), e qua emerge una certa anima di derivazione post-rock.
Meritano menzione speciale la cover di 'Heavy On My Heart', dolce e toccante, ancora una volta impreziosita da una voce che non sarà quella di Anastacia ma sa comunque ben figurare; e soprattutto quella che io considero la vera perla di questo album, 'Solar Matter Loss': occorre aspettare ben tre minuti perché questo fiore sbocci in tutta la sua bellezza ambrata, ma posso garantirvi che ne vale la pena. Troverete un affascinante chorus polifonico, con sovrapposizione di voci narranti come da stile dei migliori Avantasia, che non potrà far altro che trascinarvi ulteriormente nella creatura mistica che porta il nome di PTSD.
Così come tutto era iniziato, tutto finisce con le note di 'Event Horizon', questa volta nella sua versione remixata. Si chiude così un'ottima prova, sicuramente una delle cose più valide che ho ascoltato nei primi mesi di questo 2013. Ottimo disco, che richiede del tempo per essere compreso e apprezzato fino in fondo ma che sicuramente vi saprà ripagare dell'attenzione concessagli.
Francesco Salvatori