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Circus Metal Maniac

TrackList
01. At The Doors Of The Bazar
02. Big Party
03. Rolling Across The World
04. Lost Inside The Bazar
05. Under Your Shoes
06. Jump In The Dark
07. A Pill To Think
08. Punching To The Wall
09. Bitter Poison
10. Mr. F
11. Metropolitan Animals
12. Mocassino
13. Finizio
BIZAR BAZAR - Circus Metal Maniac
(2013 - Autoprodotto)voto: 8/10
Un mix di Metal, Rock e Folk con un tocco di pazzia. È così che si autodefiniscono i Bizar Bazar. La band viene fondata nel 2005 in California dal cantante Fabian Vestod e, dopo un percorso contorto a cui è seguita una lunga pausa, attualmente si è stabilita a Torino ed è pronta a ripartire con grinta ritrovata e con una nuova line up che vede Jeoy Tassello alla chitarra, Alice Lane al basso e Simone Merlenghi alla batteria.
Il loro nome rispecchia esattamente il genere che propongono: un bazar! Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, non siamo di fronte a una cozzaglia di generi e stili diversi accostati senza né capo né coda, anzi il mix è equilibrato e ben riuscito. C'è un po' di Rob Zombie, un pizzico di Manson, un sentore di Megadeth, un retrogusto di Faith No More, un'atmosfera alla “The Rocky Horror Picture Show” e poi una bella manciata di elementi folk e circensi. Non a caso, il disco di cui parliamo si intitola “Circus Metal Maniac”.
E allora, signori e signore, benvenuti, che lo spettacolo abbia inizio! La crew di clown, equilibristi e domatori (tutti un po' zombie) entra in scena con l'esplosiva e carichissima 'Big Party' e il circo letteralmente si infiamma! Il mordente non cala con il pezzo successivo, 'Rolling Across The World', giusto mix di energia e aggressività. Con 'Lost Inside The Bazar', invece, tigri e leoni si ritirano nelle proprie gabbie per lasciare spazio agli sketch dei clown. L'atmosfera, infatti, si placa colorandosi di toni gitani. Con 'Under Your Shoes', il circo dei Bizar Bizar, invece, si tinge di crossover, tendenza che persisterà a tratti fino alla fine dell'album. Nei due pezzi seguenti, 'Jump In The Dark' e 'A Pill To Think', le dinamiche si abbassano mostrando, tra l'altro, che Vestod non è soltanto un grande urlatore ma se la cava anche con le parti pulite e più melodiche, nonostante qualche calo di intonazione qua e la, che comunque compensa alla grande con la sua marcata personalità.
Eccoci arrivati, dunque, alla seconda parte dell'album, che si caratterizza per dei ritornelli più melodici e quindi più orecchiabili rispetto a quelli dei brani precedenti. Mi riferisco, in particolare a 'Punching To The Wall', 'Metropolitan Animals' e la divertentissima 'Mocassino' che ti istiga a sorridere e a saltellare. Non c'è canzone che non sia degna di nota in questo “Circus Metal Maniac” ed ecco che allora dobbiamo citare anche 'Bitter Poison', la più nu metal dell'album, 'Mr. F', intrigante e spiritata, 'Finizio', con il ritorno del bandoneón a chiusura nostalgica dell'album, così come nostalgica è la tipica sensazione che si ha nel vedere un circo che smonta e se ne va.
A questo punto voglio spendere due parole per il direttore che con tanta maestria ha condotto e conduce questo circo insanguinato: Fabian Vestod. Pur non avendolo mai visto live, riesco ad intuire il suo carisma, la sua attitudine e quel tocco di pazzia che è essenziale nella creazione artistica. È senz'altro lui l'anima che si impone durante l'ascolto. Suo è il songwriting e la maggior parte delle registrazioni (eccezion fatta per la lead guitar di Jeoy Tassello, il bandoneón di Jason Cocol degli Impaled e il basso di Snake Green, membro di Skinlab e Re-Ignition). Di conseguenza, è a lui che va gran parte del merito di quest'album, senza nulla togliere agli altri che hanno comunque fatto un ottimo lavoro.
In definitiva, una band eclettica, creativa ed originale come i Bizar Bazar non si incontra tutti i giorni nell'ambito rock/metal. “Circus Metal Maniac” è indubbiamente un album notevole, che ha avuto di fronte a sé un percorso complicato. Infatti, dopo essere stato scritto e registrato nel 2007, soltanto ora, dopo ben 5 anni, viene pubblicato e promosso e, sinceramente, mi auguro che funzioni come il vino, che più invecchia e più è buono.
Concludo augurandomi di avere presto modo di sentirli dal vivo. Sarà quella la resa dei conti per Mr. Vestod & Co., che dovranno essere in grado di non deludere le aspettative e ricreare uno spettacolo coinvolgente alla pari di quello del disco.
Federica Blade



