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Paintropy

TrackList
01. It Happened Tomorrow
02. 2.0.3.6.
03. Desperate Way Out
04. Monkey In Sunday Best
05. Midnight Oil
06. Within Without
07. One Door Away
08. Paintropy
09. Shadows At The Edge Of Perception
10. Mrs. Judas
11. You Know I Know
12. Masterplan
13. Promises
MESMERIZE - Paintropy
(2013 - Punishment 18 Records)voto: 6.5/10
Sono passati 8 anni dall'ultima release di inediti targata Mesmerize e non possiamo che essere felici del loro ritorno sulle scene!
La proposta sonora del combo lombardo si è spostata dai lidi Power Metal dei primi album verso gli odierni territori di confine tra l'Heavy ed il Thrash Metal. Il risultato di questa miscela sonora è "Paintropy", un disco che farà la felicità dei nostalgici degli anni '80 e '90, in quanto racchiude al suo interno sia la grinta del Thrash Metal della Bay Area che gli stilemi del Metal britannico.
Il disco si apre con "It Happened Tomorrow" e "2.0.3.6.", due ottimi brani che racchiudono perfettamente le caratteristiche della nuova fatica discografica dei nostri: strofe aggressive a cui vengono contrapposti ritornelli pervasi da riuscite melodie oscure.
Terminata la gradevole "Desperate Way Out", giungiamo al cospetto di "Monkey In Sunday Best", brano abbastanza atipico in cui tempi dispari, sfuriate thrash e ritornelli più melodici cercano di convivere in modo convincente senza riuscirci del tutto.
Dopo il minuto e mezzo della strumentale "Midnight Oil", l'album prosegue discretamente con "Within Without" - una canzone 100% Heavy Metal che vanta un'ottima prestazione del cantante Folco Orlandini - e con gli stop 'n go di "One Door Away".
Se "Paintropy" e "Shadows At The Edge Of Perception" non riescono ad andare oltre la sufficienza, la successiva "Mrs. Judas" si segnala come miglior brano del disco. La canzone è aggressiva quanto basta e le strofe tirate esplodono in un grandioso chorus!
La band incespica di nuovo con le seguenti "You Know I Know" e "Masterplan" (brano vicino alle composizioni più cadenzate del Black Album il primo, decisamente più thrashy il secondo), ma si riprende subito dopo con la riuscitissima cover dei The Cranberries, "Promises".
Sono poche le canzoni di questo disco che non riescono a raggiungere la sufficienza e la prestazione dei musicisti è convincente; l'unico appunto da fare riguarda la produzione che trovo sia un po' troppo "chiusa" e leggermente al di sotto degli standard attuali. Fortunatamente tale difetto non inficia un lavoro valido che consiglio caldamente agli amanti dell'Heavy Metal.
Dario Nuzzolo