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The Beginning

TrackList
01. No Time for Us
02. Space Invaders
03. See You in Hell
04. Master of Your Nightmares
05. Money
06. Bloody Fields
07. From Paradise to Hell
08. The Five Hunters
09. Never Dies
10. Wait for Sleep (Dream Theater cover)
HAMMERED - The Beginning
(2013 - Punishment 18)voto: 6/10
Gli Hammered nascono a Gorizia e iniziano la loro carriera musicale col moniker Trauma.
Nel 2003 viene scelto il nome attuale e, creando brani inediti, raggiungono un primo traguardo nel 2006 con la demo “2010… Live The Terror”. Soliti cambiamenti nella lineup, hanno interessato anche questa band, la formazione attuale e stabile vede: András Császár – Vocals, Alfredo Macuz – Drums, Andrea Grasso – Guitar, Piero Macuz – Bass e Adriano Crasnich – Guitar. La band pubblica quindi il suo esordio per l’italiana Punishment 18, intitolato “The Beginning”; dieci brani orientati verso un Heavy/speed , molto interessanti.
L’album si apre con "No Time for Us", appare immediato come il gruppo punta moltissimo sulla melodia, ma addentrandoci con l’ascolto il brano si evolve diventando più potente che melodico. La sezione ritmica pesta a dovere e crea un notevole trasporto, il brano nel complesso è efficace grazie anche ad un ritornello piuttosto orecchiabile ed immediato. Piccoli accorgimenti, come i break che precedono un assolo dinamico e ben strutturato, rendono la traccia ancora più piacevole. Solitamente mi soffermo parecchio sul cantante e sulla linea vocale, in questo caso la linea vocale è interessante, ma il cantante non è del tutto adatto per la proposta fatta dagli Hammered.
La successiva "Space Invaders" mi ha ricordato (piacevolmente) i vecchi Helloween, il riff veramente interessante si ripete lungo la traccia sotto un drumming potente. Qui la linea vocale e il cantato in se sono sicuramente più piacevoli, anche se la performance di Andras risulta ancora poco convincente. La conclusione è un vero spettacolo, tutta sui tom, e spezzata da un confronto/contrasto sonoro tra la batteria e le chitarre distorte, veramente veramente bello. "See You In Hell" è, a mio avviso, il miglior brano dell’album; un brano speed con venature thrash, potente, grintoso, articolato e di particolare trasporto. Molto buona la prova solistica, con un’ottima struttura, veloce e di ottima tecnica, palesemente dimostrate le abilità di Andrea e Adriano in questo brano.
Il drumming di Alfredo introduce "Master Of Your Nightmare", insieme a "From Paradise to Hell", li possiamo descrivere come brani dinamici e potenti, comunque nulla di nuovo rispetto a quando già descritto. La successiva "Money" si apre con un arpeggiato acustico molto emozionante ed atmosferico, viene sovrastato dalla dirompenza delle distorsioni. Personalmente, piuttosto che inserire questa sorta di parlato, ritengo che come brano strumentale sarebbe stato decisamente più efficace. "Bloody Fields" ha un'intro spettacolare, finalmente Piero si fa sentire con un bel giro di basso che precede un brano energico e dal notevole impatto sonoro. Tutto sommato la prova vocale qui è accettabile e nello specifico il ritornello è abbastanza azzeccato; mentre riff veloci e dinamici si alternano con un intermezzo molto melodico ed arpeggiato, che, non essendo lineare, risulta strutturalmente interessante.
"The Five Hunters" e "Never Dies" sono le tracce conclusive: la prima simile alla traccia precedente, anche qui il cantato non è male, mentre eccellente risulta ancora una volta la prova solistica; la seconda invece è orientata verso il thrash, più violenta e grintosa. La conclusione vera e propria ce l’abbiamo con una cover, "Wait For Sleep" dei Dream Theater, solo voce e pianoforte, non c’entra praticamente nulla con l’album, ma paradossalmente è cantata discretamente.
L’album "The Beginning" è veramente bello, le capacità dei musicisti e le loro idee nella composizione sono evidenti; l’unica pecca è la parte vocale, per quello che ci vogliono proporre gli Hammered, Andras risulta acerbo e troppo poco convincente. I brani hanno bisogno di quella spinta in più che sia un graffiato o un timbro comunque pulito, ma che sia sicuramente molto più convinto e deciso rispetto a quello che ci fa sentire Andras. Quest’ultimo purtroppo è troppo piatto, poco emozionante e tende a smorzare troppo dei brani, che invece, hanno la giusta potenza e il giusto trasporto, ma soprattutto sono dei brani che potenzialmente possono funzionare.
Micaela Kiske Messina