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Time Is Over

TrackList
01. Love In Chains
02. Tears Don’t Say Goodbye
03. Lost In The Rain
04. Stranger In A Lonely Town
05. F. Baresi (The Captain)
06. Love Is Something Crazy
07. Be Mine Tonight
08. Take My Heart
09. Pizza Mafia e Mandolino
10. Under The Sky
MYLAND - Time Is Over
(2004 - Autoprodotto)voto: 8/10
Un graditissimo tuffo nel passato questo “Time Is Over”!
Tuffo nel passato, in primo luogo, in quanto album d'esordio dei milanesi Myland, creatura del talentuoso drummer Paolo Morbini (Eva, Exilia, Brunorock's), risalente all'ormai lontano 2004. Ed in secondo luogo poi, ma non meno importante, in quanto ad atmosfere e melodie proprie del platter: una full immersion nell'AOR originario (anni '70-'80), quello di classe, che riporta alla mente nomi celebri come Toto e Journey sopra ogni altro.
Già recensiti su queste pagine con quello che sarà il successivo “Light Of A New Day”, li ritroviamo qui in occasione della recensione di questa opera prima, con una line up, tra l'altro, totalmente diversa ed il cui unico componente comune con i Myland del futuro è lo stesso Morbini.
“Time Is Over” è infatti frutto della band allo stato primordiale, se così vogliamo definirla, espressione stessa dell'idea di rock scaturita dall'incontro tra Morbini e i fratelli Andreasi (Marco alla chitarra e Stefano alle tastiere). Coadiuvati dal basso di Adalberto Rizzoli e dalla voce particolarissima di Guido Priori, i nostri debuttano quindi con un platter che dimostra fin dal principio quale sia la classe dei musicisti coinvolti: dieci brani di puro e semplice rock, diretti ed orecchiabili, non ai livelli dei successivi lavori, ma dal groove di classe e di razza.
Lo si intuisce già dalle prime note dell'opener “Love In Chains”, in cui da subito i Myland dimostrano quanto stile e quali capacità artistiche abbiano a disposizione nel loro arsenale: cori splendidi che culminano in refrain immediati, tastiere azzeccatissime, riff dal sapore classicheggiante delle origini, la voce di Priori in un'interpretazione infallibile, davvero un brano ben strutturato. L'impressione iniziale è confermata dalla successiva “Tears Don't Say Goodbye”, dal groove lento e cadenzato irresistibile, in cui la sezione ritmica fa sentire tutta la sua imponenza ed importanza. “Lost In The Rain”, pur sfoggiando un drumming di classe ed originale, convince meno delle precedenti, probabilmente per le sonorità rallentate che rappresentano qui un piccolo calo di tensione. Resta comunque un pezzo immediato e di facile assimilazione. “Stranger In A Lonely Town” è invece uno degli episodi migliori del platter: splendido incipit affidato alla voce di Priori e alle tastiere di Andreasi, sulle quali si innesta subito dopo un riff elegante quanto graffiante. E via fino ad arrivare al refrain perfetto: diretto, incisivo e melodico quanto basta per non farsi dimenticare tanto facilmente. A seguire “F. Baresi (The Captain)”, primo dei due pezzi strumentali, dedicato... va beh, manco a dirlo! Melodia molto catchy, ma che rende decisamente di più nella versione con lyrics di “Be Mine Tonight”: in entrambi i casi, però, il risultato è un brano come sempre gradevole, ma un po' “scarico” rispetto al resto del lavoro. “Love Is Something Crazy” e “Take My Heart (When You Go)” confermano questo piccolo calo di tensione sul finale, pur sfoggiando sempre le ottime doti artistiche e la classe del combo milanese. “Pizza, Mafia & Mandolino” è il secondo strumentale del platter, ben più convincente del precedente: groove ipnotico e melodia immediata le armi vincenti di un episodio che poteva rischiare di annoiare e che invece cattura dalla prima all'ultima nota. A chiudere questo “Time Is Over” ci pensa infine “Under The Sky”, la ballad che ci si aspetta, forse anche troppo: brano non particolarmente originale, dall'incipit davvero troppo simile alla più nota “I Remember You” degli Skid Row per non lasciare un po' di amaro in bocca.
In ogni caso, album immancabile per i cultori dell'AOR, che in Italia vanta band di notevole caratura, Myland in prima fila. Pur se con qualche piccola incertezza qua e là, “Time Is Over”, album d'esordio autoprodotto, è infatti già prova del potenziale notevolissimo di questo combo destinato a stupirci in futuro.
Luy C.