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Improvviso

PROPHEXY - Improvviso
(2013 - Musea Records)voto: 9/10
Ciao a tutti! Oggi, è con immenso piacere che vi presento i PropheXy, una band di puro e stiloso progressive targato Italia.
La band è attiva da parecchio tempo, ha realizzato diversi lavori e ottenuto positivi riconoscimenti come ad esempio il primo posto nella sezione rock della rivista Acid Jazz (agosto 2006), a seguito del lavoro “Scartomanzia".
Negli anni successivi il gruppo ha avuto possibilità di collaborare con diverse band anche a livello internazionale.
Poi nel 2010 giunge alla luce “Alconauta”, un lavoro interamente autoprodotto. Dopo la recente collaborazione con Richard Sinclair, che nel 2011 porta la band sui palchi prestigiosi del Naima Club di Forlì e del We Love Vintage Festival, i PropheXy si sentono pronti per pubblicare un album interamente dal vivo “Improvviso”.
L’opera si compone di 9 tracce e, grazie alla riuscita realizzazione del booklet, proietta sin da subito il gruppo sotto una prospettiva professionale.
“I Rimpianti Sono Ricordi Vestiti All’Uso” è immediato l’insidiarsi di una lirica introspettiva tra le numerose sincopi e i cambi che fallacemente indirizzano l’utente verso la classica band prog volta al tecnicismo. Sottolineo fallacemente, peché i PropheXy non son niente di tutto ciò! Con l’attenuarsi della canzone e l’onirica introduzione del flauto, si riaprono le sonorità melodiche per la reintroduzione di una voce che ha ancora molto da dire.
Le danze continuano su un’onda araba e misteriosa, “Babba”. Il pezzo è davvero eclettico e rappresenta la band in tutta la sua espressività. Sono stupito, spiazzato ma felicemente sorpreso e contento di poter ascoltare più volte un pezzo in cui l’ingegno dei 5 è posto al servizio dell’arte.
“La Rotonda Della Memoria” parte subito in quinta e si dipana tra l’alternarsi di ritmi latini e riff psichedelici, il gruppo è in sintonia, tutti sono perfettamente coesi e quasi ci si dimentica che si sta parlando di un live. “Stralci Di Quotidiano” è un altro bellissimo pezzo strumentale che passa da sonorità oscure e atmosferiche ad elaborate improvvisazioni, fortemente presenti le influenze progressive e fusion.
“Paradigmi Mentali” è a tratti potente, ma costantemente decisa. Il basso ne prende le redini sulla strofa dettandone temi e tempi da vero e proprio elemento portante, chitarre e tastiere creano la giusta atmosfera, e la voce che dire se non: “interpreta benissimo”! Eh sÌ, cari ragazzi: Luca Fattori ci è proprio mancato anche se solo per due pezzi. Incredibile la maestria con cui questo ragazzo riesca a inserire inaspettati assoli e temi vocali, al di là di ogni aspettativa, (ricorda molto Geoff Tate, grande voce, tanta interpretazione e tecnica).
Un pezzo molto atipico ma comunque riuscito è “C'e` Vite Sulla Luna.” La band non si stanca mai di sperimentare tra melodia, cambi di tempo e distorsione. Questo potrebbe non adattarsi ai gusti di tutti, a causa delle eccessive elaborazioni cervellotiche. Tuttavia non si può negare che l’intera pianificazione del pezzo segua un filo logico e razionale.
L’album chiude in bellezza con due riuscitissime cover, “Disassociation ” e “Golf Girl”, che oltre che per l’ottima prestazione della band, sono degne di nota per la vera e propria partecipazione di Richard Sinclair. Potrei dilungarmi di più nella descrizione dell’album, ma preferisco lasciare a voi il piacere di ascoltare e valutare da soli.
Paolo Prosil