Finalmente del pane per i miei denti, ho pensato, non appena mi son trovato tra le mani una band che si autodefinisce math-post rock. La band in questione si chiama Indicative, e sottopone al nostro giudizio l'album omonimo, consistente in nove tracce praticamente interamente strumentali.

Lo stile che caratterizza la band si rivela subito dannatamente efficace: lo sviluppo di riff che sappiano andare oltre l'imposizione della linearità dei tempi, tipico del math rock, non commette in genere l'errore (fin troppo comune) di deformare il concetto di brano in un'accozzaglia di linee casuali, di idee a sé stanti sciorinate una dopo l'altra. È il lato post rock ad armonizzare il tutto, dando alle canzoni una struttura maggiormente organica e per certi versi convenzionale, in una sorta di trait d'union tra classisismo e avanguardia, tra noto e ignoto. Ecco allora che non deve stupire imbattersi in arpeggi (certi passaggi in 'Watt 69' richiamano alla mente l'ultimo lavoro degli And So I Watch You From Afar), crescendi, persino accenni di assolo. L'esplosività di 'Elastic' o la delirante ricerca di abbattere gli schemi perpetuata in 'An Indicative Experience' sono solo un piccolo assaggio di quanto gli Indicative sappiano dare forma alle proprie idee.

Da 'Tuning' in poi il disco sembra assestarsi stabilmente su binari più tipicamente math rock, con arrangiamenti più scarni e maggior peso affidato alle singole individualità. Un ascoltatore meno avvezzo a queste sonorità, complice l'elevata lunghezza di un paio di brani in posizione centrale nel disco, potrebbe iniziare ad accusare un progressivo disamoramento. Fino ad arrivare, poi, ai venti folli minuti di 'St.Anthony's Fire', quasi una jam session di impronta jazzistica, che va poi a tramutarsi in una lunga coda suffusa e sussurrata.

Peccato per questo piccolo calo finale, perché per il resto il lavoro sviluppato dagli Indicative sa rivelarsi per lunghi tratti affascinante. La linea intrapresa comunque è di quelle che funzionano, un ulteriore affinamento delle idee potrà portare varie soddisfazioni.

Francesco Salvatori