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The Blazing Lily

NORHOD - The Blazing Lily
(2013 - Wormholedeath)voto: 6.5/10
Interessanti sonorità quelle esplorate dai Norhod in “The Blazing Lily”.
Originari di Lucca, i Norhod nascono nel 2009, con un nucleo iniziale composto da Michele Tolomei (tastiere), Giacomo Casa (growl), Giacomo Vannucci ed Andrea Stefani (chitarre). Solo nel 2011 raggiungono la line up attuale, con l'apporto di Francesco Aytano (batteria), Matteo Giusti (basso) e Clara Ceccarelli (voce) e sono pronti per produrre la loro prima demo, “Arianrhod” pubblicata nel 2012. Dall'ampliamento e dalla rivisitazione di questo stesso materiale primordiale nasce quindi il loro primo full lenght: “The Blazing Lily”, appunto, in uscita per la Wormholedeath.
Il sound proposto è un symphonic metal raffinato ma aggressivo, con una spiccata inclinazione verso melodie folk. Vincente miscela tra il growl di Giacomo e la voce eterea di Clara, tra sublimi tappeti di tastiere e graffianti riff di chitarra, lo stile dei Norhod si presenta come un buon compromesso tra classe e rabbia. Unica pecca il cantato poco convincente di entrambi i vocalist: la combinazione tra i due potrebbe in effetti produrre risultati fuori dal comune, se solo riuscissero ad osare un po' di più, tirando fuori il coraggio, la grinta e la passione che al momento non riescono a trasmettere. La sensazione generale è, infatti, quella di due voci poco convinte e convincenti, che spesso sfociano in un'atmosfera piuttosto piatta e monotona. Peccato, perchè il sound complessivo, invece, coinvolge e fortunatamente attenua questa sensazione globale.
Il platter ci accoglie con le dolci note dell'intro “Caer Arianrhod”, per poi sfociare nell'impetuosa “Doomed To Oblivion”: un bellissimo gioco di tastiere e chitarre ci introduce nell'universo Norhod, in un susseguirsi di suoni ruvidi alternati alle melodie epiche care agli amanti del genere.“Illusion Of Infinity” ha un tiro più aggressivo, con un uso delle tastiere che si avvicina al prog ed in cui a farla da padrone è il growl di Giacomo.“Lily's Ashes” mette in evidenza le capacità tecniche di un combo che in un solo pezzo riesce a variare da atmosfere symphonic al prog, dal suono dolce delle tastiere e della voce di Clara alla rabbia del growl e delle chitarre. “Fading With The Dark” gioca su passaggi tra momenti affini al power e altri più in linea con lo stile consolidato del gruppo. “Through The Forest”, poi, bellissimo pezzo strumentale, mette in evidenza le influenze folk dei Norhod, con una splendida melodia tra il celtico e il prog, originale ed accattivante. “Last Sundown” riprende su un tiro power piuttosto aggressivo per poi ritornare sull'ormai consolidato duetto di voci. “Creatures”, invece, è uno dei brani meno convincenti del lotto, in cui maggiormente vengon fuori le lacune del cantato. Avvolgenti al contrario le atmosfere delle successive “Mirrors' Lady” e “Arianrhod”, che con un growl più convinto e pieno forse avrebbero reso anche di più. “White Spiral”, infine, chiude in bellezza con un sound tra il folk ed il prog, in un tripudio di tastiere dall'atmosfera epica e sognante, che si spegne però sul solito cantato dei due vocalist.
In conclusione, valida la prova iniziale per questo promettente combo toscano: lo stile convince, serve solo un pizzico di coraggio e grinta in più da parte dei due vocalist. Tempo al tempo, e se i Norhod sapranno continuare su questa strada, non potranno che offrirci gradevoli sorprese. Alla prossima!
Luy C.