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Playground

TrackList
01. A Rust Ballad
02. Decide
03. Dig More
04. Dominion
05. Juno Beach
06. Life
07. Match
08. Oligarchy
09. Rats
10. Vain Sacrifices
RAW - Playground
(2013 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
I Raw sono una rock band romana attiva dal 2009. A tre anni dalla pubblicazione della loro prima demo, eccoli ora uscire con il primo full lenght, "Playground", lavoro in cui la band dimostra di aver trovato la propria strada da seguire, un'identità dai contorni definiti, frutto – come sempre avviene – di esperienze e background musicali diversi. Nel caso dei Raw è sorprendente ascoltare come questi tanti tratti diversi abbiano trovato l'esatto punto di fusione e dato vita a un genere eclettico e abbastanza originale.
Quello dei Raw (tanto per non smentire il nome!) è un sound grezzo, sporco, da cantina. Stoner, grunge, punk-rock e funky sono gli ingredienti della loro ricetta, conditi con un pizzico di influenze di tutto rispetto: System Of A Down, Alice In Chains, Dead Kennedys (ebbene sì, la voce del cantante mi ha ricordato quella del caro vecchio Jello Biafra!).
L'album si apre con "A Rust Ballad". Dopo i primi arpeggi dal carattere sognante, il pezzo assume il sapore malinconico tipico di una ballata e il sound ricorda proprio la ruggine di cui si accenna nel titolo. Le melodie vocali si trascinano in modo straziante come in un pezzo degli Alice In Chains. Ottima apertura!
I pezzi successivi continuano a scorrere sullo stesso tappeto di chitarre rugginose, l'atmosfera è quella dei club bui e polverosi, gremiti di gente madida di sudore. Di questi mi colpisce particolarmente "Dig More", originale, divertente, scatenato ed orecchiabile.
"Dominion", invece, rappresenta il primo esempio di quelle che la band stessa definisce “anomalie ritmiche”. Sopraggiungono a cadenza regolare in questo pezzo, qua e là in altri, ma sicuramente sono uno dei tratti distintivi dei Raw e contribuiscono a rendere ancora meno scontato un genere già di per sé originale.
Si va avanti con "Juno Beach", brano dal sapore amaro. Molto interessante lo special che dà una spinta al pezzo per poi farlo ripiombare nel bel ritornello melodico e un po' angoscioso. Di "Life" è ancora lo special che colpisce, spudoratamente punk rock! Peccato per il ritornello scialbo che non è in linea con il resto del brano.
In "Match" le cose cambiano: cambia il sound, cambia la voce, sembra quasi di sentire un altro gruppo, almeno fino alla parte strumentale conclusiva che ristabilisce il suono e l'attitudine a cui ci eravamo abituati. E' l'esperimento funky del disco, ben riuscito direi, ma che tale rimane, essendo un caso isolato. Forse l'intento della band era proprio quello di rappresentare una sorta di scontro (un match, appunto) tra questo nuovo slancio funky e il “vecchio” modo di fare musica.
Dei tre pezzi conclusivi vale la pena citare "Rats", il più cattivo dell'album, scioglilingua per il cantante e irresistibile per quel riff di chitarra indemoniato!
Con "Vain Sacrifices" i Raw ci salutano in modo giocoso e un po' impertinente, dimostrando di saperci fare con i cambi improvvisi di genere e tempo e sbeffeggiandoci con la risatina finale!
"Playground", un album che non colpisce al primo ascolto ma che, una volta masticato ed assimilato, sorprende per originalità e carattere. I Raw, una band con una propria identità ed una forte attitudine. Aspettiamo il prossimo lavoro per vedere se l'elemento funky (di cui qui ci hanno dato solo un accenno) entrerà ad essere parte integrante del loro genere.
Federica Blade



