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The Weigher of Souls
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TrackList
1. Insomnia
2. Servant of the Servants
3. Caronte
4. Fast as a bullet
5. After the Pain
6. The Weigher of Souls
7. Zombies Train
8. 20rs old
9. Getsemani
BLACK INSIDE - The Weigher of Souls
(2013 - Undergound Symphony Records)voto: 8.5/10
Formatisi a Napoli nel 2010 e già autori di una demo autoprodotta nel 2011 (già recensito su IDM), i Black Inside arrivano finalmente alla pubblicazione del loro primo album “The Weigher of Souls”.
Si tratta di un lavoro curato e molto ben realizzato sia dal punto di vista compositivo che sul piano delle performance dei membri della band. Inoltre,una produzione decisamente “professionale” contribuisce alla buona riuscita d'insieme.
Fin dalle prime note è evidente l’influenza del classico Heavy Metal britannico, che ha contribuito a plasmare lo stile compositivo della band(nata infatti come tributo ai Black Sabbath). Ma non è solo all’inossidabile riffmaster Tony Iommi che i nostri si rivolgono; si percepiscono infatti forti rimandi alla NWOBHM e agli Iron Maiden con particolare riferimento, per questi ultimi, alla composizione dei brani, orientata verso una struttura piùarticolata spesso ai limiti del progressive ed ai frequenti (e decisamente riusciti) episodi di armonie a due chitarre, tipiche della coppia d’oro Dave Murray/Adrian Smith.
Si parte subito con il piede sull’acceleratore, con l’ottima “Insomnia” in cui si fondono tutti gli elementi sopra citati: riff taglienti, ritmiche che passano in breve da atmosfere quasi thrash al tipico sound heavy metal fino a chiudere su un solido mid-tempo che contribuisce alla buona riuscita del brano. Tanta versatilità è consentita non solo dalla già citata perizia dei musicisti, ma anche dalla ottima prova del cantante Luigi Martino, la cui estensione vocale non risentire della varietà di stili, ma anzi si dimostra l’arma in più dei Black Inside.
Il punto di forza della band napoletana è proprio la capacità di andare oltre il canone “strofa-strofa-ritornello-bridge-assolo”; le composizioni sono molto interessanti, grazie ai frequenti cambi di tempo che rendono godibili anche i brani più complessi e di maggiore durata.
Tra gli episodi più riusciti troviamo “Caronte”, terza traccia dell’album,“The Weigher of Souls”, title track e la conclusiva “Getsemani” che con i suoi oltre nove minuti di durata costituisce la perfetta summa del sound dei Black Inside.
Una citazione particolare va poi ai due brani che per ragioni opposte mi hanno maggiormente convinto: “After the Pain”, con le sue atmosfere doom, prese in prestito dal sound dei già citati Black Sabbath (con il compianto Ronnie James Dio alla voce) e dei Paradise Lost e “Fast as a bullet”, la traccia più corta ed immediata dell’album, certamente meno ambiziosa ma capace di cogliere nel segno e arricchita da un assolo in cui tecnica e melodia trovano la perfetta sintesi.
Insomma “The Weigher of Souls” merità un voto decisamente alto in pagella e un ascolto da parte di tutti gli amanti delle sonorità più classiche del metal.
Alberto Trump