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Supernova

TrackList
1. Immobile
2. Selfish
3. Ignorance
4. Come back down to the Earth
5. Supernova
KLL - Supernova
(2013 - Lost Sound Records)voto: 6.5/10
I KLL sono un quintetto formatosi a Trento nel 2001, che dopo varie defezioni e la scomparsa improvvisa del fondatore, approdano dapprima alla registrazione di un album 'Black Covers White', e successivamente, nel 2013, di questo EP, "Supernova". Il sound proposto è di chiaro stampo thrash e post-thrash, si sentono forti i riferimenti a Slayer, Pantera e Machine Head, ma non mancano interessanti contaminazioni crossover, che spingono in alcuni punti ai limiti del nu-metal.
L’opentrack, “Immobile”, è un brano solido, netto e viscerale, scandito da riff taglienti e cambi di tempo, marchiato a fuoco Machine Head. Se serviva un antipasto, insomma, è difficile immaginarne di migliori. Si prosegue con “Selfish”, che in apertura evoca atmosfere gothic-doom, intervallate da incursioni post-thrash, creando un ibrido interessante ma che non convince pienamente per l'incedere molto cadenzato. La terza traccia è “Ignorance”, e se si cercasse conferma del fatto che il tre rappresenti il numero perfetto, questa la serve su un piatto d' argento: un letale quanto coinvolgente mix tra Slayer e Sepultura, che non può lasciare inerte un amante del genere. A parere di chi scrive, il pezzo migliore dell' intero lavoro.
Arriva poi “Come Back down to the Earth”, e quanto appena affermato circa la top-track viene messo criticamente in discussione: intrecci di mid-tempo di scuola thrash graffiano su una base di drumming potente e ben congegnata, sulla quale il cantato di Andrea Pisoni ruggisce senza compromessi. Una sorpresa anche la chiosa quasi eterea, di matrice molto "bizkitiana". Complessivamente,però, il brano non trasmette quel sapore deciso e sanguigno della precedente "Ignorance", facendo propendere quindi in favore di quest' ultima. In chiusura, ecco la title-track, “Supernova”. Qui la band sembra riporre le armi più affilate in ripostiglio, per riprendere i passaggi decisamente più soft accennati nel brano precedente, nel segno di un nu-metal molto pulito ed orecchiabile, forse anche troppo.
Complessivamente, "Supernova" è un mini-disco che scorre in modo agevole, ma che non sempre riesce a tenere alta l' attenzione dell' ascoltatore, con slanci armonici che tendono a sedare la potenza sonora del quintetto - la quale, quando si intravede, è sicuramente apprezzabile - in una sorta di ricorsivo "tirare le briglie". Dunque, ben fatto, ma un po' più di cattiveria in futuro non guasterebbe.
Francesco Celeste Farro



