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Dark Wings of Steel

TrackList
01. Vis Divina
02. Rising From Tragic Flames
03. Angel of Light
04. Tears of Pain
05. Fly to Crystal Skies
06. My Sacrifice
07. Silver Lake of Tears
08. Custode di Pace
09. A Tale of Magic
10. Dark Wings of Steel
11. Sad Mystic Moon
12. A Candle to Light (bonus track)
RHAPSODY OF FIRE - Dark Wings of Steel
(2013 - AFM records)voto: 8.5/10
Rhapsody of Steel!!!
Dopo mesi di trepidazione e attesa, finalmente arriva alle mie orecchie “Dark wings of steel”, il decimo album in studio degli italianissimi Rhapsody of Fire. Non posso nascondere che nel pigiare il tasto play sul mio lettore ho provato un brivido di emozione tanta era la curiosità verso questo full-length, che segna il proseguo di una band tanto storica quanto importante per la scena power metal mondiale, che non tanto tempo fa era stata scossa da un violento terremoto con il famoso split di cui tanto si è parlato e che tanto ha fatto preoccupare nuovi e vecchi fan.
Lasciamoci alle spalle tanta apprensione e inquietudine, il tempo dell’incertezza è finalmente finito: i guardiani della luce sono tornati! Bando alle ciance e diamo uno sguardo alle tracce che compongono l’ultima fatica dei Rhapsody of Fire!
“Vis Divina” è il titolo del brano di apertura dell’album, che istantaneamente mi proietta nelle atmosfere dei primissimi “RoF” con uno Staropoli ispirato alle tastiere, ma con una sostanziale differenza: il sound è molto più semplice e meno pomposo del solito intro made in “casa Rhapsody”.
Il tutto serve ad avviare “Rising from tragic flames”: una canzone diretta, potente, che mi ricorda tantissimo il tono di “Dawn of Victory” e di tutta la discografia dei primi anni, ma con un piglio più aggressivo, facendoci apprezzare per la primissima volta Roberto de Micheli, new entry nel gruppo, che lasciando ogni timidezza a casa, imposta una linea ritmica più che granitica. Andando avanti nell’ascolto troviamo “Angel of Light”, caratterizzata da atmosfere molto più alleggerite dei passati lavori, un ritornello che funziona veramente bene e un interessantissimo duetto Staropoli/De Micheli: quest’ultimo, infatti, inizia ad uscire dal guscio, mettendo in mostra le sue doti solistiche.
E’ il momento di versare “Lacrime di dolore” con “Tears of Pain” che si apre potentissima con una chitarra che più incazzata di così non si può e un 4/4 che farebbe fare headbanging a un morto, nonostante le tastiere riportino il tutto in ranghi più melodici ed epici. La voce di Fabio descrive linee vocali sempre più convincenti e incisive, mentre Roberto continua a picchiare sulla sua sei corde come se non ci fosse un domani.
Senza un attimo di riposo si arriva a “Fly to crystal skies”, canzone in cui Fabio ci mostra ancora una volta che semplicemente ci troviamo davanti a un mostro sacro del canto e l’accoppiata tastiera/chitarra ci regala uno dei duetti solisti più belli dell’intero album. Con “My Sacrifice” i “RoF” fanno l’occhiolino agli stilemi di “Triumph or Agony”, osservazione ancora più marcata ascoltando “Silver lake of tears”: quest’ultimo brano, infatti, ha riportato alla mia mente età oscure segnate dalla malvagità di Nekron e dai gesti valorosi di Iras e Dargor.
Atmosfere sognanti, epiche e romantiche mi travolgono con “Custode di pace” che costituisce, secondo me, il pezzo più emozionante del disco. Chapeau davanti all’esecuzione più che perfetta di Fabio che supera se stesso e le performances di “Lamento eroico”, ribadendo la mia convinzione che sia lui la più bella voce nel panorama power metal moderno.
Continuano a ruggire i riff di chitarra in “A tale of magic” fino ad esplodere in un ottimo “solo” di Roberto che con personalità espone le sue doti tecniche. Title track dell’album è “Dark wings of steel”, che rappresenta un pezzo veramente interessante di questo nuovo lavoro della band. Roberto si lancia in un assolo che definire torrido è dire poco, mentre Fabio ancora una volta mostra tutta la sua bravura e Alex stende un velo di epicità con le sue tastiere.
Il pezzo di chiusura è “Sad mystic moon”, mancante della solita parte narrata/recitata che costituì il vero e proprio marchio di fabbrica dei nostri “RoF”, ma proiettata (come tutto il disco) verso linee più pulite e senza fronzoli.
Conclusioni
“Dark wings of steel” è sicuramente un album “Rhapsody” al 200%: più heavy rispetto al passato, più semplice e diretto, ma mancante di quella pomposità (a volte leggermente eccessiva), che ha caratterizzato il passato del gruppo e i nuovi “Luca Turilli’s Rhapsody”. Le pecche all’interno del cd, a mio avviso, sono sostanzialmente due: uno sguardo a volte troppo rivolto al passato e un mancato risalto dei fratelli Holzwarth nella sezione ritmica. Senza dubbio l’uscita di scena del “Turillone nazionale” ha costituito uno scossone non da poco nella vita della band, ma quando si ha dietro al microfono Mr. Fabio Lione, alle tastiere il sempre più muscoloso (sia musicalmente che fisicamente :)) Alex Staropoli e un virtuoso come Roberto De Micheli (che mi ha particolarmente impressionato), il risultato non può che restare di qualità. Sorge una nuova alba nella storia dei “Rhapsody of fire” poiché un drago dalle scure ali d’acciaio spicca il volo sputando fiamme. I guardiani della luce sono tornati e sono più muscolosi che mai!!!
Stay metal
Luca Fiorini
(si consiglia di leggere anche l'intervista a Fabio Lione)