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Where The Spirits Wander

TrackList
1. ...to the End of Reality
2. High On a Desert Plain
3. Divided in Two
4. War to the War
5. Always Late
6. Teenage Whisper
INNERSHINE - Where The Spirits Wander
(2013 - Autoprodotto)voto: 7/10
Band proveniente dalle Marche quella degli InnerShine e dedita ad un progressive rock con ampie venature metal. Formatisi nel lontano 2003, dopo aver cambiato vari elementi, arrivano solo adesso alla pubblicazione di questo loro Ep d'esordio interamente autoprodotto presso i Kristal Cross Music Studio, con l'aiuto a mixaggio e masterizzazione del grande Simone Mularoni.
I cinque musicisti non fanno problemi nel rivelare le loro passioni per un determinato tipo di sound che ingloba Porcupine Tree, ma anche Led Zeppelin e Dream Theater, il tutto shakerato e reso personale. Così dopo la intro 'spaziale' si passa a 'High On A Desert Plain' dove la tecnica della band emerge prepotente e dove la buona qualità compositiva si specchia in momenti di pura emozione. Anni di gavetta, di concerti tra cui aperture per Uli John Roth, The Trip e altri si sentono e bene hanno fatto ad aspettare qualche anno per uscire presso il grande pubblico, dato che lo fanno senza sbavature di sorta.
Una malinconica intro di piano (Rossano Capriotti) ci apre 'Divided in Two' puro condensato di emozioni, perchè si, c'è tanto di Dream Theater nelle note degli InnerShine, ma non quelle glaciali e quasi amorfe della band statunitense ma quelle più calde e melodiche che solo le band italiane possono creare. Passione ed emozione che si evidenziano negli splendidi momenti chitarristici creati da Fabrizio Sgattoni, e nelle line vocali mai sguaiate di Simone Ragni.
'War to the War' esalta le doti vocali di Simone e evidenzia il basso di Damiano Fortuna, In un'orgia di suoni senza fine che diventa estasiante man mano che la canzone va avanti... La migliore in assoluto! Quasi a seguirne le orme 'Always Late' che decanta le qualità di Fabrizio (piacevole il bridge quasi spagnoleggiante) e mi serve per complimentarmi con il batterista Federico Bruni, preciso, pulito e mai invadente. La coesione che si nota tra i cinque musicisti è il quid in più di un gruppo che merita veramente di essere conosciuto dagli amanti del genere in modo più capillare, e gli oltre 11 minuti di questo brano ne sono ampia dimostrazione tra chitarre e tastiere pronte a creare un tappeto sonoro di impatto emozionale.
Al contrario di altri album del genere che spesso mi annoiano dopo due brani, giungo alla fine di questo senza colpo subire e la finale 'Teenage Whisper' mi conferma se mai ne avessi dubitato che gli InnerShine sono pronti per il grande salto, brano di pura melodia che serve come outro ma che esalta una volta di più il valore del quintetto marchigiano.
Ottimo esordio dunque, caldamente consigliato a chi ama il prog rock metal.
Gary Stone