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Asylum

TrackList
01. Asylum
02. Beware The Dog
03. Bad Things
04. A Day For The Sun
05. Be Yourself
06. Someone Else
07. Another Day
08. Dummy
09. If I Would
10. The Hunt
11. Be Or Not To Be
KPANIC - Asylum
(2013 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Album di debutto per questa band perugina di recente formazione. I Kpanic propongono un genere abbastanza originale che, più che rifarsi al nu metal e al crossover (come la stessa band dice), è invece catalogabile come 'alternative rock/metal' a tutti gli effetti con innegabili influenze grunge e new wave. Infatti, anche a livello di sound, ciò che ascoltiamo è essenzialmente diverso dal nu metal e crossover a cui siamo abituati ma molto più vicino alle sonorità grezze e 'vintage', tipiche del grunge e, a tratti, dello stoner e del post-punk.
Una caratteristica che trovo squisita nella proposta musicale dei Kpanic è quella costante vena malinconica e straziante, quell'atmosfera un po' dark apportata sicuramente dall'influenza new wave ma anche dal modo di cantare di Marco Riccio, che non si spinge mai in urla esagerate rimanendo quasi sempre sul pulito e mettendo in risalto il graffiato naturale della sua voce. Un aspetto dell'arrangiamento vocale che invece non mi ha convinta del tutto è l'uso delle seconde voci, a volte abusato, specialmente quando si presenta in forma di tappeto di cori per l'intera durata o quasi del brano. Tra gli altri punti forti della band merita di essere menzionato il basso dal suono aggressivo e prorompente, mentre la chitarra fa il suo e lo fa molto bene senza però lanciarsi in parti solistiche particolarmente accentuate.
L'album si apre con l'omonima traccia “Asylum”, che fa della semplicità il suò punto forte. Il ritmo è ossessivo così come le parti di chitarra e la linea vocale non è per nulla banale. E' una canzone di rapida presa, scelta giusta da porre in apertura per lasciare il segno fin dall'inizio. I due brani successivi, invece, non mi convincono. “Beware The Dog” risulta un po' monotona e ripetitiva, la melodia vocale si ispira agli Alice In Chains, ma resta anonima e insapore. Va meglio con “Bad Things”, dove il ritornello intenso, melodico e orecchiabile ricompensa il resto del pezzo. “A Day For The Sun” è un brano veramente notevole, ben composto in tutte le sue parti, caratterizzato da un giusto equilibrio tra aggressività, spinta, sensibilità e da quel particolare sentore di inquietudine determinato dalla melodia vocale “strascinata” e dalla scelta delle seconde voci. “Be Yourself” si presenta come un pezzo di raccordo tra la prima parte dell'album, più improntata sull'alternative, sul grunge, sullo stoner e la new wave, e la seconda che invece presenta caratteristiche più strettamente nu metal. I successivi cinque pezzi, infatti, sono caratterizzati da riff pesanti e sonorità più aggressive, il basso emerge in tutta la sua irruenza (esemplare in “Another Day”), la batteria picchia più forte e anche la chitarra si fa più grossa e profonda. Di questi pezzi, quello che mi colpisce di più è “The Hunt”, veramente di impatto e dove forse per la prima volta la chitarra emerge in prima linea.
Questa seconda parte del disco è sostanzialmente diversa dalla prima. Benché siano entrambe interessanti, non so come interpretare questa scelta, se come intenzione consapevole di mostrare due lati, due dimensioni coesistenti all'interno della band o come segno di un progetto musicale ancora confuso circa la strada definitiva da imboccare.
In ogni caso, i pezzi per la maggior parte sono riusciti, i musicisti sono in gamba e non ci resta che seguire la loro naturale evoluzione. Sicuramente ci riserveranno novità e sorprese, dal momento che il cantante che ha registrato il disco non fa più parte dei Kpanic ed al suo posto c'è la new entry Simone Pannacci. Nell'attesa di ascoltarlo, potete intanto scaricarvi gratutamente Asylum su www.kpanic.it!
Federica Blade