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Sapore di Luce e Pietra

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NERONOIA - Sapore di Luce e Pietra
(2013 - Eibon Records)voto: 7/10
Sussurri oscuri di menti distrutte, con ‘Sapore e luce di pietra’ tentano di toccare le corde giuste per accedere ai nostri segreti più nascosti.
La numerazione di una tracklist senza titolo è fonte di curiosità, che in maniera taciturna chiama a sé gli ascoltatori per instaurare dialoghi di fragili ed asfissianti verità. Ma dai milanesi Neronoia questa non è una novità. Non a caso questo loro ultimo elaborato può essere considerato una continuazione dei precedenti, dove il battesimo dei titoli di “Un mondo in me” (2006) e “Il rumore delle cose” (2008), furono numeri elencati in ordine non casuale.
Tutto annega in una inquietante presentazione eloquente. Ma i Neronoia sono anche questo, ovvero, il sapersi distaccare dai limiti di una comunicazione verbale. Una verità può essere celata anche dietro fragili note di piano (particolarmente riscontrata nella decima track, 'XXX') o il rumore di un oggetto, che sembrano per i Neronoia avere vita propria, come tante fotografie che conservano memorie passate.
La voce di Pedretti (Colloquio), profonda e seriosa, sa esattamente immergere il poetico lessico in evocative sensazioni. Ma i suoi toni persuasivi non hanno nulla a che fare con strofe poetiche comuni. E’ un perverso corteggiamento strategico, che seduce l'ascoltatore affinchè rimanga lì, ad ascoltare il suono dei suoi traumi, senza appellarsi al potere del tasto ‘stop’.
Il concept è sicuramente da interpretare, trasmette stati d’animo angoscianti e comunicano incomprensione provata dal soggetto principale. Sagome vuote ed ambientazioni scarne fanno da sfondo, riempendo ‘di vuoto’ gli spazi circostanti, e la mente. “Sapore e luce di pietra” può essere definita un’agonia messa su carta e diluita in suoni affannati che fanno da colonna portante.
Nei loro brani non ci sono prezzi da pagare per mali inflitti, nè sete di vendetta. La loro estrema tristezza si veste talvolta di premura, come la seconda traccia 'XXII', che ha come protagonista una 'cara dolce signora', immersa nella fragile speranza che qualcuno possa restare accanto a lei senza andare via, mentre il tempo avanza e si perde laddove solo un anziano può comprenderne le paure e le sensazioni.
Ed è così che I Neronoia rappresentano la visita a quest'anima invecchiata, trasformandosi in inquietanti gentiluomini. I Neronoia sono un diario terapeutico, dove ogni full-lenght è un capitolo. Una sorta di terapia della mente, per l’elaborazione dei lutti psicologici che seguono un terremoto mentale.
Testare questa dimensione ha spesso conseguenze altamente negative, pertanto si sconsiglia l’ascolto a chi in questo momento si trova in uno stato mentale particolarmente labile. Melodie di questo genere possono aiutare a sopportare il rumore del silenzio che segue una guerra, un litigio, un conflitto, un abbandono. O possono condurti per mano, graffiandola lentamente, in una cupezza autodistruttiva.
Federica Bovenzi