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The Synthetic Bliss

TrackList
01-Intro
02-Electric Heaven
03-Raising the Ashes
04-Nameless
05-Angels on Acid Skies
06-Lost in Time
07-Saints are Coming
08-Different Land
09-2012
10-The Synthetic Bliss
11-In Yellow Waters
12-Inhuman Genesis
13-The New World
14-Outro
Bonus video clip. Electric Heaven
MOTUS TENEBRAE - The Synthetic Bliss
(2009 - New Lm Records)voto: 7.5/10
Tornano con il loro terzo lp, quarto lavoro compreso l'ep di esordio, i toscani Motus Tenebrae, band attiva ormai dal lontano 2001.
Dopo una breve intro si parte con l'elettrica (scusate il gioco di parole) "Electric Heaven", la musica proposta non è mai di facile assimilazione, quindi se vi aspettate riff, cori da stadio cambiate strada, se invece cercate qualcosa di evoluto, di pesante i Motus sono ciò che fa per voi. Nulla è scontato, suoni pesanti cambi di tempo, rallentamenti improvvisi, voce oscura (Luis Mc Fadden, anche chitarrista), così come nella successiva "Raising the Ashes" con venature gothic che tanto fanno pensare ai Paradise Lost per esempio, e che aggiunge delle improvvise accellerazioni subito stoppate per continuare nel suono cupo quasi stoner o psichedelico che dir si voglia.
Sinceramente non è davvero facile etichettarli, e questo a mio avviso è un bene, mai essere troppo scontati, la band ideale per chi non ama le cose facili, sentite la parte finale di "Raising.." tirata all'estremo, con la sezione ritmica ( Andreas Cox al basso e Von Marra alla batteria) padrona del campo. "Nameless" è il proseguio ideale del precedente brano, quasi recitata irrompe potente e diretta nel vostro stereo, solos di chitarre molto impegnati e un plauso va sia a Luis che ovviamente all'altro chitarrista Daniel Cyranna (unico appunto, ma lasciare i nomi in italiano no??), "Angels on Acid Skies" sembra un brano adatto a serate di nebbia e oscurità maligne, mentre "Lost in Time" conferma la pesantezza del sound e dà spazio a qualche coro, "Saints are Coming" si estranea dalle precedenti essendo un brano molto più veloce e forse "commerciale", sicuramente di più facile ascolto, che mi ricorda qualcosa dei The Cult ed ha un bellissimo incedere di chitarra verso metà brano.
Indubbiamente per apprezzare a pieno questo album ci vogliono ripetuti ascolti, e spero abbiate la pazienza per farlo, dato che oggi ormai anche i dischi sembrano diventati oggetti da consumare in un attimo e via senza scoprire volta per volta la qualità dei brani. Sicuramente dietro un album del genere c'è un lavoro molto impegnativo, non essendo certo canzoni usa e getta, siamo quasi al livello di lavori progressive molto elaborati, esempio ne è "Different Land" che riassume un pò tutte le influenze riscontrate fin qui per un risultato veramente apprezzabile.
"2012" è un breve ma intenso strumentale che fa da apripista alla title track molto cupa, doom-stoner di buon livello anche se forse un pò troppo lunga ma che indubbiamente mostra le doti non da poco di tutta la band! C'è indubbiamente più ritmo in "In Yellow Waters" anche se come composizione è molto più semplice, e quindi di più facile presa per il pubblico.
Ci avviamo verso la fine con "Inhuman Genesis" che ci riporta a sonorità più claustrofobiche e lente, che però a metà brano improvvisamente lasciano il posto a un ritmo indiavolato quasi death, che ne fa uno dei brani più interessanti dell'intero album. Si chiude con "The New World" ritmica incessante, sonorità più speed sicuramente un'altra bella song che anticipa l'outro con cui si chiude questo nuovo lavoro per i Motus Tenebrae. Segnalo anche la presenza di un bonus video-clip di "Electric Heaven" davvero molto bello!
Coclusioni finali, direi che è un gran bel lavoro, da ascoltare ripetutamente per far si che vi entri bene in testa, ed indubbiamente un gran passo avanti qualitativamente parlando. In bocca al lupo per il futuro!
Klaus Petrovic