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TrackList
1. Believers (Intro)
2. Stand
3. Cry
4. Cold Blood Killer
5. Lady Of The Sand
6. Juat For You
7. Dark and Light
8. Freedom
9. Snake Eater
RICCARDO FAVARA - R
(2014 - Autoprodotto)voto: 9/10
Dopo aver militato in diverse band, il giovane palermitano Riccardo Favara esce con il suo progetto solista intitolato semplicemente “R”, scaricabile gratuitamente dal 14 gennaio. E' un lavoro che rientra perfettamente nel post-grunge/alternative metal di stampo americano e riflette le influenze di tutte le migliori band che rappresentano questo filone: Creed, Alter Bridge, Puddle Of Mudd, Seether, solo per citarne alcuni. Per me che adoro queste band è sempre un piacere ascoltare e recensire i lavori di artisti nostrani che si cimentano in questo genere, ma devo dire che questa volta rimango particolarmente colpita dal talento di Riccardo Favara, dalla sua voce roca e penetrante, dal suo songwriting e dal sound che si adattano così bene e ci ricordano così da vicino quelle tipiche sonorità a stelle e strisce.
Tutto ciò è ben chiaro fin dall'inizio dell'album, dall'intro “Believers”. Poi, dopo “Stand”, pezzo che, tuttavia, non ha particolari slanci e risulta un po' monotono nella struttura e nella linea melodica, entriamo nel vivo del disco con “Cry”. Dopo un'intro che mi fa venire in mente Blurry dei Puddle Of Mudd, il brano si sviluppa su linee melodiche e stilistiche che ricordano i Lostprophets, tenendosi su dinamiche tutto sommato soft e risultando piacevole ed equilibrato. Di natura ben piu hard è “Cold Blood Killer”, che ricorda in tutto e per tutto un pezzo degli Alter Bridge. E qui arriviamo al brano che, a mio parere, è il top dell'album, “Lady Of The Sand”. E' una power ballad dal pathos elevatissimo, in cui il nostro Favara, nello stile e nella voce, questa volta sembra assumere le sembianze di Brent Smith degli Shinedown! Di questa canzone, comunque, voglio sottolineare la parabola di intensità che nascendo piano, cresce nel coinvolgnte ritornello per poi sfociare nell'incredibile assolo di Daniele Schillaci dei Cum Moenia, dal sapore vagamente orientaleggiante, tagliente come una lama e affascinante come quella 'signora della sabbia' che celebrano in questo pezzo. Si va avanti con “Just For You”, brano dal mood sfacciatamente americano (ma è così che ci piace), duettato con Tommy dei Wake Up Call, e qui ad affiorare alla mente sono i Sixx AM ed ancora i Lostprophets. “Dark and Light” ha delle parti melodiche molto accattivanti ma in alcuni punti c'è un po' di confusione tra voci che si accavallano in modo non troppo convicente. “Freedom” è un toccante ricordo al grande Nelson Mandela e segno che, oltre al talento, questo è anche un artista di spiccata sensibilità. L'ultimo pezzo “Snake Eater” non mi esalta come gli altri, ma dopo quello che si è ascoltato fin'ora, con pezzi veramente notevoli, un occhio ce lo chiudiamo eccome!
Che dire infine, mi sono divertata a individuare le influenze e a cercare somiglianze in ogni pezzo e, avendone trovate così tante, in altri casi avrei detto che il progetto poteva sembrare immaturo, rivolto troppo alla copia di altre band e senza personalità. Nel caso di Riccardo Favara, invece, ho trovato finalmente quel quid in più che mi permette di astenermi da un giudizio del genere. Veramente bravo. Avanti così!
Federica Blade