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The Circle

TrackList
- Intro
- Requiem
- A life Beyond
- Godless
- Vesta
- Hell's Flower
- Mary Jane
- The face of fear
- Hypnosis
- Di lei la morte
- The actor of blood
- Killer Machine
NEVERDREAM - The Circle
(2014 - Autoprodotto / Eagle Booking Promotion)voto: 7.5/10
Ambizioso. Nessun termine è più adatto a descrivere il nuovo lavoro dei Neverdream, lunghissimo concept album dislocato su ben due cd. Certo, ai concept album la band è tutt'altro che nuova: si va dal primo full-length, 'Chemical Faith', ispirato alla storia di Christiane F. e i Ragazzi dello Zoo di Berlino, a 'Souls 26/04/1986', basato sulla tragedia di Chernobyl, fino al tema dell'Africa, trattato in 'Said'. Ma 'The Circle' è qualcosa di più: perché la storia su cui si poggia è stata ripresa dai Neverdream, a quattro mani con la scrittrice Maria Teresa Valle, e ha dato origine a un romanzo. E non è tutto: nonostante l'enorme lavoro che ha richiesto, l'album (così come il libro) è interamente disponibile in free download.
A questo punto, immagino che nessuno si stupirà se dico che 'The Circle' non è un semplice disco di prog metal, bensì una vera e propria metal opera, ben strutturata con una voce narrante che affianca svariati personaggi, affidati ciascuno a una voce differente (segnaliamo, in proposito, la collaborazione di Andy Kuntz (Vanden Plas). A livello concettuale, siamo vicini a quanto fatto dai Queensryche con i due 'Mindcrime', ma qui si da maggior peso specifico alla componente orchestrale e alle trame strumentali, piuttosto che alla teatralità e ai dialoghi. Le linee musicali sono spesso impreziosite da elementi sinfonici o voci liriche, e la presenza di un sassofonista ufficiale in line-up permette di sperimentare uno spettro maggiore di soluzioni. Il risvolto della medaglia è che, nella sua interezza, 'The Circle' finisce per attestarsi su una durata prossima all'ora e mezzo: il che ne rende l'assimilazione tutt'altro che banale, anche per un addetto ai lavori.
La storia che i Neverdream si propongono di narrare ha una connotazione molto intima, i cui picchi espressivi vanno probabilmente cercati nei brani più lenti ('A Life Beyond', 'Mary Jane'), un vero e proprio ponte verso l'anima dell'ascoltatore. Tra tracce che possono rimandare ai Dream Theater ('Requiem') e suite ereditate direttamente dai 'Ryche ('The Face of Fear'), l'impressione che ho avuto è però che l'influenza più nitida vada ricercata in campo nazionale, per la precisione nei Kingcrow, evocati in svariati fraseggi di chitarra (per esempio 'Hypnosis', traccia strumentale, sembra loro figlia diretta). Il tutto è comunque condito con l'onnipresente sassofono, di tanto in tanto protagonista anche di esecuzioni egoistiche di stampo simil-jazzista.
Il problema di quest'album, a livello di attenzione, è che quando la narrazione sembra giunta al termine, con una 'Di Lei la Morte' prevalentemente lirica che spezza di botto le dinamiche – praticamente una sorta di requiem – una parte grossa deve ancora venire: le due tracce conclusive occupano infatti quasi mezz'ora, e non riescono immediatamente a portare le intensità ai livelli sperati. La conseguenza è che le due song conclusive, che estrapolate dal contesto non sarebbero affatto male (specialmente 'The Actor of Blood': al suo interno troviamo anche qualche richiamo al rock-pop del primo Kiske solista...), risultano notevolmente penalizzate dalla posizione che occupano.
Forse è proprio il finale che manca a 'The Circle' per compiere l'ultimo passo verso la consacrazione definitiva: di fronte a un lavoro gigante come questo, sarebbe lecito attendersi una conclusione in pompa magna, con trombe, fuochi d'artificio, applausi e lacrime. Allora, forse, mi sarei riferito al nuovo album dei Neverdream in termini di capolavoro, e non “soltanto” come uno dei dischi dal miglior profilo qualitativo che mi siano passati sotto mano nel recente periodo. Impossibile, comunque, non rendere onore alla band dell'enorme lavoro svolto: una passione e una professionalità non comuni che finiscono per pagare.
Francesco Salvatori