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The Gunshot Theory

TrackList
01. Breaking News
02. Stand your Ground
03. W.T.F.
04. Dinner for Retards
05. The Rotten Will
06. Brother on Demand
07. Our Father
08. Way Home
09. Enough!
10. The Gunshot Theory
11. Marching to War
DUMPER - The Gunshot Theory
(2013 - My Graveyard Production)voto: 6/10
Giunti alla seconda prova su disco i modenesi Dumper arrivano, con un po' di ritardo, all'esame di IDM. 'The Gunshot Theory' è un concept album dell'anno scorso uscito per la My Graveyard Production. Alla console si muove Simone Mularoni dei grandissimi DGM, senza però influenzare in alcun modo lo stile della band. I Dumper infatti suonano puro e semplice heavy metal senza contaminazioni o spinte progressive. Purtroppo non sempre la linearità della proposta musicale risulta vincente. Ma andiamo con ordine.
Abbiamo detto che siamo alla seconda uscita dopo il primo 'Rise of the Mammoth' del 2011, anche se in realtà siamo di fronte ad un vero e proprio disco d'esordio dal momento che della formazione iniziale è rimasto solo il bassista Enrico Cantoni al quale si affiancano i subentranti Simone Severi alla chitarra, Gianmarco Agosti alla batteria e Alessandro Marras alla voce. Nuovo esordio perchè non ci sono segnali di continuità tra i due dischi, 'Rise of the Mammoth' suonava molto hard rock'n'roll mentre 'The Gunshot Theory' guarda a Vicious Rumors e Malice, tanto per fare un salto indietro nel tempo, senza dimenticare i Maiden ma soprattutto i lavori di Bruce Dickinson; sì perchè Marras è veramente il sosia vocale dell'eclettico cantante degli Iron Maiden e per un attimo sembra di ascoltare 'Chemical Wedding' o 'Accident of Birth', i lavori più heavy della sua carriera da solista.
Metabolizzata la sorpresa della voce soffermiamoci sulla musica e sulle canzoni: si parte così e così perchè 'Stand your ground' non ha i connotati del brano di apertura e si difende solo per il ritornello abbastanza azzeccato e 'WTF' vive sul grande lavoro di Agosti alla batteria. 'Dinner for the Retards' è il classico mid-tempo senza infamie e senza lode e via abbastanza anonimamente fino al lentone di turno 'Way Home' dopo il quale il lavoro dei Dumper si accende in maniera inaspettata. 'Enough' finalmente coglie il bersaglio, il ritmo si alza, Severi partorisce un riff di spessore e dallo stereo arriva quella energia che era mancata fino ad ora; è questo il brano che doveva essere scelto in apertura! E anche la seguente title track si lascia apprezzare per la colata di metallo che travolge l'ascoltatore dando una chiara indicazione su quello che dovrà essere il futuro dei Dumper se vogliono acquisire una maggiore personalità e riconoscibilità.
Persino la finale e cadenzata 'Marching to War' sembra godere di una freschezza che non si era notata nella prima parte del disco. Detto della splendida produzione di Mularoni e del bellissimo artwork a corredo del CD rimane da formulare il giudizio finale di un'opera dai due volti, dove le 'ombre' sono maggiori delle 'luci', dove una sufficienza risicata vuole rapresentare uno stimolo a fare sempre meglio.
Filippo Marroni